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"La Svezia è passata dall'essere il paese con il maggior numero di infezioni in Europa a quello più sicuro," L'epidemiologo svedese Dr. Anders Tegnell ha commentato al quotidiano italiano Corriere della Sera.Vedi anche:
"Quello che vediamo ora è che la politica sostenibile potrebbe essere più lenta nell'ottenere risultati, ma alla fine otterrà risultati," ha chiarito Tegnell.
"E poi speriamo anche che il risultato sia più stabile", ha aggiunto.
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La scorsa settimana, il Centro Europeo per la prevenzione e controllo delle malattie, ha confermato il calo del tasso di infezione in Svezia, con soli 12 casi per milione, rispetto a 18 della vicina Danimarca e 14 della confinante Norvegia.
Al culmine dello scoppio dell'epidemia in Svezia, il paese ha registrato 108 nuove infezioni per milione di persone, perseguendo una strategia di "immunità del gregge".
Le cifre mostrano anche che su 2500 persone selezionate e testate a caso in Svezia, nessuna è risultata positiva, rispetto allo 0,9% positivo in aprile e allo 0,3% in maggio.
"Noi lo interpretiamo nel senso che attualmente non c'è un'infezione diffusa tra le persone che non hanno sintomi," ha dichiarato Karin Tegmark, vice capo dell'Agenzia di sanità pubblica svedese.
"Avevamo letto - dice la deputata - che i dati epidemiologici riportati dalla Regione siciliana non coincidevano con il reale andamento dell'epidemia in Sicilia. L'Asp di Catania avrebbe inviato una lettera al Servizio epidemiologico della Regione per richiedere la correzione ufficiale dei dati""La Regione infatti - racconta Marano - a metà maggio segnalava 10 casi positivi nella provincia di Catania, a fronte dei 3 rilevati dall'azienda sanitaria. A quel punto era lecito pensare che anche i dati relativi alle altre province siciliane fossero inesatti".
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