OF THE
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"la doppia morale con cui giudichiamo la Russia, su cui basiamo la nostra politica, ci ha causato gravi danni."
"Se avessimo sempre lavorato con i russi in buona fede, credo che la situazione in Medio Oriente sarebbe stata completamente diversa, e migliore, più stabile."
Il presidente Obama sta inviando un piccolo contingente di Forze Speciali nel nord della Siria, attuando così il primo effettivo dispiegamento di truppe degli Stati Uniti in quel caotico paese. La missione mostra un cambiamento profondo nella strategia di Obama, la cui determinazione nello sconfiggere lo Stato Islamico in Iraq è sempre stata controbilanciata dalla costante preoccupazione di non consentire un coinvolgimento troppo marcato delle truppe statunitensi nell'irrisolvibile conflitto siriano. Gli ultimi sviluppi coinvolgeranno meno di 50 istruttori delle Forze Speciali che opereranno con i gruppi della resistenza che combattono lo Stato Islamico nel nord della Siria, ma, secondo i funzionari dell'amministrazione Obama, non saranno coinvolti in combattimenti diretti.
"non passeranno sei mesi prima che il mondo metta alla prova Barack Obama come fece con John Kennedy (riferimento alla crisi dei missili di Cuba, NdR)... Ricordate quel che vi ho detto ora, se anche non ricorderete nessun'altra delle cose che ho detto. Badate, stiamo per avere una crisi internazionale, una crisi provocata (generated), per mettere alla prova la stoffa di quest'uomo...vi assicuro che succederà...e non sarà chiaro fin da subito che abbiamo ragione" (20 ottobre, 2008).La seconda è di Colin Powell, segretario di stato nella prima amministrazione Bush (20 ottobre, 2008):
"I problemi resteranno sul tavolo e ci sarà una crisi, una crisi che arriverà il 21, 22 gennaio, la cui natura non ci è ancora chiara. Quindi penso che quello che il Presidente dovrà fare è iniziare a utilizzare il potere presidenziale e la forza della sua personalità per convincere il popolo americano e convincere il mondo che l'America è solida, che l'America andrà avanti, che risolveremo i nostri problemi economici e che rispetteremo i nostri obblighi con le altre nazioni".
Commenta: Questo è il secondo politico statunitense che ha "osato" a criticare la politica estera statunitense in Siria e Russia. E possibile che stiamo osservando dei cambiamenti sul palcoscenico politico globale, dove anche quelli che lavorano per il governo Americano si decidono di opporre resistenza denunciando la propaganda, le menzogne e la brutalità dell'Impero Americano?