Maestri Burattinai
A intermittenza tornano di moda nel vocabolario politico europeo i concetti di sovranità popolare e di federalismo, piegati entrambi alla convenienza di chi li invoca, diventando la banderuola di europeisti, euroburocrati o euroscettici.
Emblematiche le recenti esternazioni al portale Linkiesta dell'ex premier Mario Monti, secondo cui gli Stati sono la rovina dell'Europa: Le politiche nazionali dovrebbero rimanere a casa loro, non invadere, in modo evidentemente incompatibile e disorganico, lo spazio che è stato previsto per la politica europea. Il fatto è che l'Europa viene divorata dalle politiche nazionali, è un fenomeno di "eurofagia". Sicuramente c'è una crisi politica dell'Europa, ma non si risolve cercando di fare assomigliare di più la politica a livello comunitario alle dinamiche politiche che vediamo nei singoli paesi. Questo non vuol dire risolvere la crisi politica europea, ma anzi trasferire anche sul piano comunitario la crisi che oggi attanaglia quasi tutte le democrazie nazionali.
Ed ecco a voi la quintessenza del fallimento dell'Europa e della sua originaria vocazione federalista. Appare ormai chiara la deriva autoritaria che a cui è avvezza una parte della classe politica di Bruxelles, quella vicina ai circoli finanziari, ai club sovranazionali, ai Bilderberg euro-atlantici, di cui Monti è personaggio di spicco da molti anni. Con idee come le sue, la Troika e la Commissione hanno assassinato in un colpo solo i principi di sovranità popolare e di federalismo solidale che stavano alla base della fondazione di uno spazio comune continentale.
Il capogruppo al Senato della maggioranza repubblicana Mitch McConnell ha dichiarato alla stampa che molti punti dell'accordo sul Partenariato Trans-Pacifico suscitano preoccupazioni tra i senatori.
Il leader della maggioranza in Senato Mitch McConnell ha detto che molti punti del Partenariato Trans-Pacifico (TTP) destano preoccupazioni tra tutti i senatori, segnala l'agenzia "Reuters".
"Dopo aver letto il testo del Partenariato Trans-Pacifico tutti noi, senza alcuna eccezione, abbiamo espresso molte preoccupazioni per molti punti," — ha detto ai giornalisti il senatore McConnell, commentando l'accordo TTP.
L'impero americano sul viale del tramonto
Non unico né primo tra le fila dei membri storici del Gop (il "Great Old Party", come viene comunemente chiamato il partito repubblicano) - si ricordino per esempio Paul Craig Roberts e Pat Buchanan - Wilkerson argomenta che l'impero americano ha imboccato da tempo il viale del tramonto e un mondo multipolare non è solo un'aspirazione ma sta diventando rapidamente una realtà, come la recentissima accelerazione della storia (il discorso in questione risale a qualche giorno prima, il 25 settembre) sembra dimostrare con una certa chiarezza.
Putin e Obama, avventura in Siria: tra i due litiganti... il diritto gode solo a metà
Abbiamo iniziato la settimana con i raid francesi in Siria, la stiamo chiudendo con quelli russi. Senza andare troppo per il sottile: chi lo sta facendo legittimamente (dal punto di vista giuridico) e chi no?
In questa situazione entrano in gioco alcuni dei principi basilari del diritto internazionale, ma principi semplicissimi, che in confronto le tabelline che impariamo alle scuole elementari potrebbero sembrare questioni astrofisiche:
1. Il divieto di uso della forza;
2. Il divieto di ingerenza negli affari interni di un altro Stato.
La battaglia di Solferino del 1859 aveva portato alla creazione della Croce Rossa Internazionale e aveva indotto gli Stati a ripensare le metodologie della guerra, di modo che nei conflitti a venire si rispettasse in un certo qual modo la dignità umana, evitando di infliggere sofferenze inutili ai combattenti. Così piano piano si arrivò alle normative, tuttora in vigore, sul diritto di guerra (Convenzioni dell'Aja del 1899 e del 1907) e su come si conducono le ostilità.Tuttavia gli eventi della I guerra mondiale dimostrarono che esse non erano sufficienti e, con la nascita della Società delle Nazioni, si istituì un primo divieto di ricorso alla forza armata. Esso, ovviamente, non era un divieto assoluto, ma prevedeva che - nel momento in cui uno "sgarbo" tra Stati rischiava di portare al conflitto - questi non ricorressero subito all' arme ma cercassero una soluzione alternativa per almeno tre mesi (si parlava di procedura di cooling off, cioè "raffreddamento" delle tensioni). Il passo successivo fu fatto nel 1928, con un patto bilaterale tra Francia e USA, il Patto Briand - Kellogg, in cui il divieto divenne un po' più forte. Ciò tuttavia non impedì la guerra italiana in Etiopia o l'invasione giapponese della Manciuria, né tantomeno lo scoppio della II guerra mondiale.
Iniziamo la prima parte toccando le quattro principali minacce alla stabilità interna del Myanmar, prima di elencare i rispettivi interessi che India, Cina e Russa hanno nel suo mantenimento. La seconda parte esaminerà le loro iniziative unilaterali per cercare di ottenerla (con risultati contrastanti), e propone un ambito di intervento multilaterale più efficace nell'ottenimento del loro obiettivo. Infine, una breve sezione conclusiva per ricapitolare l'articolo.
Si è tanto parlato dello scandalo VW che ricordare di cosa si tratta sarebbe al limite dell'offensivo, andiamo quindi subito a fare delle considerazioni.
La prima va a quelle anime belle che sui grandi media si indignano per il fatto che la casa automobilistica tedesca abbia fatto un ritocchino alle emissioni di scarico, sarebbe stato bello vedere anche solo un decimo di quella indignazione quando si è scoperto che la guerra in Irak era partita dalla falsa notizia che Saddam aveva delle armi di distruzione di massa.
Il 'ritocchino' alla verità operato dall'amministrazione USA è costato ufficialmente oltre mezzo milione di morti, certificati da una ricerca pubblicata su PLOS Medicine, quelli reali li sa solo Dio. E se il danno di un po' di ossido di azoto in più viene quantificato in una possibile multa da 18 miliardi di Dollari, ai quali aggiungere 13 miliardi di Euro bruciati subito in Borsa, ci aspetteremmo che il popolo irakeno venga indennizzato in debita proporzione (la cessione di un'intero Stato come la California basterebbe?).

Una sala operatoria dell'ospedale di Medici senza frontiere a Kunduz: qui si continua a operare, l'area non è stata danneggiata (Epa)
Diciannove morti, tra cui tre bambini, e 37 feriti. È il bilancio del bombardamento americano, condotto sotto l'egida della Nato, che si è abbattuto contro l'ospedale della città afghana di Kunduz. La città è da giorni teatro di scontri con le forze di sicurezza governative ed era caduta in mano agli integralisti il 30 settembre, in una delle più importanti conquiste da quando i ribelli sono insorti nel paese, 14 anni fa. Le forze americane e afghane erano quindi impegnate a lanciare la «riconquista».
Corriere della Sera, 2 ottobre 2015
Risoluzione 2170 (2014), adottata il 15 agosto 2014, con cui si condannano le azioni terroristiche e le violazioni dei diritti dell'uomo e del diritto umanitario compiute dallo Stato islamico in Iraq e nel Levante (ISIL) e dal Fronte Al Nusra (ANF) e si precisa che le misure decise a carico di Al-Qaida si applicano anche a carico di questi gruppi(1)
Per chi avesse la memoria corta:
"Osama Bin Laden, il nemico numero uno nella lista dei ricercati dei servizi segreti americani, capo dell'organizzazione terroristica di AL QAEDA...Il primo attacco contro gli Stati Uniti risale al 1992, nello Yemen. Da allora, si susseguono gli attentati contro obiettivi occidentali in tutto il mondo. Bin Laden è il mandante degli attentati dell'11 Settembre 2001 contro il World Trade Center e dei successivi attacchi terroristici a Madrid, l'11 Marzo 2004, e a Londra, il 7 luglio 2005".
Per la parte italiana vi hanno partecipato Marta Grande, membro della commissione esteri della Camera, Federico Fattulini membro della delegazione italiana all'Osce e della commissione agricoltura, poste e trasporti, Angelo Pagano, presidente del gruppo di amicizia parlamentare Russia-Italia e Nicola Stumpo della commissione difesa della Camera. La Duma russa ha fatto gli onori di casa con lo speaker Sergej Naryshkin ed il vice presidente Aleksander Zhukov. Ecco i cinque momenti chiave della giornata diplomatica:
1) Ripresa dei contatti
Quella di Mosca è stata la prima riunione dopo una pausa durata tre anni. Il vice presidente della Duma russa Aleksandr Zhukov ha accolto con favore la ripresa del dialogo con i parlamentari italiani ed ha ribadito che: "Su molte questioni di politica internazionale le posizioni e gli interessi di Russia e Italia coincidono". Il vice presidente della Camera dei Deputati, Simone Baldelli, dal canto suo ha rilevato l'attualità dei temi discussi nell'assemblea precisando che il dialogo a livello parlamentare può contribuire ad una migliore analisi dei problemi.
Commenta: No, Giulietto Chiesa non è più solo. Sempre più ampie fasce della società comprendono bene il gioco sporco che l'Occidente sta giocando in Medio Oriente e in tutto il Mediterraneo. Ora sembra che anche nelle schiere più alte della politica qualcosa si muova, almeno in apparenza; il livello di ipocrisia e spregiudicatezza guerrafondaia è arrivato ad un livello umanamente non più concepibile, se non fosse per qualche mente psicopatica che tira sempre le redini, noncurante della distruzione sua, e tanto meno di quella degli altri.
Commenta: Articolo di Andrew Korybko apparso su Thesaker.is il 24/08/2015
Traduzione in italiano a cura di Mario B. per Sakeritalia.it