OF THE
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Al Obeidi, già al comando di una delle brigate della Guardia Repubblicana di Saddam Hussein, era considerato l'anello di congiunzione tra il nucleo salafita del Daesh nel Paese con gli irriducibili seguaci del deposto e ucciso Saddam Hussein. Arrestato durante l'invasione americana, al Obeidi era riuscito a fuggire dal carcere di Abu Ghraib prima di unirsi al Daesh.
"Tali attacchi — si legge in una dichiarazione congiunta dell'Alto commissario per la politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, Federica Mogherini, e del commissario europeo per la gestione degli aiuti umanitari, Christos Stylianides — che prendono di mira le operazioni umanitarie e i civili, sono chiaramente proibiti dal diritto internazionale umanitario". Per questo, proseguono i rappresentanti Ue, "le parti in conflitto devono astenersi dal prendere deliberatamente di mira le infrastrutture civili. Il disprezzo per il diritto umanitario ostacola gli sforzi volti a portare una soluzione politica alla crisi". Di fronte a una situazione umanitaria "senza precedenti", la Commissione europea "continuerà a fornire sostegno umanitario nel 2016 a tutte le popolazioni colpite dal conflitto in Yemen", conclude la nota.
"I risultati migliori sono stati ottenuti nelle province di Aleppo, Latakia, Hama, Homs e Raqqa," — ha detto il generale.Nei primi 10 giorni del nuovo anno, gli aerei russi hanno compiuto raid contro 1.097 infrastrutture dei terroristi, compresi centri per la produzione e raffinazione di petrolio, depositi di attrezzature militari e campi d'addestramento.
"A seguito degli attacchi aerei dell'Aviazione russa i gruppi terroristici hanno subito pesanti perdite di uomini e attrezzature militari", — ha rilevato Rudskoy.Secondo lui, questo permette alle truppe dell'esercito siriano e dell'opposizione moderata di continuare l'offensiva nonostante le condizioni meteo difficili associate alle forti piogge e alle basse temperature.
"Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi della comunità internazionale per contenere i terroristi, dalla Turchia, nella parte nord-orientale della provincia di Latakia, continuano ad arrivare combattenti per aggregarsi al Daesh," — ha detto Rudskoy.
"Si stava solo avvicinando ai poliziotti. Non era affatto armato. Gli hanno gridato: "Vai indietro! Indietro!" lui è indietreggiato alzando le mani... e di botto è tornato verso di loro, e gli hanno sparato addosso tre volte... la signora che era a fianco s'è nascosta dietro un'auto, io mi son nascosta a casa... non era armato per niente".Sono le parole di una testimone oculare che ha visto i poliziotti uccidere un giovane "terrorista dell'ISIS" davanti al commissariato del 18mo arrondissement. La si può ascoltare nel video, preso da BFM Tv sulla scena del delitto.
"Ero al bar a bere qualcosa con amici, ed ho sentito u uomo, un poliziotto, dire a un altro uomo: "Vai via! Via!". Lui non ha ascoltato, non ha obbedito, e di colpo ho sentito tre spari; mi son voltato e ho visto un uomo a terra. Francamente una persona molto normale, non so se voleva parlare con loro e non l'hanno voluto sentire... Bizzarro, quando è caduto non c'era niente, non un coltello; (insiste) non aveva il coltello, ne sono sicuro. Hanno detto che era entrato nel commissariato; macché, mica era entrato in commissariato; poi "aveva un'arma", ma va là, non aveva armi; terzo, che ha gridato "Allahu Akhbar", non ha gridato Allah Akhbar; quarto, che aveva addosso una cintura esplosiva - io non ho visto nessuna cintura esplosiva - Strano no? Noi che eravamo lì non abbiamo visto niente di questo".Chi era l'ucciso? Le sue impronte digitali corrispondono ad una persona arrestata per furto a Saint Maxime, sud della Francia, nel 2013. S'era identificato come nato a Casablanca, Marocco, nel '95, senza fissa dimora; di nome Ali Sallah, identità non confermabile perché l'uomo non aveva documenti.
#Iran FM Spoxs strongly condemns recent Saudi air attack agnst Iran's embassy in #Sanaa says some guards are wounded pic.twitter.com/vHncQjSY8CLa coalizione a guida saudita che bombarda lo Yemen da mesi ha fatto sapere che indagherà su quest'accusa, secondo il portavoce Ahmed Asseri. Lo riporta Reuters. Asseri ha riconosciuto che i jet della coalizione hanno effettuato attacchi aerei pesanti a Sana'a mercoledì sera e ha sostenuto che i ribelli Houthi utilizzino strutture civili, tra cui le ambasciate abbandonate. Asseri ha poi precisato che la coalizione aveva chiesto che tutti i paesi fornissero le coordinate dei loro missioni diplomatiche, aggiungendo che le accuse fatte sulla base delle informazioni fornite dagli Houthi "non hanno alcuna credibilità". Difficile da credere che la coalizione saudita non conoscesse "le coordinate" dell'ambasciata iraniana nel centro della capitale yemenita.
— Mehdi Sayyari (@mehdisayyari) 7 Gennaio 2016
"Abbiamo bisogno di unire le nostro forze contro questo nemico comune — ha detto Sanalla Mustafa — non domani o la prossima settimana, ma ora". Dello stesso avviso il delegato Onu per la Libia, Martin Kobler, che condannando gli attacchi ai pozzi libici, ha confermato la necessità di formalizzare in pieno l'accordo per il governo di unità nazionale. "Ogni giorno che passa senza un accordo sull'attuazione dell'Accordo Politico inter-libico del 17 dicembre — ha detto il diplomatico ONU —è un giorno di vittoria per il Daesh".
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