Figli della SocietàS


Che Guevara

Ucraina, agricoltori occupano strade per protestare contro riforma fisco e austerity

agricoltori ucraini protestano contro riforma fisco
© AFP 2015/ Anatolii Stepanov
Circa un migliaio di persone nella regione di Khmelnytsky hanno aderito allo sciopero ad oltranza contro la riforma fiscale organizzato dai rappresentanti del settore agricolo.

Oltre mille agricoltori della regione ucraina di Khmelnitsky hanno organizzato una manifestazione contro la riforma fiscale adottata dal Parlamento giovedì scorso, riporta il sito "Radio Ukraine International".

In precedenza una manifestazione degli agricoltori contro le modifiche al sistema fiscale si era svolta presso il Parlamento. Allora alcune centinaia di lavoratori del settore si erano radunati sotto le bandiere delle organizzazioni sindacali agrarie e del Partito Agrario.

"Nella regione di Khmelnytsky oggi più di mille agricoltori hanno bloccato le strade per protestare contro la riforma fiscale. Hanno aderito allo sciopero ad oltranza in tutto il Paese organizzato dai rappresentanti del settore agricolo", — si legge nel testo della notizia.

Secondo la notizia, gli agricoltori chiedono che il presidente Petr Poroshenko si avvalga del diritto di veto e non firmi il disegno di legge sulle modifiche al Fisco, in particolare quelle relative alle "accise e imposta sul valore aggiunto dei prodotti agricoli."

Il governo ucraino aveva precedentemente elaborato la finanziaria per l'anno successivo in base ad una nuova riforma fiscale, che mira a far emergere l'economia sommersa tramite un'ottimizzazione delle aliquote fiscali. Tuttavia molti rappresentanti della maggioranza e delle imprese si sono espressi contro la riforma fiscale del governo. Alla fine i deputati hanno deciso di lasciare ancora per 1 anno il vecchio sistema fiscale, mentre l'anno successivo inizieranno ad introdurre gradualmente la nuova riforma, che entrerà in vigore pienamente nel 2017.

In precedenza il Fondo Monetario Internazionale, il principale creditore straniero dell'Ucraina, aveva preteso da Kiev per continuare il programma di aiuti economici di adottare una riforma fiscale come base per la finanziaria del 2016, conformemente agli impegni nell'ambito del programma di prestiti.

Candy Cane

Caviale, musica, donne, lusso: a Kiev la crisi non colpisce i politici post-Maidan filo-UE

Porkyshenko e Glistko
© AFP 2015/ SERGEI SUPINSKY
All'inizio i deputati della "Lista Poroshenko" hanno celebrato sobriamente in un ristorante non caro le imminenti vacanze di Capodanno insieme ai giornalisti, dopodichè si sono riuniti a porte chiuse in un locale fuori città "per festeggiare in modo sfarzoso."

I consiglieri di Kiev del partito "Lista di Poroshenko" hanno festeggiato 2 volte l'imminente Capodanno dopo l'approvazione del bilancio comunale, scrive il giornale ucraino "Vesti".

Il giornale fa notare che le imminenti festività di Capodanno sono state celebrate dal sindaco di Kiev Vitali Klitschko e dal suo entourage prima in un ristorante georgiano comune, dove erano stati invitati anche i giornalisti.

Tuttavia in seguito i deputati hanno rinunciato alla sobrietà e in un locale fuori città si sono lasciati andare a festeggiamenti sfrenati con loro amici e conoscenti.

"Gli ospiti venivano deliziati con caviale, salmone, pesce persico, involtini di carne con fagiano, anatra e quaglie alla brace," — ha scritto "Vesti", aggiungendo che, secondo stime non ufficiali i festeggiamenti sono costati non meno di 20mila dollari.

Inoltre i convitati sono stati intrattenuti da cantanti, musicisti e ballerine, alcune delle quali in topless.

Pistol

Turchia, ucciso giornalista anti Daesh

Turchia
© AP Photo/ Emrah Gurel
Un reporter siriano, tra i primi a portare alla luce i crimini del Daesh ad Aleppo e Raqqa, freddato a colpi di pistola alla testa vicino alla redazione della rivista da lui diretta.

Freddato con dei colpi di pistola alla testa mentre si stava recando a lavoro. E' morto così Naji Jerf, giornalista siriano direttore del mensile Hentah e reporter impegnato sul delicatissimo fronte della lotta al Daesh. Jerf, che con il suo collettivo "Raqa is Being Slaughtered Silently" aveva vinto importanti importanti premi giornalistici per il documentario che raccontava il controllo del Daesh su Aleppo, è il secondo esponente del gruppo a rimanere vittima di attentati in Turchia, dove la libert di stampa continua ad essere minacciata, dopo i recenti casi di censura governativa e incarcerazione di giornalisti ritenuti scomodi.

"I giornalisti siriani fuggiti in Turchia per la loro sicurezza non sono affatto sicuri. Invitiamo le autorità turche a portare gli assassini di Naji Jerf alla giustizia rapidamente e in modo trasparente, e per rafforzare le misure per proteggere tutti i giornalisti siriani in territorio turco".

Così si è espresso Sherif Mansour, direttore per il Medio Oriente del Commitee to Protect Journalist, a proposito di un Paese in cui l'assassinio di giornalisti sta diventando pratica estremamente preoccupante.

Syrian #journalist & #filmmaker #NajiJerf who exposed #ISIS #Aleppo atrocities assassinated in #TurkeyRT News https://t.co/qewIATGtx2
— Olga Semenova (@Ollissya) 28 декабря 2015

Jerf è infatti il quarto giornalista del collettivo RBSS ad essere ucciso dall'aprile 2014, periodo in cui il blog di controinformazione siriana aveva iniziato le pubblicazioni. Ultimo in ordine di tempo era stato Ahmad Mohamed Almossa, ucciso al confine turco-siriano di Idlib, con analoghe modalità all'agguato che ha tolto la vita a Naji Jerf.

Pistol

Le "vittime della legge" degli Stati Uniti

pattuglia
© flickr.com/ James
Nell'ultimo anno i poliziotti americani hanno ucciso quasi 1000 persone.

Secondo uno studio condotto dal Washington Post, sono 965 le vittime degli agenti di polizia degli Stati Uniti nel 2015.

Di questi, 564 avevano un'arma da fuoco, 281 brandivano coltelli, pistole giocattolo o oggetti che avrebbero potuto essere scambiati per un'arma. 90 il numero delle vittime disarmate, di cui il 40% di colore. In diversi casi le forze dell'ordine hanno aperto il fuoco contro persone che stavano scappando, o che mostravano chiari segni di instabilità mentale. Le vittime afroamericane dei poliziotti bianchi rappresentano meno del 4% del totale.

Negli ultimi dieci anni, sono stati condannati soltanto 11 dei 65 poliziotti ritenuti colpevoli.

In giugno il quotidiano britannico The Guardian scriveva che dall'inizio del 2015 gli agenti di polizia avevano ucciso 500 persone, di cui il 21,6% disarmate.

Di questi, il 30,5% erano afroamericani, contro il 16,1% dei bianchi.

Sheeple

Ragazzi armati di machete seminano il panico in un centro commerciale


Una isteria di massa ha sorpreso i clienti di un centro commerciale alle porte di Londra. Un gruppo di ragazzi con coltelli e con un machete hanno seminato il panico fra le persone causando una psicosi da attentato terroristico, con testimoni che riferiscono di bambini travolti nel fuggi fuggi disordinato. Ne parlano i media britannici, che riferiscono che la polizia ha fermato un giovane e sta cercando gli altri adolescenti. Non è chiaro se si sia trattato di un pessimo "scherzo" o di una rissa fra giovani delinquenti nel centro commerciale di Bromley, nel Kent. Secondo Sky News, che cita fonti della polizia, si propende per quest'ultima ipotesi.

Ma l'effetto è stato il panico, che si è sparso rapidamente tra la folla dei 'cacciatori di saldì, che ha iniziato a scappare, temendo di finire in trappola in un attacco terroristico. Essendo un lato del complesso chiuso, molti commessi - riferiscono testimoni citati dal sito del Daily Mail - hanno iniziato a attirare la gente nei negozi per nasconderli nei retro-bottega. "Eravamo nel Disney store", racconta al Mail online un testimone.

Newspaper

NoTav, non fu terrorismo. Sconfitti i Caselli boys anche in appello

No Tav
© notav.info
Da Giustiziami

Finisce al tappeto anche in appello il teorema Caselli che aveva addebitato a 4 militanti NoTav di aver agito con finalità di terrorismo nell'azione contro il cantiere di Chiomonte la notte tra il 13 e il 14 maggio del 2013. La corte d'assise d'appello ha confermato la sentenza che in primo grado aveva assolto gli imputati dall'accusa più grave, condannandoli per i reati fine, tra cui il lancio di molotov contro mezzi militari, a 3 anni e 6 mesi di reclusione.

Già la Cassazione in due occasioni aveva escluso la finalità di terrorismo, adesso è arrivato pure il verdetto d'appello. Il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena stamattina aveva replicato alle arringhe dei difensori sollecitando i giudici a condannare gli imputati a 9 anni e mezzo. "Spetta a voi l'ultimo giudizio di merito" erano le parole del pg alle quali rispondeva l'avvocato Giuseppe Pelazza: "E' come se avesse detto dopo di voi il diluvio, ma non c'è il diluvio, c'è il sole".

Maddalena sempre al fine di convincere la corte d'assise d'appello, soprattutto i giudici popolari, citava la storia dell'editore Giangiacomo Feltrinelli, morto dilaniato da un ordigno che stava collocando su un traliccio di Segrate il 15 marzo del 1972. "Il Pg sembra avere un legame quasi coatto con gli anni '70″ controreplicava sul punto Pelazza.

Insomma l'accusa non è riuscita a sfondare dopo aver giocato tutte le carte possibili e immaginabili. Ha ottenuto, va ricordato, che la finalità di terrorismo è servita a far trascorrere a questi e altri imputati più di un anno di detenzione in regime di alta sorveglianza, una sorta di 41bis di fatto, l'articolo del regolamento carcerario erede dell'articolo 90 dei cosiddetti "anni di piombo".

Nuke

Rivelata l'enorme copertura mediatica su Fukushima: sotto accusa i ricercatori del governo

fukushima nuclear plant
© dailymail.co.uk"Scienziati governativi e la stampa mainstream stanno nascondendo tutto per coprire e minimizzare la minaccia mortale sempre crescente che si profila per i milioni di americani”
"Le radiazioni di Fukushima appena al largo della costa del Nord America sono le più elevate mai registrate, e gli scienziati governativi e la stampa mainstream stanno nascondendo tutto per coprire e minimizzare la minaccia mortale sempre crescente che si profila per i milioni di americani". Lo scrive Sean Adl-Tabatabai su InvestmentWatchBlog.com e lo rilancia oggi anche Zero Hedge.

A seguito dell'esplosione del marzo 2011 alla centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi, i reattori hanno spruzzato una quantità incommensurabile di materiale radioattivo in aria, la maggior parte dei quali si è depositata nell'Oceano Pacifico. Uno studio della American Geophysical Union ha scoperto che i livelli di radiazione dall'Alaska alla California sono aumentate e continuano ad aumentare dopo l'ultimo scatto.

Uno dei ricercatori più noti nella materia, Ken Buesseler della Woods Hole Oceanographic Institution, è stato uno dei primi a iniziare a monitorare le radiazioni di Fukushima nell'Oceano Pacifico, con i suoi primi campioni prelevati tre mesi dopo il disastro iniziato. Nel 2014, ha lanciato uno sforzo di monitoraggio cittadino per aiutare a raccogliere più dati sulla radioattività presente nell'oceano. Questi campioni hanno registrato un livello del 50 per cento superiore a quello di altri campioni prelevati finora.

Santa Hat

A Natale siamo tutti più cattivi

Pietro il bambino di grane cuore
È una storia semplice. Che potrebbe capitare a chiunque. Questa volta è accaduta ad un ragazzino di 13 anni. Pietro, partecipa a un progetto scolastico i cui viene in contatto con Amref.... Poi, quando arriva Natale, decide di rinunciare alla sua canna da pesca e dona per l'Africa...La notizia finisce in rete e scatena un coro di commenti razzisti, volgari e esacerbati che colpiscono il ragazzo direttamente e con l'intenzione di offendere lui e la sua famiglia. Commenti disgustosi che non meritano di essere ripresi.

Ho preferito parlare con la madre di Pietro, che con estrema lucidità e un pizzico di rabbia, difende il figlio e la famiglia e riafferma la cosa più importante: è stata una scelta libera da parte di Pietro. Libera e consapevole. Nella sua scuola c'è stata un immediata reazione della classe, dove con diversi atti di solidarietà i compagni e i docenti hanno riaffermato l'importanza e il valore di azioni concrete. Proprio per contrapporne a quelle di una comunità virtuale basata esclusivamente su sfoghi meramente offensivi e sterili. Ci tengo a riprendere quello che pubblicamente abbiamo dichiarato perché spiega perfettamente quello che io e l'organizzazione che dirigo pensiamo:
Noi di Amref siamo abituati a terreni di scontro, terreni difficili, come quelli in cui operiamo, cercando ogni giorno di portare salute, per creare spazi di pace. Quindi non ci faremo trascinare nel campo delle offese rivolte tramite social ad un ragazzino di 13 anni, che ha deciso di devolvere la sua "paghetta" per dare aiuto ai bambini africani in occasione del Natale.
Sta facendo discutere il gesto di Pietro, tredicenne che - riportava ieri il quotidiano La Provincia Pavese - "Ha rinunciato al suo regalo di Natale, una canna da pesca, per donare i suoi soldi, 150 euro, ad un'associazione di volontariato e adesso sta promuovendo nella sua classe, la seconda B delle medie Contardo Ferrini, una raccolta fondi per aiutare un compagno appena arrivato dal Camerun". Sui social c'è chi attacca il suo gesto "prima gli italiani" e chi lo difende, anche scherzosamente "Se leggesse questi civilissimi commenti Babbo Natale avrebbe un infarto...".

Bomb

Torino, due falsi allarmi bomba alla Mole Antonelliana e a Grugliasco

polizia di stato
Dopo la messa in sicurezza, la zona del monumento simbolo della città è stata riaperta al pubblico. La seconda emergenza è scattata in un centro commerciale alle porte del capoluogo piemontese. In entrambi i casi le bonifiche hanno dato esito negativo
Due falsi allarmi bomba nel giro di poche ore a Torino: il primo alle 11 del mattino alla Mole Antonelliana, monumento simbolo della città e sede del Museo Nazionale del Cinema, il secondo al centro commerciale "Le Gru" di Grugliasco (To). "Alle 12.30 esploderà una bomba dentro la Mole", ha detto al numero d'emergenza del 113 una persona che ha subito riattaccato senza farsi identificare. Sul posto sono intervenuti carabinieri e polizia, che hanno evacuato un centinaio di visitatori del museo e hanno fatto allontanare quelli in coda per poter salire in cima al monumento. La zona è stata subito transennata e sono stati allontanati i curiosi per far effettuare le bonifiche che hanno dato esito negativo. Per questo nelle prime ore del pomeriggio sia il Museo sia l'ascensore panoramico sono stati riaperti al pubblico.

Poche ore dopo l'allarme a Grugliasco nel centro commerciale: stesse modalità con l'avviso tramite telefonata anonima. Sul posto sono presenti i carabinieri, la zona non è stata evacuata e i primi controlli hanno dato esito negativo. Nel frattempo sono state individuate due cabine telefoniche da cui sono partite le chiamate: dal quartiere Lingotto quello della Mole mentre da Mirafiori quello di Grugliasco. Le due zone non distanti tra loro. In emtrabi i casi sono stati effettuati rilievi tecnici alla ricerca di tracce biologiche che possano aiutare l'identificazione degli autori. Quelli di oggi sono solo gli ultimi allarmi bomba scattati nelle ultime settimane. Pochi giorna fa in zona Lingotto, davanti ad un negozio è stato ritrovato un finto ordigno. Un altro allarme, poi rivelatosi falso è stato registrato anche all'aeroporto di Caselle, a bordo di un aereo in partenza per Roma.

Airplane

Parigi, allarme bomba Air France: arrestata coppia

air france
© Sputnik. Mihail Kutusov
Due persone fermate per il dirottamento del volo Air France fatto atterrare in Kenya per un falso allarme bomba.

Un uomo ed una donna, di cui al momento non sono state rese note le generalità, sono stati arrestati a Parigi appena atterrati con il volo Air France che dalle Mauritius era stato fatto atterrare ieri precauzionalmente a Mombasa, per un allarme bomba. Fonti della polizia francese hanno riferito la notizia alla stampa, precisando che la coppia è già stata interrogata dalle autorità di frontiera.

Il Boeing 777 dell'Air France oggetto del dirottamento, aveva a bordo 459 passeggeri e 14 membri dell'equipaggio e nella notte tra sabato e domenica è stato fatto atterrare in Kenya dopo l'allarme dato da una hostess al ritrovamento di un pacco sospetto, inizialmente identificato come un ordigno esplosivo. Dopo alcune ore e le necessarie operazioni di bonifica i passeggeri del volo diretto a Parigi sono ripartiti alla volta della capitale francese, dove per due di loro sono scattate le manette.