© ilfattoquotidiano.itCon un costo totale di 9 miliardi di dollari produrrà fino a 580 Megawatt di energia elettrica. Numeri che non solo permetterebbero al Paese nordafricano di soddisfare, entro il 2020, il 50% del proprio fabbisogno ma lo collocherebbero anche tra i principali Stati esportatori, con un occhio di riguardo all'Arabia Saudita. La zona individuata in una delle aree più conosciute per il turismo e il settore cinematografico
Un complesso di impianti grande quanto la capitale del Paese, Rabat,
per una produzione di energia elettrica da 580 Megawatt, sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico di un milione di abitazioni. Nel deserto a sud della città marocchina di Ouarzazate, là dove alloggiano i turisti pronti a visitare le splendide dune dell'Erg Chigaga in groppa ai cammelli del Sahara, è quasi conclusa la prima delle quattro fasi di costruzione del più grande impianto solare del mondo.
Con un costo totale di nove miliardi di dollari, le quattro sezioni del complesso Noor dovrebbero permettere al Marocco di soddisfare,
entro il 2020, il 50% del proprio fabbisogno energetico utilizzando le energie rinnovabili. "Non siamo produttori di petrolio - ha dichiarato al Guardian il ministro dell'Ambiente marocchino, Hakima el-Haite -. Importiamo il 94% della nostra energia, come i combustibili fossili provenienti dall'estero. E questo influisce molto sul nostro bilancio statale".
Per questo motivo il governo di Rabat, non potendo sfruttare il gas o l'oro nero come molti altri Paesi dell'area, ha deciso di fare tesoro di una risorsa che al Marocco non manca: il sole. "Quando si è parlato della possibilità di usufruire dell'energia solare - ha continuato il ministro - abbiamo detto 'perché no?'". Quale posto più indicato, quindi, del deserto del Sahara, dove in estate le temperature superano anche i cinquanta gradi, come area da sfruttare per costruire il più grande impianto termico a concentrazione del mondo.