Pressure Level
I più appassionati sapranno che la circolazione emisferica invernale è governata da una serie di pattern climatici e da quell'enorme trottolone gelido del Polo Nord. Quest'ultimo, in gergo tecnico, prende il nome di Vortice Polare e le dinamiche a suo carico possono incidere positivamente o negativamente sulle sorti di un'intera stagione. Più è forte e compatto, meno probabilità abbiamo che il freddo scivoli alle latitudini temperate. Al contrario, se è debole e disturbato può accadere che il freddo - anche il gelo - trovi strada libera verso sud.

In questo periodo, autunno inoltrato, solitamente la struttura ciclonica è in sviluppo e tende a rafforzarsi. Non oggi. A differenza dell'anno scorso, per il Vortice Polare Stratosferico non lo si può definire un periodo favorevole. I disturbi provenienti dai piani bassi dell'atmosfera (Troposfera) hanno ostacolato il normale processo di rinvigorimento al punto che è possibile osservare una vera e propria bilobazione del Vortice! Ed ecco spiegate le ragioni che dovrebbero spingere, nelle prossime settimane, diversi impulsi freddi artici a latitudini meridionali (con effetti più o meno diretti anche in Italia).

Non solo. Se è vero che al momento i disturbi - traducibili in impulsi d'aria calda dal basso verso l'alto - sono partiti prevalentemente dal Pacifico, non è detto che a breve ne intervengano di nuovi anche sul comparto asiatico. Sono dinamiche, quelle descritte, che di solito è più facile osservare nel cuore dell'inverno. Per farla breve: oltre agli impulsi artici, non escludiamo che entro fine mese possa affacciarsi anche dell'aria molto fredda continentale. Per ora è nient'altro che una semplice ipotesi, ragion per cui andrà supportata da eventuali conferme e da altri elementi teleconnettivi.