Gli attenti osservatori della politica globale avranno notato che quando si verificano degli "attacchi terroristici", le autorità occidentali di solito hanno una narrazione preparata già da subito, su quanto accaduto e su quale gruppo terroristico sia stato responsabile, che poi viene rapidamente data in pasto ai media e al pubblico. In occasioni molto rare, tuttavia, tali eventi ricevono come risposta un lungo silenzio da parte dei grandi poteri occidentali, almeno per i primi giorni, periodo cruciale quando la mente del pubblico è 'aperta' alle impressioni...
Una simile risposta l'ha ricevuta il tragico incidente dell'aereo russo precipitato nel Sinai, quando i governi occidentali all'inizio non hanno detto niente oltre al fatto che l'incidente doveva essere indagato. Questo è stato, ovviamente, scioccante per molte persone. Dopo tutto, le autorità devono essere autorevoli, e fornire quelle semplici spiegazioni in bianco e nero che tutti noi desideriamo così ardentemente, ricevute le quali potremo finalmente tornare tutti a dormire.
Mentre il governo russo ha chiesto più volte a tutti di astenersi dal trarre conclusioni affrettate, affinché venga condotta un'indagine seria e immediata sull'accaduto, dopo pochi giorni di relativo silenzio, gli ufficiali del governo degli Stati Uniti e Britannico non ce l'hanno fatta più, e hanno iniziato a cantare al mondo intero la solita canzone sulla minaccia del terrorismo.
Stavolta sono stati i servizi segreti britannici a guidare la recente campagna per convincere il mondo, che una bomba, e di conseguenza 'l'ISIS', ha abbattuto l'aereo russo. La prova di questa contestazione si basa sulle parole dette dai soliti "anonimi ufficiali" dei servizi segreti britannici, affermando che "è stata probabilmente una bomba a bordo a causare l'esplosione dell'Airbus". Però, quando viene a loro chiesto di presentare delle prove reali, questi fanno infine riferimento a "chiacchiere", "intercettate" dopo lo schianto dell'aereo russo, che vedevano militanti dell'ISIS celebrare l'evento. In termini di intelligence per le "chiacchiere intercettate", nei nostri giorni, s'intende qualche moccioso del MI6 che legge il post su FB di un presunto jihadista.
Altre "prove", che non provengono dai social media, per una bomba sull'aereo, sono le dichiarazioni di diverse fonti anonime, alcune delle quali presumibilmente "vicine alle indagini". Una di queste fonti ha detto alla AFP che
"tutto era normale durante il volo, assolutamente normale, e all'improvviso non c'era più niente." Ha descritto l'incidente come un crollo "violento, improvviso".Nel frattempo, una fonte con accesso alle scatole nere ha raccontato al canale TV France 2 che
un suono simile a quello di una esplosione poteva essere udito sulla registrazione. Questa informazione ha sciolto il ghiaccio permettendo ad altre "fonti vicine alle indagini" di raccontare al giornale francese
Le Point che
l'aereo russo è stato "sicuramente fatto saltare in aria da un dispositivo esplosivo". Questa dichiarazione era apparentemente basata sull'analisi delle scatole nere da parte degli investigatori russi, francesi, tedeschi e irlandesi al Cairo.