
Dal 2000 l’ambasciata d’Italia a Washington è ospitata in un edificio moderno su Whitehaven Street, nell’area dell’Embassy Row, dove si trovano molte altre ambasciate e residenze diplomatiche straniere
Da un anno, a rappresentarci negli Stati Uniti è Armando Varricchio, veneziano, 55 anni, ex consigliere diplomatico di Renzi a Palazzo Chigi. Il suo mandato dovrebbe quindi essere ancora lungo, se non fosse che rumors insistenti raccontano di una posizione in bilico e un potenziale candidato interessato a sostituirlo, un altro big della diplomazia, l'attuale ambasciatore a Londra Pasquale Terracciano.
È l'inatteso esito delle elezioni americane, il successo di Donald Trump, il fattore principale di "instabilità" per Varricchio. C'è infatti, tra le feluche, chi lo considera troppo vicino ai democratici, con la candidata sconfitta Hillary Clinton che, vicina di casa dell'ambasciata, è stata spesso avvistata tra le quattro mura della rappresentanza. Una vicinanza che, d'altra parte, non avevano esitato a esibire prima delle elezioni neppure l'allora ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ("mi auguro che il risultato sia in continuità con l'amministrazione attuale", disse a pochi giorni dal voto, prevedendo in caso di vittoria dello sfidante una "differenza enorme, non solo in termini di politiche di immigrazione ma più in generale riguardo alla proiezione internazionale degli Stati Uniti") e l'ex premier Renzi: "È ovvio per me e per tanti di noi preferire Hillary Clinton come commander in chief; un endorsement per i dem ricambiato da Obama quando, ricevendo l'allora inquilino di Palazzo Chigi alla Casa Bianca, si schierò a favore del referendum costituzionale.
Commenta: Acqua passata, dal 7 marzo 2016 Armando Varricchio non ha mai smesso di ricoprire il ruolo di Ambasciatore d'Italia negli USA. Forse il suo candidato successore era stato ormai "macchiato" dalle stanza di Mosca e avrebbe leso all'immagine di Trump, in un frangente in cui il nuovo presidente veniva già attaccato da mesi di fakenews russofobiche?