Animali
La Sernapesca non scarta la possibilità che i cefalopodi siano morti a causa di un inquinamento, ma dicono che «La morte di massa dei calamari può essere stata provocata dalla temperatuira elevata dell'acqua del mare». Lo spiaggiamento sulla costa di Santa María di molluschi e pesci morti in questo periodo dell'anno (l'estate australe) è relativamente comune ma La Vanguardia fa notare che finora non aveva prodotto uno spiaggiamento di queste dimensioni di calamari giganti di Humboldt e che «A causa della mancanza di dati più concreti, non si può scartare che l'elevata temperatura dell'acqua in questa zona del Pacífico sia in relazione con il fenomeno El Niño, qche in questa occasione (2015-2016) vive un periodo specialmente forte e esteso».
In una delle rarissime apparizioni davanti a occhi umani di una specie animale tra le piu' misteriose, un calamaro gigante e' emerso nelle acque del porto di Toyama, sulla costa occidentale del Giappone, circa 300 chilometri a nord-ovest di Tokyo: e a quanto pare ci si e' trovato benissimo, tanto che per attirarlo di nuovo in mare aperto e restituirlo agli abissi cui appartiene e' occorsa quasi una settimana.
L'enorme cefalopode, dal colore rosso vivo marezzato di grigio, 4 metri di lunghezza senza contare i due tentacoli maggiori che vanno ben oltre, era stato avvistato da alcuni pescatori alla vigilia di Natale. Da allora ha preso gusto alla nuova dimora, diventando il beniamino di ricercatori e semplici curiosi, finche' oggi l'esperto sommozzatore Akinobu Kimura non e' riuscito a pilotarlo verso il largo.
Quella dell'intrepido subacqueo giapponese non e' stata tuttavia un'impresa priva di difficolta' giacche' il calamaro, piu' che a riconquistare la liberta', sembrava interessato ad approfondire invece la conoscenza con la propria guida: in cui forse per un po' ha anche vagheggiato di aver trovato un boccone bell'e pronto. "Le sue ventose erano cosi' potenti che mi hanno fatto male", ha raccontato Kimura all'emittente televisiva 'Asahi'. "Io stavo cercando di farlo scappare, e lui al contrario mi si avvolgeva intorno al corpo e si avvinghiava al braccio". Alla fine il mollusco comunque ha ceduto e se ne e' andato, ma la sua recalcitranza ha almeno permesso a uno studioso di fotografarlo e filmarlo, evento ancora piu' eccezionale quando si tratti di un esemplare vivo.
Per secoli simbolo perfetto del mostro marino, la leggenda del calamaro gigante si e' alimentata della sua elusivita' non meno che delle dimensioni extra-large. Da qualche anno le risalite dai 900 metri di profondita' verso la superficie si sono fatte pero' relativamente sempre piu' frequenti, e gli scienziati stanno cercando di comprenderne le ragioni: dall'inquinamento acustico al surriscaldamento del mare, fino al rarefarsi delle prede di cui abitualmente si ciba.
In Australia le lucertole che si attaccano al muro di casa sono giganti, lunghe circa un metro e mezzo. Quello che è accaduto nel nuovo Galles del Sud, in Australia, ha dell'incredibile: un uomo che era uscito a prendere fresco nel proprio giardino ha trovato attaccato alla parete una lucertola, anzi una lucertolona, gigante. La lucertola in questione è lunga un metro e mezzo e pesa circa 15 chili. Insomma, la strana lucertola gigante ha le dimensioni di un alligatore, ma in realtà era abbastanza innocua. L'uomo ha avuto la forza di scattare una foto che ha fatto immediatamente il giro dei social network del mondo. Ovviamente, c'è una spiegazione scientifica a tutto questo. La lucertola gigante è un varano, nella lingua aborigena "goanna", un rettile caratterizzato da un disegno reticolare nero, che spicca sulla tinta avorio del collo e della gola.
Il varano può raggiungere i 2 metri e mezzo di lunghezza, e i 15 kg di peso; varani eccezionalmente grandi possono pesare più di 20 kg. E' un animale mitologico per gli aborigeni e la sua carne era apprezzata moltissimo dai popoli aborigeni di un tempo. Il grasso dell'animale, invece, veniva impiegato per scopi medici e cerimoniali. In Australia, dunque, può capitare anche questo, che si esca in giardino e una lucertola gigante sosti pigramente sul muro di casa vostra.
L'argomento è stato affrontato la settimana scorsa in Uzbekistan con i rappresentanti dei Paesi interessati. Le analisi di campioni di terreno e acqua hanno escluso presenze significative di tossine e inquinanti. Una delle possibili cause sembrerebbe essere un batterio, chiamato pasteurella, presente nelle antilopi in uno stato dormiente. Per il professor Richard A. Kock del Royal Veterinary College londinese, il cambiamento climatico, con l'aumento delle temperature, potrebbe aver indebolito le difese delle antilopi ed essere quindi tra le cause del risveglio del batterio, che si è trasformato in un patogeno letale portando alla morte degli animali. L'aspetto più inquietante è che le morti avvengono in massa: se viene interessata una mandria, non resta vivo nemmeno un esemplare. Riguarda soprattutto le femmine e i loro cuccioli.
Lo studio ha mostrato anche che, nonostante la maggior parte delle popolazioni di leoni sia in declino, si sono verificati aumenti nelle popolazioni di leoni i in quattro paesi del sud: Botswana, Namibia, Sudafrica e Zimbabwe. Questi risultati indicano chiaramente che il declino dei leoni può essere fermato, anzi invertito come nell'Africa del sud. Purtroppo, la conservazione del leone non sta avvenendo a scala più ampia, il che porta ad uno stato vulnerabile dei leoni a livello globale. In realtà, il calo in molti paesi è molto grave e ha enormi implicazioni, afferma Hans Bauer della WildCRU, che ha condotto lo studio.
La nuova specie di tartaruga gigante delle Galapagos rappresenta una linea evolutivo mai studiata fino a questo momento e ora i ricercatori si impegneranno a svelare i misteri che questa scoperta sorprendente potrebbe nascondere. La scoperta è stata documentata sulla rivista Plos One ed è avvenuta grazie a Adalgisa Caccone, esperta del Dipartimento di Biologia dell'Università di Yale.
La nuova specie, denominata Chelonoidis donfaustoi, vive sull'isola di Santa Cruz, nella zona centrale dell'arcipelago delle Galapagos. Ciò che ha stupito gli scienziati è che queste tartarughe non sono molto simili dal punto di vista genetico alla colonia principale che vive sull'isola. Il nome è stato scelto in onore di Fausto Llerena, l'uomo che si occupò di accudire la tartaruga Lonesome George, ultimo esemplare della propria specie scomparso sull'isola di Pinta nel 2012.
Voglio vivere così, con il sole in faccia e il trenino pieno di cani da portare a spasso in tutta comodità. Molti di noi avrebbero questo desiderio. Eugenio Bostick l'ha realizzato. Lui vive in Texas, in una grande tenuta di circa 12 acri. Si occupa della terra e degli animali che ama molto, come si intuisce facilmente. Ebbene lui, con le sue mani, ha costruito il trenino che si vede nelle foto e lo fa funzionare perfettamente. Due o tre volte a settimana carica i suoi amati cani e li porta a spasso attorno alla sua tenuta. La gente di Fort Worth in Texas, lo conosce e lo saluta sempre con calore. E anche per i cagnoloni non manca mai una carezza.
Un safari nel Gonarezhou National Park, in Zimbabwe ha avuto un epilogo pericoloso: un elefante infastidito ha attaccato alcuni turisti.
Sono in tanti i turisti che ogni anno si regalano un'escursione tra gli animali, un safari nei parchi naturali nazionali, per ammirare tigri, leoni, elefanti e giraffe da distanza ravvicinata e nel loro habitat naturale. Ma quanto accaduto nel Gonarezhou National Park, in Zimbabwe, è stato decisamente pericoloso e poteva avere conseguenze drammatiche.