calamari
Sul litorale dell'isola cilena di de Santa María, di fronte alle coste della provincia de Arauco, si sono spiaggiati decine di migliaia di esemplari di calamari giganti di Humboldt (Dosidicus gigas), che i cileni chiamano jibias, e la loro decomposizione sta suscitando preoccupazioni per la salute della popolazione, tanto che sono state inviate delle ruspe per raccoglierli e seppellirli. La Vanguardia spiega «Per determinare le cause dell'incidente, tecnici del Servicio Nacional de Pesca y Acuicultura de Chile (Sernapesca) hanno raccolto esemplari dei calamari di Humboldt morti e campioni di acqua per sottoporli ad analisi in centri specializzati» e che «Gli esperti non hanno potuto tuttavia determinare le cause dell'incidente e non si scarta una relazione con il fenomeno El Niño».

La Sernapesca non scarta la possibilità che i cefalopodi siano morti a causa di un inquinamento, ma dicono che «La morte di massa dei calamari può essere stata provocata dalla temperatuira elevata dell'acqua del mare». Lo spiaggiamento sulla costa di Santa María di molluschi e pesci morti in questo periodo dell'anno (l'estate australe) è relativamente comune ma La Vanguardia fa notare che finora non aveva prodotto uno spiaggiamento di queste dimensioni di calamari giganti di Humboldt e che «A causa della mancanza di dati più concreti, non si può scartare che l'elevata temperatura dell'acqua in questa zona del Pacífico sia in relazione con il fenomeno El Niño, qche in questa occasione (2015-2016) vive un periodo specialmente forte e esteso».


El Niño si manifesta ad intervali di 2 - 7 anni e inizia quando le acque del Pacifico si riscaldano al largo dell'equatore, il che fa cambiare la normale direzione dei venti e riscalda fortemente l'oceano Pacifico di fronte alle coste del Sudamerica, provocando inondazioni e siccità in diverse aree, con conseguenti perdite sia per la produzione agricola che per la pesca e con effetti meteorologici e climatici a catena in tutto il pianeta.

Lo spiaggiamento dei calamari jibias in Cile è avvenuto dopo quello di 330 balene che sono state trovate morte in Patagonia a partire del giugno 2015, che potrebbe essere stato causato da una imponente marea rossa che avrebbe intossicato i grossi cetacei.



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: greenreport.it