Scienza & Tecnologia
Un numero imprecisato di sviluppatori cinesi si è in passato procurato l'IDE Xcode scaricandolo da server locali piuttosto che da quelli ufficiali gestiti da Apple, non sapendo che il tool era stato infettato dal malware noto come XCodeGhost.
Le App programmate con la versione infetta di Xcode sono infine approdate sull'App store di iOS, contribuendo a diffondere l'infezione di XCodeGhost a discapito del controllo esercitato da Cupertino sul proprio ecosistema.
Queste strutture ondulatorie, descritte appunto attraverso la rivista Nature, sono state analizzate per la priima volta dall'Osservatorio Meridionale Europeo (Eso), in Cile e poi successivamente dal VLT del Vaticano.
Cruciale per la scoperta e' stato il nuovo strumento Sphere (Spectro-Polarimetric High-contrast Exoplanet Research): progettato per scrutare eso-pianeti che hanno una bassa luminosità e che orbitano intorno alle stelle. Sphere e' stato realizzato con una forte partecipazione italiana (ASI) e le sue immagini hanno svelato che le misteriose onde hanno una forma simile a quella delle increspature dell'acqua. Infatti queste onde misteriose si spostano tra le stelle e pianeti della Via Lattea, come le onde del mare.
I protagonisti di questo fenomeno sono Venere, Marte, Giove, Mercurio e la Luna, che parteciperanno ad una 'parata' globale che inizierà da questa sera 8 ottobre, come il satellite naturale della Terra che sarà sempre più vicino al gruppo di pianeti nel cielo del mattino.
«La prima intuizione mi è venuta tre anni fa sull'aereo, di ritorno da Napoli, dove a mia figlia di otto anni era stata appena diagnosticata la retinite pigmentosa, una malattia incurabile che la porterà a diventare cieca». Massimiliano Salfi, 47 anni, è un professore universitario di informatica di Catania e l'idea a cui si riferisce ha preso dal 2012 la forma della piattaforma vEyes che si occupa di sviluppare ausili tecnologici per ipovedenti e non vedenti.
«L'idea - racconta il professore - è quella di costruire supporti indossabili che possano aiutare i disabili visivi nelle azioni della loro vita quotidiana». E per iniziare a realizzare il progetto si è rivolto prima di tutto ai suoi studenti. «Ho cominciato ad assegnare ai laureandi che si presentavano da me - spiega Salfi - tesi che avessero come tema lo sviluppo di hardware e software per aiutare i disabili». Un sistema che ha fatto coagulare intorno al docente un gruppo folto di ricercatori, soprattutto giovani che volontariamente prestano la loro opera per vEyes. Diversi i progetti in elaborazione, come vEyes RNP, portato avanti con la Fondazione del Merito e che punta alla creazione di un registro nazionale attraverso il quale censire tutte le persone affette da distrofie retiniche degenerative ereditarie, raccogliere i dati anagrafici, genetici e clinici dei malati e dei loro famigliari, oltre alla nascita di un network tra centri clinici e pazienti. O come vEyes Wear che è stato selezionato tra i dieci progetti finalisti del bando "Think for social" della Fondazione Vodafone e premiato con un finanziamento di 30mila euro, aumentabile se il progetto a gennaio 2016 verrà scelto dalla Fondazione. «Il frutto del lavoro su vEyes Wear - racconta il professore - è un dispositivo, di cui stiamo preparando la seconda versione, formato da occhiali e cintura». «Sugli occhiali -prosegue Salfi - abbiamo una cam wifi ad alta definizione, un auricolare a conduzione ossea con microfono bluetooth e un motore vibro su ogni stanghetta, mentre sulla cintura ci sono tra gli altri una cam 3D con sensore di profondità e un sistema di navigazione tattile».
E' tutta italiana la scoperta di una proteina in grado di agire da inibitore del virus responsabile dell'Aids.
Proteina anti-Hiv
La proteina, scoperta da un gruppo di ricercatori del centro per la biologia integrata (Cibio) dell'università di Trento, è stata chiamata Serinc-5 e gli studi relativi sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Nature. La proteina è un potentissimo inibitore naturale dell'infezione virale, capace di contrastare sia l'Hiv che altri virus simili del tipo retrovirus.
Inizia l'esperimento per un prototipo di taxi che si guida da solo e sarà commercializzato, se i test risulteranno positivi, nel 2020. Il progetto è promosso anche dal governo.
NEL PAESE che ha inaugurato l'albergo gestito da androidi, dove camerieri e concierge sono robot che parlano quattro lingue, arriva un'automobile che si guida da sola. In Giappone ci sarà il taxi robot e il conducente/tassista non servirà più. Anche l'Oriente sfida il colosso di Mountain View nel settore automobilistico.
La sperimentazione inizierà nel 2016, in collaborazione con il governo giapponese, la prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo, e la Robot Taxi Inc. Il servizio sarà offerto per circa 50 persone che testeranno questo taxi senza autista per fare dei tragitti da casa verso i negozi della zona e ritorno. Il taxi farà un tragitto di tre chilometri e nella maggior parte del tempo resterà sulle strade principali della città, senza avventurarsi in scorciatoie. Durante i test alcuni membri dello staff saranno a bordo per controllare che tutto funzioni ed evitare rischi di incidenti.

Sono pronti e funzionano i prototipi dei computer del futuro (fonte: LENS/Università di Firenze)
Le trappole di luce ''sono grandi un decimo di millimetro, somigliano ai contenitori delle uova e ospitano atomi a cui è affidato il compito di scoprire i segreti dei materiali'', prosegue il ricercatore che collabora agli esperimenti dell'Istituto Max Planck di Ottica Quantistica a Monaco, dell'università di Innsbruck e dell'Istituto di ottica e informatica quantistica dell'Accademia austriaca delle Scienze.
Questi prototipi sono 'simulatori quantistici' specializzati in compiti specifici: probabilmente secondo l'esperto, il primo computer quantistico vero e proprio sarà l'evoluzione di uno di questi simulatori. Il suo arrivo è previsto non prima di 10 anni e sfrutterà le regole bizzarre della fisica quantistica per fare calcoli più velocemente e immagazzinare più dati. A differenza dei calcolatori tradizionali, i computer quantistici si basano su unità di informazione chiamate qubit che possono assumere più di due stati: 1, 0 ma anche stati intermedi o sovrapposti.
La prima (LumiFold) era pieghevole e portatile, la seconda (LumiPocket) era più rapida e versatile. LumiPocket Laser Top, la terza, potrà anche incidere le superfici degli oggetti e dei circuiti come un vero e proprio fabbricatore. C'è una startup trevigiana dietro le stampanti 3d a resina che stanno conquistando il mercato: Lumi Industries, fondata nel 2013 da una giovane coppia di Montebelluna e acquisita l'anno dopo dall'acceleratore H-Farm di Roncade, ha lanciato la terza campagna di crowdfunding in due anni per realizzare l'ultimo prototipo. Davide Marin (33 anni) e Manuela Pipino (36), compagni nella vita e soci in affari, avevano sempre scelto la piattaforma Indiegogo. Con ottimi risultati: 51 donazioni ricevute e 15mila dollari raccolti (su 1.500 richiesti) per LumiFold, 177 donazioni e 70mila dollari (con un target di 50mila) per LumiPocket. Ad agosto i due makers hanno deciso di spostarsi sul sito americano Kickstarter, che da giugno ha aperto una community italiana e consente le transazioni in euro. L'obiettivo, anche questa volta, è stato raggiunto in anticipo: a 15 giorni dalla fine della campagna LumiPocket LT ha già raccolto oltre 50mila dei 39mila euro richiesti, grazie a 112 donazioni.
Scoperto su Encelado grazie alle rilevazioni della sonda Cassini che il 28 ottobre effettuerà un sorvolo a soli 50 km di altezza.
C'è un immenso mare, anzi un oceano smisurato, a oltre 1,3 miliardi di chilometri dalla Terra. Si trova sotto la superficie ghiacciata di Encelado, sesto satellite in ordine di grandezza (500 chilometri di diametro) di Saturno. È stato scoperto grazie a osservazioni effettuate dalla sonda spaziale Cassini che da luglio del 2004 sta esplorando il sistema del «Signore degli anelli» e le sue lune. Infatti, tramite l'analisi di centinaia di immagini riprese dalla sonda, gli scienziati hanno individuato piccole oscillazioni nell'orbita di Encelado attorno a Saturno, che possono essere spiegate solamente se la composizione del satellite è tale che la crosta ghiacciata che lo avvolge fluttua liberamente sul nucleo interno. In altre parole, significa che sotto la superficie di ghiaccio di Encelado c'è un oceano vasto quanto tutto il corpo celeste.
Commenta: Se poi per vita si intendono anche i batteri, Marte non sarà da meno, lo spazio ne è pieno. Sempre più ricerche puntano alla presenza di batteri su corpi di origine cometaria. I frammenti di comete o meteoriti che poi vanno ad impattare sui pianeti, depositano ovunque "vita".