Tempeste
Martedì 26 gennaio nell'Oceano Indiano si è abbattuto Stan, primo ciclone tropicale dell'anno, che ha causato precipitazioni alluvionali su alcune aree dell'Australia nord occidentale. Nella prima mattinata di domenica 31 inoltre, il ciclone ha portato piogge torrenziali, allagamenti e frane: nel corso delle prossime ore sono previste ulteriori abbondanti piogge in tutta l'area, già flagellata dal maltempo nei giorni scorsi.
CICLONE TROPICALE - Un ciclone tropicale è un'profonda area di bassa pressione attorno alla quale ruotano numerosi fronti temporaleschi che portano intense piogge e forti venti nelle aree interessate da tali sistemi perturbati. Nelle aree bagnate dall'Oceano Indiano queste strutture di bassa pressione vengono chiamate, appunto, Cicloni secondo un'antica terminologia adottata a metà del XIX secolo. Nell'Atlantico Settentrionalequeste aree di bassa pressione vengono chiamate Uragani, nel Pacifico settentrionale Tifoni.
Dall'inizio dell'inverno, in Ungheria, sono morte 97 persone a causa del freddo. Secondo l'Ong Forum sociale ungherese questi numeri "fanno dedurre che quest'anno non moriranno meno persone dello scorso inverno, quando si registrarono 133 vittime dell'ipotermia". Su 97 vittime, 44 persone sono morte per ipotermia a causa dell'assenza di riscaldamento nelle proprie case, mentre altre 36 persone sono morte perchè vivevano in strada. Di queste 97, 57 aveva un'età compresa fra i 16 ed i 86 anni. Secondo le previsioni meteorologiche fornite dai servizi locali, nei prossimi giorni, in alcune regioni le temperature arriveranno a 17 gradi sotto lo zero.
Il tornado è stato classificato di categoria EF2, ossia "significativo" (con venti tra i 179 e i 218 km/h, ndr).
Le autorità consigliano alla popolazione di non uscire se non necessario: nel frattempo sono pronti ad entrare in azione un migliaio di veicoli spazzaneve.
Rowlett (20)Secondo il meteorologo del National Weather Service Anthony Bain molti tornado hanno toccato terra a Dallas, anche se la conta dei danni potrà avvenire in modo concreto solo nelle prossime ore. La tempesta ha scoperchiato tetti, rovesciato automobili, danneggiato chiese, interrotto le linee elettriche, fatto esplodere le condotte di gas, provocato il crollo di alberi, con tutto ciò che ne consegue. I danni si sono verificati in un'area vasta almeno 65 km, da 30 km a sud di Dallas fino al nordest della città.
Nella città di Rowlett (foto a corredo dell'articolo), vicino Garland, molte persone sono rimaste ferite (almeno 23, al momento), numerose famiglie si sono barricate in casa, molte abitazioni sono andate distrutte e non si sa ancora se possano esserci altri feriti o persino vittime, perché le operazioni di soccorso sono ancora in atto.
I tornado, accompagnati da piogge torrenziali, vento e grandine, erano parte di un sistema temporalesco che potrebbe ancora produrre inondazioni dal Texas settentrionale fino all'Oklahoma orientale, Kansas orientale, Arkansas occidentale e parti del Missouri.
Rowlett (16)Dall'altra parte del Texas, una bufera accompagnata da un crollo termico, dovrebbe portare all'accumulo di almeno 40 km di neve nelle prossime ore, sia nella zona occidentale dello Stato che in parte del New Mexico, secondo quanto dichiarato del meteorologo Brendon Rubin-Oster del National Weather Service.
Il tutto accade mentre sulla costa orientale del Paese si registrano temperature massime da record: nella giornata di oggi, prosegue il meteorologo NWS, si prevedono 22°C a Washington D.C., 18°C a New York City (record degli ultimi 50 anni) e ben 30°C a Orlando, Florida (potrebbe eguagliare il record del 1921).
È una tempesta che si forma "una volta su un milione", come ha spiegato Miranda Langton del Bureau of Meteorology, dichiarando che alcune straordinarie circostanze a livello meteorologico che di solito causano la formazione di supercelle temporalesche, hanno portato alla rapida formazione del tornado.
Le immagini della devastazione stanno diffondendosi sui social-media di tutto il mondo, con i cittadini alle prese con le operazioni di rimozione dei detriti e degli alberi caduti sulle strade, auto e abitazioni. Sui social impazzano anche le immagini della grandine record e i video impressionanti dell'arrivo del tornado.
A Sydney è ormai piena estate e già la zona era stata interessata da un'ondata di caldo record, infatti è stato il novembre più caldo degli ultimi 30 anni con la temperatura che ha raggiunto picchi di 40,9 gradi, quasi vicino al record di 41,8 °C del 1982.
Il maltempo sta colpendo in modo molto significativo Sicilia e Calabria: a distanza da diverse settimane dall'ultima forte perturbazione al Sud Italia (avvenuta addirittura a fine Ottobre), ancora una volta Sicilia e Calabria sono nel mirino di particolar condizioni di severo maltempo. Grandine fino a 3-4 centimetri di diametro è stata segnalata a Messina, Milazzo e tante zone della provincia di Enna, dove i fenomeni sono stati così forti da causare importanti accumuli di ghiaccio al suolo. Nel video allegato qui sopra possiamo notare la potenza della grandinata ad Agira, in provincia di Enna, con le strade completamente occupate da grandine di piccolo e medio taglio.
Di sicuro questa profondissima area di bassa pressione ha avuto uno sviluppo molto rapido, dato che alle ore 22 non c'era quasi traccia dell'intensa attività temporalesca che si concentra sul lato meridionale ed occidentale del nucleo di bassa pressione, mentre sul lato centro-orientale spirato forti raffiche di vento che stanno superando i 110 km/h tra bassa Toscana e Lazio, con picchi nelle zone comprese tra Ostia e Tarquinia. Maltempo che potrebbe divenire eccezionale in caso di effettiva realizzazione del ciclone mediterraneo, con ipotetica traslazione del minimo barico sull'Emilia-Romagna nel corso della notte.
Il tempo continuerà a essere fortemente perturbato sull'Italia con un nuovo ciclone mediterraneo in arrivo entro il weekend. Il vortice si formerà ancora una volta sul Nord Africa per poi raggiungere il Tirreno entro sabato, portando ad una nuova fase di maltempo, intenso al Centrosud, anche su Sardegna e Sicilia, già colpite nei giorni scorsi. Le temperature scenderanno anche di 4 o 5 gradi.
Venerdì i primi segnali di peggioramento, ma sabato sarà la giornata peggiore. Saranno possibili fenomeni anche particolarmente forti, con rischio di locali nubifragi e allagamenti. Gli esperti meteo segnalano che sulla base degli ultimi modelli previsionali si potrebbero superare localmente i 150 millimetri di pioggia in meno di 6 ore. Meno coinvolto il Nord con qualche pioggia in risalita essenzialmente su Emilia Romagna e Nordest entro la giornata di domenica. Sempre domenica le piogge tenderanno ad insistere sulle regioni adriatiche e ancora al Sud, mentre tenderà a migliorare sulle centrali tirreniche.
Particolare attenzione andrà prestata al vento che soffierà forte a rotazione ciclonica su quasi tutti i nostri mari, con dapprima Scirocco e Levante, poi Grecale, Tramontana e Maestrale. Le raffiche toccheranno anche 70-80km/h al Centrosud. I mari saranno agitati, con onde superiori ai 3-4 metri al largo del Tirreno e dello Ionio.