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di Eugenio Orso
Ripiegando sulle questioni interne e su quelle europee, senza considerare il terribile rischio di guerra che si avvicina a noi, non può essere sfuggito ai più lo "scontro" fra l'europa con la e minuscola, quella dell'unione monetaria e finanziaria a strozzo, e il governo italiano Padoan-Renzi, che pur è suo tributario. I media, anche questa volta, hanno fatto il loro dovere di servi delle élite finanziarie, amplificando a dovere la cosa. E' un modo furbetto per preparare la "defenestrazione" di Renzi, con l'ultima "devoluzione" di sovranità in agenda, cioè il governo diretto, commissariale europoide.
E' certo che il bail-in deve essere applicato. Renzi e Padoan stessi, in qualità di collaborazionisti della troika, hanno tutta l'intenzione di applicarlo, obbedienti come sempre. Perciò il piccolo risparmio italiano farà la fine del sorcio, saccheggiato per rimettere in piedi le banche e piegare definitivamente il paese alla lex neoliberista, che non concede sconti a nessuno.
Per la verità ci sono anche altri fronti, come quello della produzione dell'acciaio. Banca di Terni e Ilva di Taranto non sono che pretesti, pur importanti, per mettere l'Italia alle strette e ottenerne il pieno, diretto controllo, sotto minaccia di sanzioni per gli orribili, anti-liberisti "aiuti di stato". Lo spread riprenderà la sua corsa, nei momenti più convulsi dell'anno entrante? Probabile che accada e gli interessi sui titoli del debito pubblico saliranno, fino a raggiungere vette intollerabili. Si ripeterà la sceneggiata degli ultimi mesi del IV governo Berlusconi, nella seconda metà del 2011, magari con tanto di lettera-diktat della Bce, o addirittura della commissione?
Una cosa, però, non torna, confrontando il presente caso con quello di Berlusconi. Se Renzi e Padoan, da bravi lacchè (emanazioni loro stessi degli interessi del grande capitale finanziario), alla fine s'inchinano sempre davanti alle direttive e ai trattati europei - chiederanno in molti - perché questo scontro fra l'unione europide e l'infame Germania, da un lato, e il "loro" governucolo tributario dall'altro? Tira veramente una brutta aria per Renzi?
Ho scritto su questo tema in passato, cioè sul passaggio da governi collaborazionisti indigeni, come quello attuale, al governo europoide commissariale definitivo, che ho definito senza mezzi termini governo-troika. Renzi non è che un passaggio necessario, per traghettare il paese verso la dittatura assoluta della troika, dell'euro e del peggior occidente neoliberista. Dai governicchi collaborazionisti a un solido governo che metterà completamente in ginocchio il paese, consegnandolo per i decenni a venire nelle grinfie di Mercati & Investitori. L'ultima frontiera del "sogno europeo" sarà l'Italia, costretta a un tale passo, non più la povera Grecia, ormai mezza morta nelle mani del bastardo, sinistroide e imbroglione Tsipras.