Iniziamo subito chiarendo le cose: la catastrofe dell'Hotel "Rigopiano", dove sono già stati recuperati tre cadaveri e risultano ancora disperse circa 30 persone,
non è stata provocata dal terremoto. Le scosse che ieri hanno colpito la zona di
Campotosto, Montereale e Capitigliano si sono verificate
molte ore prima rispetto alla valanga, e in una
zona molto distante dall'Hotel Rigopiano, al confine tra l'Abruzzo e il Lazio, in provincia di L'Aquila, mentre l'Hotel Rigopiano sorge a monte di Penne, in provincia di Pescara, sul versante Adriatico dell'Abruzzo. Non conosciamo ancora con precisione l'orario della valanga, ma sappiamo che il primo SMS con la richiesta di soccorso risale alle
17:40 di Mercoledì pomeriggio. Verosimilmente la valanga si era appena verificata, comunque dopo le
17:15/17:20. Le scosse di terremoto, invece, si erano verificate al mattino, la più forte di
magnitudo 5.5 alle
11:14, poi quella di
magnitudo 5.4 alle
11:25, infine l'ultima di elevata intensità (
magnitudo 5.1) alle
14:33, circa
tre ore prima della valanga-killer. E' già difficile immaginare che un terremoto di questa magnitudo (forte, ma non fortissimo) possa innescare una valanga, ancor più improbabile che possa farlo a così tanti chilometri di distanza dall'epicentro.
Scientificamente impossibile che ciò accada con svariate ore di ritardo. Invece valanghe di questo tipo rientrano nella relativa "normalità" di grandi nevicate come quelle delle ultime ore sull'Appennino.
A spiegare bene quanto accaduto è stato il geologo
Gian Gabriele Ori, dell'università "Gabriele d'Annunzio" di Chieti: l'hotel Rigopiano è stato investito da "
un'enorme colata di detriti, un un fenomeno raro, che ha acquisito forza e velocità notevoli sotto la pressione della neve abbondante, dalla debolezza del terreno. Il terremoto lo ha innescato, come una miccia". La forza della colata di detriti e' stata tale da travolgere anche il bosco che si trovava dietro l'hotel. "
Di solito - ha osservato l'esperto -
i boschi resistono a slavine e valanghe", ma quello che ha travolto l'hotel è stato qualcosa di molto più violento. Sotto la pressione di almeno tre metri di neve, accumulata nei giorni scorsi anche a causa del vento, il terreno indebolito dalle piogge ha ceduto e ha cominciato a scivolare portando con se' rocce e detriti. "
Il terremoto - ha osservato Ori -
potrebbe essere stata solo la miccia che ha innescato il fenomeno", anche se al momento non ci sono elementi per stabilire se una delle scosse avvenute al mattino possa avere un minimo collegamento con il disastro. "
Probabilmente tutto è iniziato come una slavina", ossia con il distacco di una massa di neve, che cadendo ha raccolto rocce e alberi, cominciando a scorrere su una superficie debole. Ad aumentare progressivamente la velocità ha contribuito la neve, che ha agito come un lubrificante. "
In questo modo - ha spiegato ancora Ori -
la slavina si e' caricata di roccia, trasformandosi in un enorme flusso di detriti che, a grande velocità, ha travolto il bosco e poi l'albergo con una potenza distruttiva".
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