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Uno Psicopatico a Wall Street?

Nel 1960 Bernie Madoff ha fondato la sua azienda a Wall Street, la Bernard L. Madoff Investment Securities LLC. Come presidente del consiglio di amministrazione fino al suo arresto, nel dicembre del 2008, Madoff ha visto la sua azienda (e se stesso) occupare una posizione prestigiosa a Wall Street, grazie allo sviluppo della tecnologia che diventò il NASDAQ, la prima e la più grande borsa finanziaria degli Stati Uniti. Un multi milionario con oltre $800 milioni in beni condivisi con la moglie sin dai tempi del liceo, Ruth Alpern, Madoff era ben considerato come genio finanziario e filantropo prolifico. Egli emanava un'aura di ricchezza, sicurezza di sé e di notorietà, e molti lo consideravano come un pilastro della comunità. Sembra un brav'uomo, no?

La sua immagine umanitaria veniva sostenuta dal suo lavoro per vari gruppi non-profit, come il Congresso americano ebraico e l'Università Yeshiva di New York, le varie commissioni di amministrazione presso le quali occupava sempre un posto, e i milioni di dollari che donava a progetti educativi, politici, culturali e medicali. Prima del suo arresto, il sito web aziendale precisava (ora è stato rimosso): "I clienti sanno che Bernard Madoff ha un interesse personale nel mantenere immacolato un record di valore, trattative eque, ed elevati standard etici che da sempre sono stati il segno distintivo della società". E' interessante come le cose cambino di prospettiva e come un certo modello emerga solo in seguito. Non è stato prima del dicembre 2008 che il pubblico si rese conto che questo "interesse personale" era tutt'altro che quello di integrità, e quella sua immagine di prima non faceva più parte ormai della realtà.

In una discussione con l'editore capo del Condé Nast Portfolio, Joanne Lipman e Elie Wiesel, superstite dell'Olocausto, vincitrice del premio Nobel nonché vittima di Madoff, si dice: "Ricordo che aveva creato attorno a lui un mito... in cui ogni cosa era così speciale e così unica, da dover essere tenuta in segreto. Era come una mitologia mistica che nessuno poteva capire... Dava l'impressione che solo 100 persone appartenessero al club. Adesso sappiamo che ne imbrogliò a migliaia."1

In quella che è stata descritta come la frode di investitori più grande mai commessa da una singola persona, Madoff ha derubato migliaia di investitori di quasi $65 miliardi di dollari in una elaborato schema Ponzi, pagando rendimenti agli investitori con i soldi di altri investitori, il che ovviamente significa che non si tratta di vero guadagno. Spostando i fondi in tale modo, Madoff ha creato un'immagine di facile guadagno del denaro, immagine che rivaleggiava solo con la sua immagine da uomo di nobili doti. L'illusione di consistenti ed alti rendimenti, ha attirato migliaia di persone in uno schema troppo bello per essere vero, offerto da un uomo troppo bello per essere vero. Secondo i resoconti degli eventi riferiti dai media, Madoff ha descritto ai suoi figli il suo fondo di investimento come "una grande truffa", i quali subito dopo informarono le autorità. Madoff venne arrestato il giorno successivo ed i suoi beni sono stati sequestrati (come furono anche quelli della moglie e dei figli in seguito). Di conseguenza, Madoff è riuscito a rovinare le vite di migliaia di persone, portando alcune vittime al suicidio. Ha finito per dichiararsi colpevole di undici accuse di frode, riciclaggio di denaro e falsa testimonianza, tra molteplici altre. Anche se Madoff dirigeva le sue aziende con un pugno di ferro e sosteneva che fosse l'unico responsabile a derubare i clienti, gli investigatori non si ritennero soddisfatti che una sola persona fosse stata in grado di nascondere una frode cosi massiccia per cosi tanto tempo. Successive indagini hanno messo finora sei ex soci sotto inchiesta penale,2 mentre una miriade di cause sono ancora in corso contro Ruth Madoff e i suoi figli.3

E allora, come è riuscito ha combinare la frode del secolo? Jerry Reisman, un importante avvocato di New York, ha descritto Madoff come "assolutamente affascinante. Era un maestro nell'incontrare ed intrattenere le persone, irradiava sempre un'aura di piena fiducia in sé stesso. La gente lo guarda come un supereroe".4 Anche quando trovava difficile ottenere i fondi necessari per mantenere in vita la sua frode, i soci non notavano alcun segno di stress da parte sua. In un forum televisivo del 2007, che può essere guardato su Youtube5, Madoff fa alcuni commenti importanti. Parlando delle borse finanziarie moderne, Madoff dice freddamente, "In generale, nel contesto normativo di oggi, è praticamente impossibile violare le regole. Questo è quello che il pubblico non riesce a capire... E 'impossibile per una violazione passare inosservata. Certamente non per un considerevole periodo di tempo". Lo dice l'uomo che ha imbrogliato e violato leggi per anni e forse per decenni! Non c'è da stupirsi, data la sua propensione per l'inganno, che Madoff e la sua azienda fossero estremamente riservati, trovando il modo di mantenere le loro attività illegali nascoste, per esempio, rifiutando di fornire ai clienti l'accesso online ai loro conti, e ordinando ai dipendenti - contro le regole - di eliminare le e-mail dopo che erano state stampate sulla carta, come riportato da Lucinda Franks nel suo pezzo per il Daily Beast.6

Contrariamente alla sua illustre immagine pubblica, in un articolo di Mark Seal per Vanity Fair7, diversi amici di famiglia e colleghi di lavoro descrivono Madoff come un maniaco al quale piace controllare tutto e tutti, dal cuore di ghiaccio, e che non solo aveva sfruttato persone a lui estranee, ma anche quelle più vicini a lui. Ha coltivato ostentatamente stretti legami di amicizia con Norman F. Levy e col filantropo Carl J. Shapiro, che nel frattempo derubava senza il minimo di ritegno. Madoff ha parlato di Levy come il suo "mentore per 40 anni" e spesso si rivolgeva a lui per dei consigli. In cambio, Levy considerava Madoff come suo "figlio adottivo, un membro della sua famiglia". Carmen Dell'Orefice, l'allora fidanzata di Levy, ricorda, "Ha sempre trattato bene Norman, era sempre attento e pieno di considerazione nei suoi confronti fin nei più piccoli dettagli". Ha descritto Madoff e sua moglie come tranquilli e appariscenti e ha mostrato di aver sofferto di dissonanza cognitiva, cosa comune tra le vittime di truffatori come Madoff quando la verità dietro la falsa immagine è finalmente svelata: "Ammetto di aver creato inconsapevolmente nella mia mente un'immagine falsata di questa persona... Se non avessi preso tutte le foto che ho scattato in tutti questi anni, avrei detto 'Carmen, stai delirando' ". Il figlio di Levy, Francis, ha detto che il padre credeva in Madoff: "Se c'è una persona d'onore", diceva, "quella è Bernie." Joseph Kavanu, un collega di università di Madoff ha condiviso il suo stupore e la sua incredulità con Julie Creswell e Landon Thomas Jr. nel loro pezzo per il New York Times: "Non ha senso... non posso accettare che il Bernie che conoscevo tempo fa sia la stessa persona della quale stanno parlando ora i media 24/7. C'è qualcosa che non quadra". In realtà, ci furono effettivamente due Madoff: l'immagine attentamente coltivata da imprenditore di successo e filantropo, e la realtà: un criminale spietato e implacabile che ha operato dietro una maschera di sanità mentale, successo e umanitarismo.

Una fonte ha riferito a Seal su come Madoff trattava i suoi due figli, con "duro amore ed intimidazione. La gente aveva paura di Bernie. Esercitava la sua influenza su di loro. Avevano paura del suo carattere". Madoff dirigeva il suo ufficio con il pugno di ferro, controllando l'ambiente di lavoro fino al più piccolo dettaglio. Era ossessionato dall'ordine e dal controllo. Un amico di famiglia ci racconta, "C'era molta arroganza in quella famiglia. Bernie poteva parlare con persone che erano ricche come lui, ma non degnava nemmeno di uno sguardo la piccola gente". Un altro conoscente di famiglia ha detto, "Era presuntuoso, si considerava al di sopra di tutti gli altri. Se non gli piaceva la conversazione si alzava e se ne andava via. Visto che 'Io sono Bernie Madoff e tu sei nessuno'". Un altro ha detto, "Peter [il fratello di Madoff] è molto più religioso, più umile come persona. Bernie invece è più presuntuoso, arrogante, uno showman. Furbo come una volpe".

Dalle descrizioni di coloro che lo hanno conosciuto ed interagito con lui, emerge un quadro di Bernie Madoff che parla di un individuo arrogante, superficialmente affascinante, loquace, manipolatore, ingannevole, emotivamente freddo, prepotente, senza cuore, in breve, tutte le caratteristiche di uno psicopatico di successo. Non sorprende quindi che sia giornalisti ed esperti abbiano suggerito esattamente questo. J. Reid Meloy, psicologo legale e autore del libro The Psychopathic Mind, il psicologo forense Phil Heller di Florida, e l'ex agente dell'FBI Gregg McCrary, tutti condivisero le stesse osservazioni per iscritto8 & 9, e diversi ricercatori di spicco, tra cui Adrian Raine che condivise le stessi osservazioni in occasione della conferenza per la società per lo Studio scientifico sulla psicopatia a New Orleans nel 2009. In quello che vi mostrerò nel corso di questa serie sul tipico stile dello psicopatico, Madoff ha combattuto a denti stretti per arrivare in cima, ha corteggiato gli enti di controllo, e ha costruito la sua fortuna derubando la gente che considerava priva di valore, truffando addirittura anche i suoi cosiddetti amici. Tuttavia, come hanno detto Meloy e Thomas Creswell, "il tallone d'Achille' dello psicopatico è il suo senso di impunità. Cioè, alla fine, è proprio quello che lo porterà alla rovina".

Che cos'è la Psicopatia?

Fino alla pubblicazione del libro di riferimento di Hervey Cleckley The Mask of Sanity [La Maschera si Sanità] nel 1941 (ed eventuali edizioni successive), non c'era molto accordo su che cosa fosse esattamente la psicopatia. Il termine è stato usato per individuare gli individui la cui vita emotiva ed il comportamento sociale erano anormali, ma le cui capacità intellettuali apparivano indisturbate. A differenza dello schizofrenico il cui contatto con la realtà è chiaramente disturbato, come nella schizofrenia paranoide, gli psicopatici sono completamente sani di mente. Hanno una percezione della realtà ben chiara, possono trattenere conversazioni su ogni tema, e spesso appaiono più normali del normale. Ma allo stesso tempo, mentre parlano con te sul tempo o sull'economia, potrebbero pensare al modo migliore per derubarti dei tuoi risparmi, oppure di portarti in un posto isolato per stuprarti o ucciderti.

Tuttavia, mentre gli psicopatici possono essere intellettualmente consapevoli che le loro azioni stiano violando grossolanamente i limiti del normale e civile comportamento umano, quello che a loro manca è il coinvolgimento emotivo con gli altri come agente inibitore contro le norme di condotta anti-sociali, come l'aggressione calcolata, intimidazione intenzionale, mentire patologicamente e la manipolazione emozionale. Nel corso del suo (a proposito, uno su quattro psicopatici sono donne) sviluppo, l'incapacità dello psicopatico di sentire e quindi di identificarsi con le emozioni degli altri blocca lo sviluppo di un certo "senso morale", che consente alle persone normali di rispettare e trattare gli altri come esseri umani. Agli psicopatici non interessa di nessuno. Per loro le altre persone sono semplicemente delle cose, oggetti. Come gli oggetti quando non gli servono più possono essere buttati via o distrutti senza pensarci due volte.

La disconnessione stridente tra l'immagine assolutamente normale (anzi, più normale del normale) che lo psicopatico mostra al mondo, e l'irrazionalità assolutamente insondabile e la disumanità delle sue azioni, ha procurato allo psicopatico il sopranome di "lupo travestito da pecora" e di "serpente in giacca e cravatta". Cleckley ha coniato la frase "Maschera di sanità" per illustrare la disparità tra l'immagine di normalità e l'anormalità essenziale dello psicopatico. Anche se l'immagine dello psicopatico è finita per essere quasi sempre associata in modo stretto con quella di serial killer, stupratori e acerrimi nemici, Cleckley ha sottolineato che la stragrande maggioranza degli psicopatici non sono violenti, e "solo una piccola percentuale di psicopatici tipici si trovano negli istituti penitenziari... non vi è una grande probabilità che commettano reati gravi che possano risultare in lunghe pene detentive".10 Le loro azioni sono antisociali in quanto violano le "regole" quasi universalmente concordate di comportamento sociale. Naturalmente, questo spesso assume la forma di criminalità, ma molti psicopatici operano con successo entro i confini della legge, scatenando caos al livello interpersonale o economico.

Per anni, avendo incontrato spesso psicopatici nella pratica clinica e osservando l'immensa sofferenza che infliggono a coloro che capitano di cadere nella loro sfera di influenza, Cleckley ha identificato diverse caratteristiche universali. Da una parte gli psicopatici sono superficialmente affascinanti e molto intelligenti. Non mostrano alcun segno di delirio o di pensieri irrazionali e sono privi di nervosismo e ansia. In altre parole, essi presentano un'immagine di buona "salute mentale" che può disarmare anche il giudice più esperto del carattere umano. Tuttavia, un'attenta analisi della loro storia personale e delle interazioni con gli altri rivela alcuni deficit sorprendenti sotto la maschera. Gli psicopatici sono anche notoriamente poco sinceri, inseriscono liberamente menzogne e insinuazioni nel loro loquace flusso di parole, che di solito passano inosservate. Di solito sono impulsivi, agiscono in base ai loro capricci, e sembrano di vivere totalmente nel presente, senza lasciarsi preoccupare dai fallimenti passati e/o da conseguenze future. Come tali essi mostrano spesso notevolmente una scarsa capacità di giudizio e l'incapacità di imparare dalle punizioni precedenti e non hanno paura delle conseguenze future che possono derivare dalle loro azioni (i criminali psicopatici hanno il tasso più alto di recidività). Sono inaffidabili, spesso passando da un lavoro all'altro e da una città all'altra, trovando nuove vittime e vivendo come parassiti sulla bontà e l'ingenuità altrui. Essi possiedono anche quel bisogno patologico di aver diritto a tutto. Essendo il centro del proprio universo, sono incapaci di amore, sono privi di ogni senso di rimorso o vergogna, e non dimostrano di vivere una vita emotivamente profonda. Questa è la caratteristica principale, condivisa equamente da tutti gli psicopatici: l'incapacità di provare empatia.

Mentre Cleckley ha fatto molto per portare luce sulla questione, nella prefazione alla quinta e ultima edizione del suo libro egli ha scritto anche, "vi è una cospirazione quasi universale di evasione" sul tema della psicopatia tra i ricercatori e medici nordamericani. Mentre le istituzioni esistono per affrontare la malattia e il crimine, quando si tratta di psicopatia "non viene presa alcuna contromisura... non esiste nulla di specificamente progettato per poter gestire una situazione patologica grave ed evidente".11 La psicopatia infligge, senza alcun dubbio, un alto tasso di gravi danni alla società. Cleckley era convinto che il primo passo per affrontare questo immenso problema era quello di "attirare l'attenzione generale" sulla questione e "promuovere la consapevolezza della sua enorme importanza."12 Per fortuna, negli ultimi anni sono stati compiuti sforzi significativi verso un tale obiettivo grazie a scrittori come Robert Hare e Paul Babiak, i medici Martha Stout e Sandra Brown, e rappresentazioni multimediali popolari come i documentari, La Corporazione ed io, Lo Psicopatico. Purtroppo, anche con questi sforzi, l'informazione pubblica sulla psicopatia è ancora al di sotto dell'ideale, la "cospirazione di evasione" persiste ancora, e il problema rimane irrisolto. Per una malattia che colpisce più persone che la schizofrenia,13 e che causa esponenzialmente sempre più danni alla società, il fatto che la psicopatia non sia un concetto generalmente ben compreso è di per sé allarmante.

Robert D. Hare, professore emerito di psicologia presso l'Università della British Columbia, ha scritto un libro nel 1970 riassumendo le ricerche disponibili all'epoca. Da allora, è stato all'avanguardia nella ricerca sulla psicopatia, sviluppando la prima tecnica valida che possa identificare e valutare la psicopatia criminale, ovvero, L'elenco dei tratti psicopatici (PCL-R), e ha scritto due bestseller sul tema: Without Coscience nel 1993 e Snake in Suits (scritto assieme a Paul Babiak) nel 2006. Lavorando con i detenuti, Hare ha perfezionato ulteriormente l'elenco dei tratti psicopatici per la PCL-R di Cleckley, elencando 20 caratteristiche che descrivono il costrutto della psicopatia.

Mentre Cleckley ha descritto i suoi pazienti psicopatici come "sono potenziali mine vaganti" e "non profondamente viziosi",14 il libro di Hare, Without Coscience ci presenta un'immagine molto più malevola della mente del criminale psicopatico. Come dice lui: "Gli psicopatici possiedano i tratti necessari per poter ingannare e derubare il prossimo: Sono ottimi oratori, affascinanti, sicuri di sé, a loro aggio nelle situazioni sociali, calmi sotto pressione, non preoccupati dalla possibilità di essere scoperti, e totalmente spietati. ...Gli psicopatici sono generalmente molto soddisfatti di sé stessi e del loro mondo interiore, per quanto bizzarro possa sembrare agli osservatori esterni". 15 Essi vedono l'empatia, il rimorso e il senso di responsabilità - tutte qualità di solito considerate come l'epitome della bontà e ciò che ci rende umani - come segnali di debolezza da sfruttare; le leggi e le regole sociali come restrizioni scomode per la loro libertà d'espressione; e i comportamenti antisociali come un segno intenzionale di "non conformità", una sorta di rifiuto di lasciarsi "programmare" dagli standard artificiali della società. L'amore, la gentilezza, il senso di colpa, e l'altruismo, suscitano stupore nello psicopatico, che considera questi tratti piuttosto comici e segno una ingenuità infantile per "cuori sanguinanti". Il serial killer psicopatico Ted Bundy aveva definito il senso di colpa come "un'illusione... una sorta di meccanismo di controllo sociale".16 Anche se possono sembrare molto romantici, prestando tutta la loro attenzione ai loro partner, questa messa in scena presto viene sostituita dalla completa dominazione e dallo sfruttamento da parte dello psicopatico, una dinamica spiegata molto bene da Sandra Brown nel suo libro del 2009 Donne Che Amano gli Psicopatici.

Gli psicopatici vedono la vita normale come noiosa e monotona, il mondo competitivo in cui i potenziali nemici (cioè, voi e me) devono essere manipolati e l'aggressione utilizzata come strumento per stabilire la loro superiorità e prendere ciò che è loro di diritto - per soddisfare il loro grandioso ego. Naturalmente, in un mondo secondo le visioni dello psicopatico, Hare osserva, "gli obblighi e gli impegni non significano niente per loro. ...Non mantengono mai le loro promesse e sono sleali nei confronti dei singoli individui, organizzazioni, o principi generali".17 Essi potrebbero anche chiedervi: "Cosa c'è di male nell'essere articolato, sicuro di sé, vivere una vita frenetica e pensare solo al giorno d'oggi, cercare di avere il meglio ed essere i migliori?" E nella nostra società decadente, molti non troverebbero niente di male in tutto questo. Ma ciò che lo psicopatico vede come una vita spensierata piena di eccitazione ed egotismo non è altro che il soddisfare i propri impulsi immediati di piacere e la sensazione di potere, indifferentemente se per una breve o lunga durata.

Grazie al lavoro di Hare, la "maschera di sanità mentale" dello psicopatico acquisisce un tono sinistro e machiavellico. Questo perché gli psicopatici sono consapevoli di essere diversi. Vedono le persone normali come esseri inferiori - "altri" - da utilizzare e scartare quando non sono più necessari. Ma come un predatore che caccia la sua preda, gli psicopatici devono camuffarsi, indossare una maschera per evitare che venga rivelata la loro vera identità. Se venisse scoperta la loro vera natura le altre persone sarebbero inorridite. Così, fin dall'infanzia imparano ad essere come gli altri, imitando le reazioni e i comportamenti umani normali. Imparano quando è opportuno piangere, mostrare compassione, sentirsi in colpa, preoccuparsi, e mostrare affetto. Imparano tutte le espressioni facciali, le frasi di uso comune, e gli spunti sociali per ognuna di queste emozioni che non sono capaci di sentire direttamente. E in tale modo, riescono ad ingannare gli altri con false manifestazioni di tristezza, dolore, senso di colpa, preoccupazione, e/o amore, e manipolano le nostre reazioni per ottenere ciò che vogliono. Ecco come uno psicopatico è in grado di truffarti dei tuoi risparmi, lui ci conta sul tuo senso di pietà e compassione. Le persone normali, ignare delle differenze che esistono tra gli psicopatici e sé stesse, presumono che le dimostrazioni di carica emotiva da parte dello psicopatico siano emozioni veritiere, e così lo psicopatico riesce a passare inosservato, come un lupo travestito da pecora. "Quelli veramente talentuosi hanno perfezionato la loro capacità di affascinare le persone fino allo stato dell'arte, orgogliosi della loro capacità di presentare agli altri un'immagine di sé fittizia che sia molto convincente e che non desti alcun sospetto, difficile da smascherare."18

Questa "pratica" di sembrare umano è molto ben descritta nel romanzo di Mary Astor, L'incredibile Charlie Carewe, che Cleckley ha consigliato, "dovrebbe essere letto non solo da ogni psichiatra, ma anche da ogni medico" per la sua descrizione notevolmente accurata dello psicopatico.19 Questo "ruolo/maschera" è una questione di sopravvivenza per lo psicopatico, per timore che la sua "disumanità" venga scoperta. Dopo tutto, la maggior parte delle persone non reagiscono positivamente nei confronti di un bambino o di un adulto che potenzialmente può, come aveva scritto Hare, "torturare e mutilare [un essere umano] con lo stesso senso di preoccupazione con il quale va trinciato un tacchino".20

Gli psicopatici riescono a mantenere la loro "falsa immagine" anche grazie al fatto di essere degli affascinanti conversatori. Essi sono molto abili nel raccontare storie "improbabili ma convincenti" su sé stessi, mescolando facilmente la verità con le bugie. Non solo possono mentire senza sforzo, ma a quanto pare non sembrano preoccupati affatto se viene scoperto che hanno mentito. In tal caso rielaborerebbero la loro storia con estrema semplicità, lasciando completamente sbalorditi coloro che sanno di fatto la verità. Possono fingere il senso di colpa, ma sono altrettanto abili a razionalizzare il loro comportamento, spesso interpretano il ruolo della vittima (e incolpano le vere vittime). Una donna psicopatica si lamentava del fatto che nessuno si preoccupava di come si sentiva, avendo perso entrambi i suoi figli. In realtà, lei era quella che li aveva uccisi. In casi come questo, la maschera scivola impercettibilmente, come quando lo psicopatico meno intelligente cerca di utilizzare concetti emotivi che non può capire. Un carcerato aveva detto a Hare, "Sì, certo, mi pento [del reato commesso]". Tuttavia, egli non "sentiva alcun senso di colpa dentro di sé".21

Anche le loro violente esplosioni di "rabbia" sono delle messe in scena accuratamente controllate. Uno psicopatico relativamente consapevole di esserlo ha rivelato: "Ci sono emozioni - un intero spettro di queste - che conosco solo attraverso le parole, attraverso la lettura e la mia immaginazione immatura. Posso immaginare di sentire queste emozioni (capire, quindi, quello che significano), ma in realtà non le sento".22 Un altro, confuso quando gli fu chiesto come si sentiva, gli è stato chiesto di descrivere le sensazioni fisiche delle emozioni e ha risposto, "Certo, non sono un robot. Sono davvero eccitatissimo quando faccio sesso o quando prendo a pugni qualcuno."23 Essendo in grado di sentire solo le emozioni e le sensazioni primitive del corpo umano, lo psicopatico non è capace di provare o mostrare emozioni di un livello più elevato; qualsiasi dimostrazione di tali emozioni è solo un atto con l'intento di manipolare.

Per quanto riguarda le cause di questo disturbo inquietante, i ricercatori ora sono convinti che - contrariamente alla convinzione comune di una volta che la psicopatia potesse essere dovuta ad un trauma subito durante l'infanzia - alla base della psicopatia esista invece un fattore genetico e biologico. Nel suo aggiornamento del 2007 sugli ultimi venti anni di ricerca sulla psicopatia, Robert Hare commenta: "Potrei notare che i primi risultati della ricerca genetica comportamentale sono coerenti con la visione psicologia evolutiva che la psicopatia è meno il risultato di un difetto neurobiologico che una strategia di vita adattiva ed ereditabile".24 O, come aveva scritto nel suo libro, Senza Coscienza:
Credo che [le esperienze infantili] svolgano un ruolo importante nel modellare ciò di cui la natura ci ha fornito [vale a dire "Una profonda incapacità di provare empatia e la gamma completa delle emozioni"]. I fattori sociali e le pratiche genitoriali influenzano il modo in cui disturbo si sviluppa e si esprime nel comportamento. Così, un individuo con un mix di tratti psicopatici che cresce in una famiglia stabile e ha accesso alle risorse sociali ed educativi di un certo livello potrebbe diventare un artista dell'inganno o criminale dal colletto bianco, o forse un losco imprenditore, politico, o dottore. Un altro individuo, con più o meno gli stessi tratti caratteriali, che proviene da un ambiente più povero e sconvolgente, potrebbe diventare un vagabondo, mercenario, o criminale violento. ... Una conseguenza di questa visione per il sistema di giustizia penale è che la qualità della vita familiare ha molto meno influenza sui comportamenti antisociali degli psicopatici rispetto alla maggior parte delle persone.25
In linea con questa conoscenza, la psicopatia può essere individuata già a giovane età. All'età di 10 o 12, la maggior parte degli psicopatici mostrano gravi problemi comportamentali come mentire di continuo, ingannare, rubare, incendiare, saltare la scuola, vandalismo, violenza, bullismo, scappare di casa, attività sessuale, torturare le animali. Uno psicopatico sorrise mentre raccontava a Hare come quando da piccolo legava cuccioli su un binario per utilizzare le loro teste come palle da baseball per allenarsi.26 Tuttavia, le cause esatte (e le possibili misure per prevenire lo sviluppo di tale disturbo durante l'infanzia e la prima infanzia) sono ancora sconosciute. I bambini predisposti alla psicopatia che non mostrano segni evidenti nel corso della vita probabilmente sono stati molto astuti ad evitare di essere scoperti grazie a fattori come l'alto tasso di intelligenza e l'abilità di pianificare e controllare molto bene il loro comportamento. Mentre la stragrande maggioranza di ricerca è stata condotta sulle popolazioni carcerarie, a causa della relativa facilità di opportunità di ricerca, il concetto dello psicopatico di successo (vuol dire che non è considerato un criminale e/o perché non viene catturato) è un argomento relativamente recente che suscita l'interesse degli specialisti e non è ancora chiaramente stato definito o reso comprensibile pubblicamente, così come il termine "psicopatico" lo fu agli inizi del XX secolo.

Sono questi psicopatici - quelli che evitano di essere scoperti - che hanno successo e diventano politici spietati e membri di governo, come è accaduto con Hermann Göring e Lavrentiy Beria (che verrà menzionato dettagliatamente negli articoli futuri della serie) ed è probabilmente lo stesso caso di politici contemporanei come il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu, l'ex vice-presidente americano Dick Cheney, e il primo ministro italiano Silvio Berlusconi. Questi individui tramano per il potere e arrivano facilmente in cima, e sono pericolosi.

Note
  1. A transcript of the talk is available here
  2. "Ex-Madoff Operations Director Arrested by FBI", Reuters, February 25, 2010
  3. "Participants in the Madoff investment scandal," Wikipedia, accessed March 17, 2010
  4. Tim Shipman, "Bernard Madoff: how did he get away with it for so long?", telegraph.co.uk, December 20, 2008
  5. YouTube video
  6. Lucinda Franks, "Madoff Employee Breaks Silence", The Daily Beast, March 19, 2009
  7. Mark Seal, "Madoff's World", Vanity Fair, April 2009
  8. Julie Creswell and Landon Thomas Jr., "The Talented Mr. Madoff", New York Times, January 24, 2009
  9. Katy Brace, "Psychologist calls Madoff a psychopath", wptv.com, January 29, 2009
  10. Cleckley, H. 1988 [1941], The Mask of Sanity (Augusta, Georgia: Emily S. Cleckley), 19, PDF available here
  11. Ibid, viii
  12. Ibid, ix
  13. Goldner et al. (2002) put the prevalence of schizophrenia at 0.55% of the general population, and while accurate studies of psychopathy in the general population have yet to be done, recently a few limited studies show that the low limit for psychopathy is 0.6% (Coid et al., 2009). Some estimates go many times higher than that figure, factoring in successful psychopaths.
  14. Cleckley, 33
  15. Hare, R. D. 1999 [1995], Without Conscience: The Disturbing World of Psychopaths Among Us (New York: Guilford Press), 121, 195
  16. Ibid, 41
  17. Ibid, 63
  18. Babiak, P. & Hare, R. D. 2006, Snakes In Suits: When Psychopaths Go To Work (New York: ReganBooks), 50
  19. Cleckley, 326
  20. Hare, 45
  21. Ibid, 41
  22. Ibid, 52-3
  23. Ibid, 54
  24. Hare, R. D. 2007, 'Forty Years Aren't Enough: Recollections, Prognostications, and Random Musings,' In Herve, H., and Yuille, J. C. (eds) The Psychopath: Theory, Research, and Practice, pp. 3 - 28 (Lawrence Erlbaum Associates), 14. However, recent studies have shown distinct differences in the brain functioning of psychopaths when compared to normal individuals. See Oakley, B. 2007, Evil Genes: Why Rome Fell, Hitler Rose, Enron Failed, and My Sister Stole My Mother's Boyfriend (Amherst, NY: Prometheus Books).
  25. Hare (1999), 173 - 4
  26. Ibid, 66 - 7