Vulcani
Tozzi, il suo ultimo libro ha come titolo "Paure fuori luogo. Perché temiamo le catastrofi sbagliate" (Edizioni Einaudi), nel caso di cui parliamo è sbagliato tenere alta la guardia?
"Nel caso in questione non direi. Anzi, il problema è proprio che non si teme la catastrofe, visto che nei Campi Flegrei ci hanno fatto di tutto, da un ippodromo a un ospedale e a una base militare. Tutto tranne quello che si sarebbe dovuto fare, ovvero un parco naturale per la visita come, per esempio, hanno fatto a Yellowstone".
Il fenomeno climatico in primo piano in Ottobre è stato l'uragano Matthew; al suo passaggio ha lasciato una scia di distruzione che ha attraversato la Colombia, i Caraibi e la costa orientale degli Stati Uniti. L'uragano Matthew ha scatenato la più forte tempesta dell'ultimo decennio nel Nord Atlantico ed è anche stato l'uragano più forte mai registrato in prossimità dell'equatore, scaricando tanta pioggia da infrangere diversi record di precipitazione e causando oltre 10 miliardi di dollari di danni. Haiti è stato il paese più colpito con oltre 1600 vittime.
Gli eventi climatici estremi sono ormai diventati una norma; il Sud Carolina, il mese scorso ha subito la settima alluvione da '1 in 1000 anni' in soli sei anni, rompendo tutti i record di precipitazione precedenti. Mentre la gran parte degli Stati Uniti sono stati colpiti da un'ondata di caldo, la Russia è stata coperta da un manto spesso di neve e l'enorme superficie dell'emisfero settentrionale ricoperta di neve a fine Ottobre può essere paragonata solo a quella dell'Ottobre 1976.
Durante questo mese siamo stati inoltre testimoni di molti avvistamenti spettacolari di bolidi e palle infuocate, il che ci fa pensare che il nostro pianeta è soggetto ad un numero sempre maggiore di "visitatori spaziali". Come abbiamo riportato all'inizio dell'anno, il numero di meteore e bolidi è aumentato notevolmente negli ultimi dieci anni e il cielo è diventato particolarmente 'illuminato' durante la seconda metà dell'anno.
Questi sono alcuni dei fenomeni osservati nell'Ottobre 2016...
Il vulcano Tungurahua, situato nel centro andino dell'Ecuador, si è risvegliato, riportando nuove esplosioni. Questo è attestato dall'ultima relazione alle 11:05 ora locale (16:05 in Ecuador), del 26 febbraio. Successivamente, alle 12:12 ora locale (17:12 in Ecuador), un'esplosione accompagnata da un forte boato ha prodotto una colonna di gas e cenere dell'altezza di ben 5 chilometri. C'è stata poi una seconda esplosione, che ha spinto la colonna a circa 7 chilometri sopra il cratere e per l'effetto dei venti si è diretta verso nord-ovest. Altre quattro esplosioni si sono verificate ad intervalli di pochi minuti una dall'altra generando flussi piroclastici che si sono spinti verso il basso attraverso le gole di Juive, Mandur e La Hacienda. Questo vulcano, dell'altezza di 5.020 metri, ha iniziato il processo eruttivo nel 1999.
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E' situato quasi al limite occidentale della fascia Vulcanica Trasversale; nonostante il nome, solo una sua piccola parte rientra nello Stato di Colima, mentre per la maggior parte appartiene allo Stato di Jalisco. Il volcan de Colima è uno stratovulcano ed ha eruttato più di 40 volte dal 1576 ad oggi. L'eruzione più violenta fu quella del 1913 e le più recenti quelle del 1999 e del 2005, quando la colonna eruttiva raggiunse i 4,5 e i 9 km di altezza. La cenere emessa raggiunse distanze fino a 100 km. Caratteristica della sua attività recente è l'emissione di lava viscosa e la formazione di duomi di lava.
A corredo dell'articolo anche le foto del vulcano Bromo, che, assieme al Soputan, al Karangetang e al Lokon è tra i vulcani correntemente in attività.
Quello dei fulmini vulcanici è un fenomeno particolarmente suggestivo e difficile da catturare, che può verificarsi durante una violenta eruzione. La sua origine è legata ad un intenso flusso di elettricità nel quale sono presenti cariche elettriche di segno opposto; se intercorre un meccanismo che provoca la separazione di cariche tra due importanti masse di materia e quasi simultaneamente un altro processo connette le due masse viene a generarsi un flusso di elettricità, ovvero i fulmini vulcanici.
Dalle Whitsundays, arcipelago a nord dell'Australia, fino a Melbourne e ancora più a sud - fino alla Tasmania - una catena di vulcani si allunga per 2.000 chilometri: è la più estesa catena vulcanica mai scoperta sulla terraferma.
Si è formata nel corso degli ultimi 33 milioni di anni, da un punto caldo della Terra, un hot spot, sotto il continente australiano.
Il magma arriva dalle profondità del mantello, anche da 2900 chilometri sotto la superficie terrestre. «Poiché l'Australia si è mossa sopra il punto caldo, le fuoriuscite di magma hanno creato una serie di vulcani lungo la linea di movimento del continente», ha spiegato Rhodri Davies, dell'Australian National University. La presentazione dello studio segue di poco la scoperta di un grappolo di vulcani spenti al largo di Sydney.
Le ricerche hanno permesso di appurare che il pennacchio magmatico è in grado di arrivare in superficie solo quando la crosta ha uno spessore inferiore a 130 chilometri: una scoperta «che permetterà di chiarire molte caratteristiche geologiche dell'Australia», ha sottolineato il geologo.
Eruzione improvvisa in Nicaragua. A tornare in attività con uno spettacolare fenomeno eruttivo è stato il vulcano Telica, ubicato nell'area nordoccidentale del Paese. L'evento si è verificato mercoledì 23 settembre e, come mostrato da video ed immagini, si è trattato di un'eruzione particolarmente intensa. L'ultimo segno di attività del vulcano Telica risaliva al mese di maggio 2015: l'eruzione ha generato una colonna di fumo e cenere alta diversi chilometri e che in poche decine di minuti ha raggiunto sei villaggi ubicati intorno al vulcano che si trova a circa 150 chilometri dalla città di Managua.
Commenta: Aggiornamento 23 Novembre 2016 - Siamo venuti a sapere che il bolide avvistato nei cieli del Galles del Sud al minuto 15:14 è probabilmente opera di qualche artista liberale.