Maestri BurattinaiS


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Il discorso di Putin visto dall'Italia

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© REUTERS/ Mike Segar

L'atteso intervento di Vladimir Putin al Palazzo di Vetro è in queste ore sulle prime pagine di tutta la stampa mondiale, con il corollario dell'incontro con il presidente americano Barack Obama e l'analisi delle diverse posizioni sulla lotta all'ISIS, vero convitato di pietra della giornata di ieri.

Sui media italiani grande risalto è stato dato alla posizione assunta dal presidente russo sulla necessità di cooperare con il presidente Bashar al Assad e all'annuncio di Mosca sui negoziati di pace che metteranno attorno ad un tavolo Iran, Turchia, Egitto e Arabia Saudita per una soluzione al conflitto.

Nel commento affidato al suo corrispondente a New York Maurizio Molinari, La Stampa commenta la strategia russa sostenendo la sua "divergenza eclatante" da quella USA, principalmente sul ruolo di Assad, L'intenzione di Mosca, secondo il quotidiano torinese, è quella di ritagliarsi un ruolo di leadership regionale "sfruttando l'intervento in Siria come trampolino per un'iniziativa politica tesa a ricomporre la guerra civile".

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Varoufakis contro Renzi: "Non ti sei liberato di me, ma della democrazia"

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© REUTERS/ Alkis Konstantinidis

La durissima replica dell'ex ministro per le Finanze ellenico dal suo blog, dopo la frase pronunciata ieri da Renzi che nel corso della direzione PD aveva detto: "Scissioni a sinistra? Anche questo Varoufakis ce lo siamo tolto".

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La Crimea e la "purga" intellettuale italiana contro Berlusconi

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© Sputnik. Vladimir Sergeev

Non un semplice scambio di battute diplomatiche, ma una vera e propria messa in stato di accusa, che ha portato al divieto per l'ex premier di varcare i confini ucraini per tre anni.

Basterebbe tale modalità d'azione per comprendere quale concetto di libertà abbiano in questo momento a Kiev, ma c'è anche la questione della "lista nera" stilata in concomitanza con la visita di Berlusconi: un lungo elenco di giornalisti stranieri, sgraditi alle autorità ucraine, tre dei quali inizialmente persino della BBC. Di una politica del genere si può dire tutto tranne che sia ispirata a quei principi democratici di cui il governo dell'Ucraina e i suoi sostenitori europei e americani si riempiono la bocca: evidente pretesto per infangare la Russia, mentre sono loro i primi ad affossare i valori di cui si vantano.

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Siria, ISIS, terrorismo, Islam e sanzioni: l'intervento di Putin all'ONU

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© AFP 2015/ DON EMMERT

La Russia ritiene un grave errore il rifiuto a collaborare con le forze siriane nella lotta contro il terrorismo; oltre a Damasco di fatto nessuno lotta contro il terrorismo, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin intervenendo all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
"Riteniamo che sia un grande errore il rifiuto di cooperare con le autorità siriane e le forze governative. Con chi, con coraggio, combatte faccia a faccia contro il terrorismo. Dobbiamo finalmente riconoscere che in Siria, oltre alle forze del presidente Assad e alle milizie curde nessuno combatte sul serio contro lo "Stato Islamico" e le altre organizzazioni terroristiche," — ha detto Putin.
"Si vorrebbe chiedere a coloro che hanno creato questa situazione se almeno ora si rendono conto di cosa hanno fatto", — ha aggiunto Putin.

Commenta: Il discorso di Putin presso l'Assemblea generale dell'ONU:



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L'intervento di Putin all'ONU

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© REUTERS/ Mike Segar

Il presidente russo Vladimir Putin interviene alla 70° assemblea generale dell'ONU.

19:43
Meeting President Putin pic.twitter.com/1Blyax5GZ2
— Maleeha Lodhi (@LodhiMaleeha) 28 сентября 2015

18:44
Concluso il discorso di Putin, applausi in sala

Il discorso di Vladimir Putin all'Assemblea Generale dell'ONU si è concluso. Alcuni delegati si sono alzati in piedi per applaudire e sono poi stati redarguiti dal presidente Mogens Lykketoft.

Altri sono andati direttamente da Putin a stringergli la mano

Видимо автограф просят #Путин #UNGA #PutinPeacemaker #Putin pic.twitter.com/Tf7TKqKmj0
— Тимур Енгалычев (@engalychev) 28 сентября 2015

Bullseye

Flashback Trascrizione: L'intervista in esclusiva di Monica Maggioni al presidente siriano Bashar al-Assad

Assad
© AFP 2015/ SANA
Il direttore di Rainews24 Monica Maggioni ha intervistato il presidente siriano Bashar al-Assad. E' la prima intervista del presidente siriano dopo la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulle armi chimiche della Siria


Monica Maggioni: Signor Presidente grazie di questo incontro. Ci troviamo in un momento chiave, il consiglio di sicurezza dell'ONU ha chiesto alla Siria di eliminare completamente le sue armi chimiche. Rispetterete la risoluzione?

Bashar al-Assad: In realtà abbiamo aderito all'accordo internazionale sull'uso e l'acquisizione di armi chimiche prima che quella risoluzione venisse alla luce. La parte centrale dell'iniziativa russa è fondata sulla nostra volontà. Dunque non si tratta di una risoluzione, ma in realtà si tratta della nostra volontà. Naturalmente dalla parte nostra la volontà c'è, perché nel 2003 il consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aveva proposto di liberarci di queste armi in Medio Oriente e di creare un'area libera dalla armi chimiche in Medio Oriente, quindi è ovvio che dobbiamo rispettare queste condizioni, fa parte della nostra storia, dobbiamo rispettare tutti i trattati che firmiamo.

M.M.: Davvero senza alcun limite e fino in fondo?

B.A.: Secondo quanto sancito da ogni articolo dell'accordo, non abbiamo riserve e per questo abbiamo deciso di aderire all'accordo.

M.M.: Il processo di smantellamento sarà assai complesso. Come avverrà?

B.A.: Questa domanda dovrebbe essere rivolta all'Organizzazione, il nostro compito è fornire i dati e accelerare le loro procedure come già sta accadendo, ma credo che il problema riguardi l'aspetto tecnico della questione, quello relativo all'attuazione; come raggiungere quei luoghi soprattutto in presenza di terroristi che sarebbero pronti ad opporre qualunque tipo di ostacolo, e come smantellare e sbarazzarsi di quei materiali.

M.M.: Mi faccia speculare un poco su questo aspetto, significa che li aiuterete e li proteggerete visti i problemi di sicurezza?

B.A.: Naturalmente, è chiaro, sì.

M.M.: Signor presidente, guardiamo avanti, cerchiamo di capire che cosa accadrà in Siria nei prossimi giorni e nei prossimi mesi visto che l'attacco che sembrava vicino si è allontanato. Cosa farete, qual è il suo progetto personale?

B.A.: Per cosa, scusi?