Fisici famosi come Richard Feynman pensano che il numero 137 contenga le risposte dell'Universo.
Number 137
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  • La costante ha incantato gli scienziati fin dal 1800.
  • Il numero 1/137 potrebbe contenere gli indizi della Grande Teoria Unificata.
  • La relatività, l'elettromagnetismo e la meccanica quantistica sono unificate dal numero.
L'Universo che ci circonda ha una struttura fondamentale che si può intravedere attraverso numeri speciali?

Il brillante fisico Richard Feynman (1918-1988) è rinomato per averlo pensato, dicendo che esiste un numero che tutti i fisici teorici dovrebbero in qualche modo "temere". Lo chiamò uno "dei più grandi misteri della fisica: un numero magico che è arrivato a noi senza che venisse compreso dall'uomo".

Questo numero magico, chiamato costante di struttura fine, è una costante fondamentale, il cui valore si avvicina di molto a 1/137. O 1/137.03599913, ad essere precisi. Viene indicato con la lettera greca alfa - α.

La particolarità di alfa è che è considerato il miglior esempio di numero puro, che non ha bisogno di unità. In realtà combina tre delle costanti fondamentali della natura - la velocità della luce, la carica elettrica trasportata da un elettrone e la costante di Planck, come spiega il fisico e astrobiologo Paul Davies sulla rivista Cosmos magazine. Comparire all'intersezione di aree chiave della fisica come la relatività, l'elettromagnetismo e la meccanica quantistica è ciò che conferisce all'1/137 il suo fascino.

Il fisico Laurence Eaves, professore alla University of Nottingham, pensa che il numero 137 sarebbe quello che si segnalerebbe agli alieni per indicare che abbiamo una certa padronanza del nostro pianeta e capire la meccanica quantistica. Anche gli alieni conoscerebbero il numero, specialmente se sviluppassero scienze avanzate.


Il numero preoccupava anche altri grandi fisici, tra cui il premio Nobel Wolfgang Pauli (1900-1958) che ne rimase ossessionato per tutta la vita.
"Quando morirò la mia prima domanda al Diavolo sarà: Qual è il significato della costante di struttura fine?". Amava dire scherzosamente Pauli.
Un uso di questo curioso numero è quello di misurare l'interazione di particelle cariche come gli elettroni con i campi elettromagnetici. Alfa determina quanto velocemente un atomo eccitato può emettere un fotone. Coinvolge anche i dettagli della luce emessa dagli atomi. Gli scienziati hanno potuto osservare uno schema di spostamenti di luce proveniente da atomi chiamato "struttura fine" (da cui la costante prende il nome). Questa "struttura fine" è stata vista nella luce solare e nella luce proveniente da altre stelle.

La costante figura in altre situazioni, facendo sì che i fisici si chiedano perché. Perché la natura insiste su questo numero? È apparso in vari calcoli della fisica a partire dagli anni 1880, stimolando numerosi tentativi di elaborare una Grande Teoria Unificata che incorporasse la costante fin da allora. Finora non c'è stata una sola spiegazione. Le utime ricerche hanno anche introdotto la possibilità che la costante sia effettivamente aumentata negli ultimi sei miliardi di anni, anche se di poco.

Se volete conoscere più in dettaglio la matematica alla base della costante a struttura fine, il modo in cui si arriva all'alfa è mettendo insieme le 3 costanti h, c, ed e nell'equazione --

Equation
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Le unità c, e, ed h si annullano a vicenda, ed il numero "puro" 137.03599913 è l'unico che rimane. Per ragioni storiche, dice il professor Davies, viene utilizzato l'inverso dell'equazione 2πe2/hc = 1/137.03599913.Se vi state chiedendo qual è il valore preciso di quella frazione - è 0.007297351..