Maestri BurattinaiS


War Whore

"Abbattimento del jet russo è segno della disperazione di Erdogan in conflitto Siria"

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© Sputnik. Sergey Guneev
In un articolo per l'Indipendent l'esperto sul Medio Oriente Ranj Alaaldin analizza le possibili "ragioni politiche" dell'incidente avvenuto al confine turco-siriano ed esorta a "prestare attenzione" sulle vere motivazioni di Ankara.

Dietro la decisione della Turchia di abbattere l'aereo russo, che ovviamente non rappresentava alcuna minaccia per il Paese, potrebbe nascondersi una manovra diversiva, ritiene Ranj Alaaldin, l'analista dell'Independent ed esperto sul Medio Oriente.

Secondo Alaaldin, Erdogan è in preda alla disperazione: la politica del suo partito nei confronti della Siria negli ultimi quattro anni si è mostrata essere sbagliata.

Quando è iniziato il conflitto siriano, Ankara aveva sottovalutato la forza del regime di Bashar Assad ed aveva sostenuto i gruppi radicali islamici che volevano rovesciarlo. Allo stesso tempo la Turchia si è allontanata dall'Iran, osserva l'analista.

Quattro anni dopo è diventato chiaro che Assad è saldamente al potere in Siria e il suo regime avrà un ruolo chiave nella risoluzione del conflitto siriano.

Secondo l'analista, Assad e i suoi alleati godono ora non solo del sostegno della Russia, ma in aggiunta la comunità internazionale non richiede più lo scioglimento del regime siriano, ma si è ora focalizzata sulla lotta contro i gruppi radicali, come lo "Stato Islamico". L'Iran è diventato un giocatore chiave nella regione, che l'Occidente oramai non può più ignorare.

Per Erdogan questo riposizionamento dell'Occidente è un ostacolo importante, osserva l'analista: il lungo sostegno ai gruppi islamici radicali come il "Fronte Al-Nusra" e "Ahrar al-Sham" diverrebbe uno spreco di tempo e risorse.

Allo stesso tempo, secondo l'autore, Ankara conduce una violenta campagna per eliminare i curdi. Recentemente hanno dimostrato di essere un alleato affidabile dell'Occidente in Siria ed hanno istituito una regione autonoma, che ha contribuito a far rinascere il nazionalismo curdo in Turchia a dispetto di Ankara.

"La Turchia non è interessata ad una soluzione pacifica del conflitto siriano, che attualmente stanno discutendo le superpotenze mondiali. In preda alla disperazione, cerca di nuovo di concentrarsi sul regime di Assad, cercando in questo modo di compensare i suoi danni in Siria e i fallimenti geopolitici," — evidenzia Alaaldin.

Chess

Intervista a Lavrov: "L'abbattimento del SU-24 è stata una provocazione premeditata"

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© Sputnik. Grigoriy Sisoev
Incontro aperto del ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov con la stampa russa e internazionale, all'indomani dell'abbattimento del SU-24 russo in Siria da parte di un F-16 turco.

Nessuna guerra con la Turchia

"Noi non faremo la guerra con la Turchia. "Le relazioni col popolo turco non cambiano. Abbiamo delle pretese nei confronti della leadership politica turca."

La Russia rivedrà gli accordi con la Turchia

Abbiamo sempre cercato di mantenere un approccio costruttivo con la Turchia. Purtroppo Ankara non ha fatto altrettanto nei nostri confronti. Ora il governo russo ha l'incarico di rivedere tutto il complesso di accordi firmati con la Turchia.

Sanzioni artificiali non sono reazione

In Turchia si sono già verificati tutta una serie di fenomeni terroristici che minacciano la sicurezza dei nostri cittadini e non solo. Noi reagiremo a quanto successo, ma non creeremo artificialmente delle condizioni che possano complicare le relazioni fra i nostri popoli e le relazioni commerciali fra i nostri imprenditori e le nostre imprese e quelle turche.

Sulla raccomandazione ai russi di non recarsi in Turchia:

Non è una vendetta. Non è una cosa detta a caldo. E' una raccomandazione fatta sulla base di un'analisi obiettiva delle condizioni attuali in Turchia.

Sulla reazione della NATO e i contatti con l'Europa

Il segretario della Nato Jens Stoltenberg, ieri, a conclusione della riunione a Bruxelles ha detto che quanto accaduto ancora una volta "Conferma la pericolosa vicinanza dell'infrastruttura militare russa alle frontiere della NATO". Spero che tutti i presenti siano sufficientemente istruiti da capire l'artificiosità di questa frase.

Federica Mogherini ha chiesto una conversazione telefonica. Dopo l'incontro probabilmente avrò una conversazione telefonica con lei.

2 + 2 = 4

Video. Prove, non parole: Il Ministero della Difesa russo ha mostrato i dettagli dell'abbattimento del Su-24

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© rt
Il ministero della Difesa russo ha pubblicato il video che mostra lo schema della demolizione del Su-24 in Siria da parte di un caccia F-16 turco. Secondo questa mappa, nessun bombardiere russo ha violato lo spazio aereo turco. Al contrario, l'F-16 ha attraversato il confine turco con la Siria per attaccare il bombardiere russo.


Nel video, la traiettoria dell'aereo militare russo su territorio siriano è segnata con il rosso: il Su-24 è decollato dalla base aerea Jmeimim, ha fatto una manovra ed è volato ad una distanza di un chilometro dal confine con la Turchia. Quando il bombardiere russo si è allontanato dal confine, il caccia F-16 della Turchia (la sua traiettoria è verde) lo ha raggiunto nello spazio aereo siriano e lo ha attaccato con un missile. In seguito, l'F-16 ha fatto un giro ed è tornato in territorio turco.

Martedì scorso, il ministero della Difesa russo ha confermato la notizia di un bombardiere tattico Su-24 appartenente alla forze aeree russe precipitato in Siria, vicino al confine turco. Secondo il Ministero, l'aereo schiantato volava nello spazio aereo della Siria e non ha violato il confine con la Turchia, come affermano mezzi oggettivi di controllo.

Bizarro Earth

Testimone identifica un "biondino" al Bataclan come terzo terrorista

Bataclan 01
L'agenzia ANSA ha riportato la testimonianza di Elsa, presente al locale Bataclan di Parigi, mentre era in corso la sparatoria ad opera dei terroristi, la notte dello scorso 13 novembre.

La ragazza ha testimoniato alla polizia parigina un incontro inatteso stando alle ricostruzioni fatte fino ad ora riguardo agli attentati di Parigi. Ha parlato di un "biondino" armato che dava ordini ad altri due componenti del gruppo. Un altro particolare inedito che si va ad aggiungere all'episodio dell'attacco al bar Belle Equipe, in cui un testimone vide una terza macchina nera, oltre alle due descritte inizialmente dai media, una Mercedes, e due attentatori "bianchi, capelli scuri, barba rasata e muscolosi", che dopo aver aperto il fuoco contro i commensali del bar e alle finestre degli edifici circostanti per circa 6 minuti, si sono defilati con calma così come erano arrivati.

La ragazza, Elsa, ha testimoniato:
Ho visto un bianco con gli occhiali, i capelli a spazzola, chiari, fra 25 e 30 anni. E' molto magro, non muscoloso. Non è alto, direi 1,70. Mi fa pensare al killer di Bowling for Columbine.
Ricorda anche di aver visto gli altri due terroristi: "uno di carnagione più scura e un terzo di cui non si vede il viso".
Prosegue inoltre con la descrizione dicendo che:
Il tipo con gli occhiali, che sembra essere il leader. Prende la parola, calmo, posato, determinato. Mi ricordo di alcune parole, 'Siria', 'Iraq', 'vendetta'. E di una frase che mi gela il sangue, 'questo è solo l'inizio'.

Alarm Clock

Francia: un'enorme restrizione della libertà in mano al potere politico

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© shoebat.com
Nuovi poteri straordinari sono stati dati alla polizia francese, inclusi il potere di mettere chiunque agli arresti domiciliari senza processo e la facoltà di bloccare siti internet. Il Parlamento francese ha esteso lo stato d'emergenza nazionale per tre mesi, permettendo alle autorità l'accesso a poteri straordinari che risalgono al 1955.

Lo stato d'emergenza è stato dichiarato sabato, subito dopo l'attentato in cui sono morte 129 persone. Tale decisione consentirà alla polizia di avere poteri straordinari, inclusa la facoltà di mettere chiunque agli arresti domiciliari senza processo, di perquisire domicili senza alcun mandato da parte di un giudice e di bloccare siti internet considerati problematici.

I gruppi che si battono per i diritti umanitari sono preoccupati dal fatto che questa decisione possa diventare permanente, consentendo l'estensione di questi poteri straordinari nella vita normale. Ma il governo francese ha dichiarato che si tratta di misure necessarie.

«Questa è la risposta veloce di una democrazia alla barbarie. È la risposta legale efficace ad un'ideologia del caos». Ha detto il primo Ministro Emmanuel Valls al Parlamento.

Valls ha dichiarato che queste misure costituiscono «strumenti moderni ed efficaci nel combattere la minaccia del terrorismo».
In virtù dello stato d'emergenza, la polizia ha il potere di perquisire senza il mandato di un giudice, anche se non è autorizzata a perquisire case ed uffici di parlamentari, giornalisti e avvocati.

Con le nuove disposizioni, chiunque venga sospettato di costuituire una minaccia può essere messo ai domiciliari per 12 ore al giorno al fine di limitarne la libera circolazione. Anche qualora l'arresto venisse sospeso, alle persone sospettate potrebbe essere impedito di incontrare altri soggetti ritenuti una minaccia. Targhette elettroniche potrebbero essere usate per garantire il confinamento dei sospettati agli arresti domiciliari considerati particolarmente pericolosi.

Le autorità hanno il potere di bloccare siti internet che si ritiene incitino o difendano "atti di terrorismo", le manifestazioni pubbliche saranno vietate e gruppi che incoraggino azioni considerate pericolose per l'ordine pubblico potrebbero essere sciolti. L'organizzazione per i diritti umani Amnesty International ha dichiarato che le nuove disposizioni non devono diventare istituzioni permanenti. «Abbiamo visto ripetutamente misure d'emergenza estese e codificate fino al punto di essere incorporate nel diritto ordinario, erodendo regolarmente i diritti umani», ha dichiarato John Dalhuisen, direttore della sezione europea e centro-asiatica di Amnesty International.

«Alla lunga, l'ideologia funesta sostenuta dagli attentati di Parigi potrà essere sconfitta solamente sostenendo i valori fondativi della Repubblica francese» ha affermato. Un raduno previsto per venerdì di fronte alla Moschea Centrale di Parigi è stato cancellata dopo una discussione con la polizia.

Fonte:
Independent.co.uk
Articolo scritto da Andrew Griffin
Tradotto da Leni Remedios per megachip.gobalist.it

Yoda

L'Aviazione russa ha bombardato in Siria quasi 500 obiettivi dei terroristi in due giorni. La Russia prepara nuove basi militari per lanciare nuove offensive.

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© controinformazione.info
Le forze aeree della Russia hanno attaccato gli obiettivi dei gruppi terroristi ed in due giorni sono stati colpiti 472 obiettivi solo nelle province di Aleppo, Damasco, Idlib, Latakia, Hama, Homs, Raqa'i e Deir ez Zor, come ha riferito questo lunedì, il portavoce del Ministero russo della difesa, il generale Ígor Konashénkov. Konashenkov ha riferito che nel corso degli ultimi due giorni l'aeronautica russa aveva rilevato ulteriori obiettivi terroristici attivi ed ha effettuato 141 missioni di combattimento' in cui venivano bombardati diversi obiettivi dei terroristi che operano in Siria, secondo RIA Novosti.

Gli obiettivi dell'aviazione russa hanno incluso un magazzino di petrolio, una raffineria (a 50 chilometri a sud della città di Raqa'i) e alcune colonne di camion cisterna,appartenenti allo stato islamico. ' Da Jmeimim, la base aerea, i bombardieri russi hanno svolto missioni di combattimento per distruggere le colonne di camion, autocisterne e raffinerie nelle aree dei campi petroliferi nel nord e nell'est della Siria.

A 15 km a sud-ovest della città di Raqa' è stato distrutto un impianto di stoccaggio di petrolio di grandi dimensioni ', ha detto Konashenkov.
Nel deserto di a Mahimira, a circa 50 chilometri a nord della città di Deir ez-Zor, i bombardieri Su-34 hanno attaccato una grande cisterna di carburante. L'oggetto è stato completamente distrutto a seguito di un impatto diretto ', ha aggiunto il portavoce del ministero. Konashenkov il quale ha detto che, durante gli ultimi cinque giorni, l'aviazione russa ha distrutto in Siria più di 1.000 camion cisterna che trasportano greggio delle raffinerie dello stato islamico. Secondo il Ministero della difesa, il flusso dei veicoli Tir cisterna, nelle zone di Palmira, Deir ez Zor e Raqa'i che sono sotto il controllo dei terroristi, sono alcune delle loro principali fonti di finanziamento.' Konashenkov ha dichiarato che, dopo le missioni di combattimento , tutti gli aerei russi sono stati di ritorno alla Jmeimim air base, senza aver subito danni.

In precedenza, il ministro russo della difesa, Serguéi Shoigú, aveva detto che gli attacchi aerei della Russia in territori siriani hanno portato il gruppo terroristico islamico a dichiarare di perdere 60 tonnellate di olio e 1,5 milioni di dollari al giorno.

Il 30 settembre il Senato della Russia aveva approvato l'entrata in azione delle loro forze aeree russe in Siria. Le autorità del paese hanno preso questa decisione dopo che il presidente siriano, Bashar Al-Assad, aveva fatto richiesta di aiuto militare a Mosca per combattere i terroristi. Da quel giorno, dopo il coordinamento con le autorità siriane, gli aerei russi hanno lanciato raid aerei contro le posizioni dei gruppi terroristi. La Russia al momento non considera la possibilità di svolgere operazioni di terra in Siria.

Heart - Black

Aereo russo abbattuto in Siria: emerge con evidenza la "provocazione" del Turco contro la Russia pianificata da Washington

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© controinformazione.info
Niente avviene per caso e tutti gli avvenimenti di queste settimane rispondono ad una logica e ad una pianificazione. L'intervento russo in Siria ha sparigliato le carte dell'alleanza USA-NATO-Arabia Saudita - Qatar ed ha momentaneamente fermato il piano di Washington sulla Siria per il rovesciamento del governo di Bashar al-Assad e lo smembramento del paese. Ci sono enormi interessi in gioco, da quelli geo strategici a quelli del controllo delle fonti energetiche e dei gasdotti/oleodotti che, nei piani delle multinazionali, devono transitare per il territorio siriano ed iracheno.

Come avevamo previsto, le centrali del potere atlantista anglo USA-Israele non potevano rassegnarsi al forzato blocco dei loro piani in Siria che rischia di ostacolare anche il collegato progetto globale del nuovo Medio Oriente, pianificato dagli strateghi USA ed israeliani fin dagli anni '90, assieme alla necessità di contenere la crescita della nuova potenza russa ("roll back Russia").

Così sono state programmate ed attuate una serie di azioni per provocare la Russia e farle scoprire le proprie carte. Possiamo presumere che le operazioni siano state sapientemente affidate ai gruppi di terroristi jihadisti pilotati dalla CIA, come avvenuto per l'abbattimento dell'aereo russo sul Sinai, catalogato come una azione dei terroristi islamici collegati all'ISIS, quando sappiamo benissimo ormai che dietro l'ISIS ci sono i servizi USA e di Arabia S. (come ammesso da ultimo anche dal vicepresidente Joe Biden).
Vedi: Joe Biden dice la verità sull'ISIS, senza volere

L'ultimo episodio, estremamente grave, quello dell'abbattimento dell'aereo russo Tu-24 in Siria (accusato di sconfinamento ma non dimostrato), risulta particolarmente grave perché coinvolge un paese NATO, la Turchia che è anche il retrovia dell'appoggio ai gruppi dell'ISIS, come notoriamente dimostrato. Una mossa quella del presidente turco Erdogan che probabilmente è stata attuata in coordinamento con gli ambienti del Pentagono ma alle spalle di Obama. Un modo per forzare la mano all'incerto e titubante presidente USA.

Sembra certo che il senatore neocon, McCain, il "super falco" del Congresso USA, abbia fornito assicurazioni al turco Erdogan, secondo fonti ben informate, che il Pentagono fosse disposto ad attuare senza il consenso di Obama in modo da creare il fatto compiuto per il coinvolgimento della NATO, obiettivo che la Erdogan persegue da molto tempo.

Heart - Black

I turchi abbattono un caccia russo al confine

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© panorama.itIl jet è caduto vicino al villaggio di Yamadi, proprio dove c'è la base aerea da cui partono molto attacchi russi. Putin: una pugnalata alle spalle
Un jet militare russo è stato abbattuto intorno alle 9:20 di stamani dalla Turchia al confine con la Siria in un incidente che il Cremlino ha definito "molto serio", anche se è presto per parlare di conseguenze sui rapporti con Ankara. Secondo i media, uno dei piloti sarebbe morto e l'altro sarebbe stato catturato dai ribelli turcomanni. Secondo l'esercito di Ankara sono stati due caccia F-16 a colpire il jet, che aveva violato lo spazio aereo turco nel distretto di Yayladag, nella provincia sudorientale di Hatay, e l'abbattimento è avvenuto solo dopo che il velivolo aveva ignorato 10 avvertimenti nell'arco di 5 minuti, in base alle regole d'ingaggio.

Il premier Vladimir Puntin ha parlato di "conseguenze tragiche nei rapporti tra Russia e Turchia" dopo questa "pugnalata alla schiena". Il presidente ha aggiunto che il jet russo è stato colpito da un F16 turco con un missile aria aria mentre il velivolo era in territorio siriano, ad 1 km dal confine turco, e conduceva operazioni contro l'Isis a nord di Latakia senza porre minacce ad Ankara. Fino ad ora da Mosca si sosteneva che l'aereo fosse stato abbattuto dalla contraerea.


Commenta: l'Incontro a Mosca tra Putin e il Re giordano:




Fire

Turchia abbatte caccia russo. Putin: "Una pugnalata alla schiena"

Jet Russo abbattuto Siria Turchia
Tensione Ankara-Mosca. Il caccia Sukhoi-24 colpito perché non avrebbe risposto agli avvertimenti degli F-16 di Ankara. I piloti si sono lanciati con i paracadute. Ribelli siriani in un video mostrano il cadavere di uno dei due. La Nato convoca il Consiglio atlantico straordinario. Il vicepresidente della Duma: "La Turchia appoggia l'Is"

Alta tensione tra Russia e Turchia dopo che un caccia Sukhoi 24 dell'aviazione russa è stato abbattuto dagli F-16 turchi alla frontiera con la Siria e i due piloti sono riusciti a lanciarsi con il paracadute. Nel darne notizia, Ankara ha accusato il velivolo di essere entrato nel suo spazio aereo e di aver ignorato i ripetuti avvertimenti con cui gli è stato chiesto di allontanarsi.

Mosca, però, ha negato lo sconfinamento e il presidente russo, Vladimir Putin, ha parlato di "un crimine", di "una pugnalata alla schiena sferrata da complici dei terroristi" e ha avvertito che l'incidente avrà "serie ripercussioni" sui rapporti tra Mosca e Ankara. Il capo del Cremlino ha affermato che il velivolo non minacciava la Turchia ed è caduto 4 chilometri all'interno del territorio siriano.

La sorte dei piloti. I due piloti del bombardiere russo a bassa quota sono riusciti ad eiettarsi in territorio siriano prima dello schianto del velivolo. Uno dei due sarebbe morto, secondo quanto riferito da un gruppo di ribelli che ne ha anche mostrato il corpo esanime in un video. Incerta la sorte dell'altro, probabilmente in mano ai ribelli turcomanni anti-Assad (detti anche 'turkmeni', sono una minoranza etnica di lingua turca presente in Siria e in Iraq).

Commenta: Uniti contro la guerra all'ISIS, la Turchia convoca un consiglio NATO prima di chiamare la Russia. Un comportamento davvero strano. E' dal 30 di Settembre che tutto il mondo sa che la Russia sta bombardando le postazioni ISIS in Siria, e dovrebbe essere chiaro come il sole quali siano le intenzioni di tutti, rispetto ad un nemico "comune". La faccenda si arricchirà chiaramente di dettagli nelle ore e nei giorni a venire. Per ora ci chiediamo perplessi come Ankara possa giustificare un'azione simile per una questione di esili confini nazionali, mentre i jet turchi sembrerebbero più preoccupati a non far passare nessuno - verso l'interno, mentre verso l'esterno non si sa ancora bene - invece di tentare di respingere i miliziani del Califfato ad un passo dai loro preziosi ed inviolabili territori, dove a quanto pare rischiano la morte anche dei giornalisti curiosi, evidentemente più pericolosi degli uomini con la bandiera nera(?).


Quenelle

Deputata siriana: "Oggi in Siria abbiamo una guerra portata avanti dalla Nato. L'Europa fa il gioco degli Usa".

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© l'antidiplomatico.itL'Antidiplomatico intervista la deputata indipendente Maria Saadeh. “Non lasciate che l'Europa continui ad essere lo strumento degli Stati Uniti in questa guerra della Nato in Siria”
Abbiamo incontrato questa mattina in un hotel di Roma la deputata siriana indipendente Maria Saadeh. Sentire quello che sta accadendo in Siria da cinque anni direttamente dai siriani e non da inviati in Qatar potrebbe essere un esercizio intellettuale interessante per offrire un'informazione corretta. E' quello che abbiamo fatto con queste poche domande oggi, che smentiscono la totalità delle menzogne raccontate fino ad oggi in Italia e mostrano la debolezza manifestata oggi dalla politica in Europa. "Non lasciate che l'Europa continui ad essere lo strumento degli Stati Uniti in questa guerra della Nato in Siria", è l'appello di Maria Saadeh. Per oggi inascoltato, purtroppo.

L'intervista

- Nel 2012 Lei era una delle parlamentari siriane che doveva venire con una delegazione in Italia a raccontare la crisi in corso alle istituzioni del nostro paese. All'ultimo momento il ministro Terzi ritirò i permessi. Ci vuole raccontare quell'esperienza?

All'epoca Europa e Stati Uniti volevano rompere tutte le relazioni con la Siria, non volevano ascoltare voci dirette dal paese per riflettere su quello che stava accadendo nel nostro paese. Volevano usare il loro tempo per abbattere il governo e nei media hanno completamente capovolto la storia. Per noi è stato un periodo difficile, era impossibile comunicare, rompere le frontiere. Per una visita programmata in Italia nel 2012 non abbiamo ottenuto i permessi, nonostante fossero stati rilasciati dall'ambasciata. Dopo la comunicazione del mancato rilascio, ho mandato un messaggio al Senato italiano, al Parlamento europeo, per chiedere spiegazioni. Se parli di voler portare democrazia, per essere credibile, avresti dovuto almeno ascoltare le sofferenze dirette del popolo.

- In Italia abbiamo avuto una narrativa dei media totalmente distorta in questi anni sulla questione siriana. Qualcosa sta iniziando a cambiare dagli attentati di Parigi del 13 novembre, una strage che il popolo siriano vive sulla sua pelle dal 2011, quotidianamente, nel disinteresse dell'occidente. Qual è la sua opinione in merito?

La Francia sta combattendo contro il terrorismo in Mali, ma supporta i terroristi in Siria. Questa è la sua politica. Chi ha commesso quelle stragi a Parigi sono gli stessi che colpiscono la popolazione siriana da cinque anni con la partecipazione e la connivenza dei paesi europei, specialmente la Francia. Siamo vicini a tutte le famiglie delle vittime e nessuno può comprendere più di noi il loro dolore. Ma bisogna riflettere sulla situazione politica in Siria. Gli interessi sono oggi politici e i governi occidentali possono fare molto per proteggere le popolazioni europee, ma devono comprendere quello che è accaduto in Siria.