Ed è qui che entra in gioco Blake Ross, una delle menti dietro al browser Mozilla Firefox. In un post su Facebook pubblicato la scorsa settimana, Ross ha spiegato l'impatto che l'articolo del giornalista Carl Zimmer pubblicato dal New York Times nel giugno 2015 ha esercitato su di lui. Zimmer ha scritto del misterioso fenomeno noto come afantasia, battezzato nel 2010 da un team di ricercatori di psicologia e neuroscienze cognitive dell'Università di Exeter guidato da Adam Zeman.
L'afantasia, come suggerisce il nome, identifica una "mancanza di immaginazione, vale a dire 'l'incapacità di formare immagini mentali'. Chi è affetto da questa malattia sperimenta una sorta di cecità psichica: non riesce a rappresentarsi un luogo, una persona, una scena, se non si trova fisicamente davanti ai suoi occhi."
Le rappresentazioni mentali giocano un ruolo chiave nella memoria, nei sogni e nella creatività. Si tratta del genere di abilità a cui si ricorre nei casi per risponder a richieste del tipo: "mi disegni una pecora?", "mi descriva l'aggressore", "ti ricordi se hai spento il gas?", "domattina voglio il tuo lavoro pronto sulla mia scrivania," oppure "ti ricordi di quella volta in cui hai vomitato sui tuoi vestiti davanti a tutta la famiglia?" In effetti, le immagini mentali aiutano ci a fissare le idee e i concetti per esaminarli in ogni loro parte, a risolvere problemi o a ricordare dei dettagli. È un processo scontato per la maggior parte di noi. Ma non per tutti.

Se ti chiedo di immaginare una spiaggia, come descriveresti quello che visualizzi nella tua mente?Scoprire improvvisamente che gli altri esseri umani sono in grado di visualizzare le idee, è una notizia sconvolgente, un po' come scoprire che "tutti hanno le branchie, tranne te" o qualcosa del genere. Negli anni precedenti (30 per la precisione), Ross ha sempre creduto che quanto si intende con il termine immagine mentale corrispondesse ad una metafora, un modo di dire e che nessuno fosse realmente in grado di "vedere" un amante lontano o contare le pecore prima di dormire. Il suo rapporto con l'arte, la letteratura e la creatività si basavano su un grande equivoco. Ross aveva perso del tutto una dimensione essenziale dell'esistenza umana.
- Beh, vedo una spiaggia, cos'altro dovrei vedere?
- Intendi solo il concetto di spiaggia?
- Ci sono le onde, la sabbia, gli ombrelloni... insomma una scena rilassante.
- Va bene, ma non riesci a darmi qualche dettaglio in più?
- Dove vuoi arrivare?
- È a colori?
- Si... ti capita spesso di visualizzare i tuoi pensieri in questa maniera?
- Be' certo... tipo... centinaia di volte al giorno?
- Oh mio Dio...
L'informatico ha spiegato di essere incapace di formarsi mentalmente l'immagine di un volto familiare. La sua memoria gli permette di richiamare alla mente una serie di caratteristiche associate a una determinata persona, come il colore degli occhi, l'altezza, le lentiggini o il fatto che arrossisca più o meno spesso per la timidezza. Tuttavia non riesce ad immaginare queste caratteristiche, le può solo memorizzare. Lui non apprende altro che una serie di concetti che assembla e scompone sotto forma di fatti.
"Quando chiudo gli occhi, è tutto nero. Un nero totale, assoluto, che riempie ogni angolo del mio cervello"ha raccontato Ross.
E il suo deficit non riguarda soltanto le sensazioni visive. L'ingegnere è anche incapace di ricordarsi una melodia, una sensazione tattile o l'atmosfera di un luogo particolare. Questo è probabilmente il motivo per cui non sogna. "In generale, non ho esperienze sensoriali mentali. Pensare a una spiaggia assolata non mi rilassa; immaginare un ragno gigante non mi dà i brividi. Non riesco a ricordare il profumo della pizza, la trama di un tessuto o l'odore di Ghirardelli Square [...]. La mia attività mentale consiste in una narrazione continua eseguita da una voce monotona."
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