bandiere russe
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Nel nuovo contratto Kiev voleva mettere per iscritto che la penisola è parte del territorio dell'Ucraina. Secondo il Centro di ricerche di opinione pubblica russa VTsIOM, il 93,1% degli abitanti della penisola non è disposto ad accettare la condizione pretesa dalle autorità ucraine
. Gli abitanti della Crimea non sono d'accordo con la formulazione pretesa da Kiev nel nuovo contratto per le forniture di energia elettrica, secondo cui doveva essere scritto chiaramente che la penisola fa parte dello Stato ucraino: emerge dai risultati del sondaggio condotto dal centro sociologico russo VTsIOM.

"Il 93,1% dei cittadini della penisola non è d'accordo a stipulare un contratto con la parte ucraina per la fornitura di energia elettrica in Crimea e Sebastopoli, se si afferma che le regioni fanno parte dell'Ucraina. Si è mostrato favorevole alla richiesta di Kiev solo il 6,2%," — si legge nei risultati del sondaggio di VTsIOM. Allo stesso tempo il 94% degli intervistati si dichiara pronto a sopportare disagi nell'erogazione di elettricità nei prossimi 3-4 mesi, se non sarà firmato il contratto con la parte ucraina alle condizioni attuali. E' contrario solo il 5,4% degli intervistati. Il ministro dell'Energia russo Alexander Novak aveva riferito ai giornalisti nella giornata di ieri che il presidente russo Vladimir Putin aveva disposto di condurre un sondaggio tra gli abitanti della Crimea e di Sebastopoli. I cittadini avrebbero dovuto rispondere a due domande, la prima delle quali è la seguente:

siete favorevoli a stipulare un contratto commerciale con l'Ucraina per la fornitura di energia elettrica in Crimea e Sebastopoli, se si afferma che la Crimea e Sebastopoli sono parte dell'Ucraina?

Novak ha ricordato che questa formulazione dovrebbe essere iscritta nel contratto su richiesta di Kiev, ma la Russia non è d'accordo. La seconda domanda è:

siete pronti ad affrontare disagi temporanei associati ad interruzioni parziali di elettricità nei prossimi 3-4 mesi?

La Crimea è stata completamente mandata in blackout dopo che erano stati fatti esplodere i tralicci di 4 linee elettriche provenienti dall'Ucraina. Nella penisola era stato introdotto lo stato di emergenza ed era iniziato il programma di razionamento dell'elettricità con interruzioni programmate. La situazione è migliorata con la messa in funzione il 2 dicembre della prima linea del ponte energetico dalla regione di Krasnodar e dal 15 dicembre con il lancio della seconda linea, che ha innalzato la potenza fino a 400 Megawatt. Altre 2 linee del ponte energetico della stessa potenza secondo le previsioni entreranno in funzione in primavera, rendendo così la Crimea indipendente dall'Ucraina da un punto di vista energetico. Al momento il deficit energetico nella penisola si attesta a circa il 10%.