Scienza dello SpiritoS


Cell Phone

Gli smartphone hanno distrutto una generazione?

generation Z

di Jean M. Twenge


Un giorno della scorsa estate, verso mezzogiorno, ho chiamato Athena, una 13enne che vive a Houston, Texas. Lei ha risposto al suo telefono - ha l'iPhone da quando aveva 11 anni - come se si fosse appena svegliata. Abbiamo chiacchierato a proposito delle sue canzoni e dei suoi programmi televisivi preferiti, e le ho chiesto cosa le piace fare con i suoi amici. "Noi andiamo al centro commerciale", ha detto. "I tuoi genitori ti lasciano lì?", ho chiesto, ricordando i miei giorni durante la scuola media, negli anni '80, quando avrei voluto con i miei amici, godermi qualche ora senza genitori. "No, ci vado con la mia famiglia", ha risposto. "Ci vado con mia madre e i miei fratelli e me ne sto un po' distante da loro. Devo solo dire a mia madre dove andiamo. Devo farglielo sapere ogni ora o ogni 30 minuti."

Questi viaggi al centro commerciale avvengono di rado - circa una volta al mese. Più spesso, Athena ed i suoi amici trascorrono il tempo insieme al telefono, senza alcun controllo. A differenza degli adolescenti della mia generazione, che avrebbero potuto trascorrere una serata tenendo occupato il telefono fisso familiare con pettegolezzi, loro parlano su Snapchat, l'applicazione per lo smartphone che consente agli utenti di inviare immagini e video che scompaiono rapidamente. Essi si assicurano di conservare i loro Snapstreak, che mostrano quanti giorni di fila hanno snapchattato tra loro. A volte salvano screenshot di immagini particolarmente ridicole degli amici. "È un buon ricatto", ha affermato Athena. (Poiché è minorenne, non voglio usare il suo vero nome.) Mi ha detto che aveva trascorso la maggior parte dell'estate, passando il proprio tempo da sola nella sua stanza con il suo telefono. Così è proprio come si presenta la sua generazione, ha riferito. "Non siamo stati noi a decidere di conoscere una vita senza iPad o iPhone. Penso che amiamo i nostri telefoni più di quanto amiamo le persone reali".

Faccio ricerca sulle differenze generazionali da 25 anni, a partire da quando 22enne ero uno studente di dottorato in psicologia. Di solito, le caratteristiche che definiscono una generazione appaiono gradualmente, e lungo un continuum. Le credenze e i comportamenti che erano già in fase di affermazione, continuano su questa linea. I Millennials, per esempio, sono una generazione altamente individualistica, ma l'individualismo era in aumento da quando i Baby Boomers sono apparsi sulla scena, si sono messi sulla stessa lunghezza d'onda, e hanno fatto poi un passo indietro. Mi ero abituato a disegnare grafici di tendenze che sembravano colline e valli di modesta entità. Poi ho iniziato a studiare la generazione di Athena.

Intorno al 2012, ho notato spostamenti bruschi nei comportamenti dei teenager e negli stati emotivi. I dolci pendii dei grafici si sono trasformati in montagne ripide e scogliere a strapiombo, e molte delle caratteristiche distintive della generazione dei Millennials, man mano, sono scomparse. In tutte le mie analisi di dati generazionali - alcuni risalenti agli anni Trenta - non avevo mai visto niente di simile.

All'inizio presumevo che questi potessero essere punti di forza, ma le tendenze persistevano da diversi anni, e in tutta una serie di rilevamenti nazionali. I cambiamenti non riguardavano solo l'entità, ma anche il genere. La più grande differenza tra i Millennials e i loro predecessori era come essi consideravano il mondo; i teenager di oggi si differenziano dai Millennials non solo per i loro punti di vista, ma anche per come trascorrono il loro tempo. Le esperienze che hanno ogni giorno sono radicalmente diverse da quelle della generazione che è diventata maggiorenne solo pochi anni prima di loro.

Eye 1

SOTT Focus: Ponerologia 101: La Psicopatia e il Processo di Norimberga

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Se è vero che sempre più gente oggigiorno dice che la maggior parte dei politici che ci governano sono degli psicopatici, allora come mai non ne sappiamo niente? Perché non è diventata conoscenza comune, e/o argomento discusso in famiglia, nelle aule delle scuole e delle università di tutto il mondo? Perché il mondo accademico non sta informando la gente? In breve, perché un'idea così semplice e tanto rivoluzionaria è tenuta in segreto? La risposta la troviamo nella domanda: perché è rivoluzionaria, ma non nel senso in cui la intendete! Vedete, la maggior parte delle rivoluzioni o sono causate, influenzate, o dirottate dagli psicopatici, e molto spesso questo viene fatto attraverso un metodo chiamato "abuso della psichiatria".

Le azioni e le reazioni di una persona normale, le sue idee e criteri morali, stupiscono l'individuo anormale, che le considera anormali. Se una persona con un disturbo di personalità come la psicopatia considera sé stessa e gli altri come lei normali, il che è ovviamente molto più semplice se lui e i suoi amici sono al potere, allora considererebbe una persona normale come diversa, e quindi anormale.

Questo spiega perché, quando gli psicopatici salgono al potere, in quanto tendono naturalmente a farlo, i loro sistemi sociali - tra cui l'istruzione e la medicina/psichiatria - hanno sempre la tendenza a trattare eventuali dissidenti - o potenziali dissidenti - come "mentalmente anormali". Come ha scritto Lobaczewski, "Una persona normale colpisce lo psicopatico con la sua ingenuità, la sua fede in teorie a stento comprensibili; quindi considerarlo "pazzo" non dovrebbe stupirci."

Per questo, tali governi generalmente controllano la psicologia e la psichiatria attraverso il controllo dei finanziamenti ed istituiscono una sorta di "polizia del pensiero" nel mondo accademico, e la miriade di modi in cui le persone normali rispondono inconsciamente ad un ambiente patologico cominciano ad essere definite come una malattia e si viene costretti a ricorrere a varie "cure psichiatriche", tra cui l'utilizzo di farmaci che permette di accettare l'ambiente patologico come cosa normale.

La verità sulla psicopatia deve essere offuscata ed emarginata per evitare che metta a repentaglio il sistema stesso, e questa stessa pratica viene poi utilizzata come strumento espediente nelle mani delle autorità patologiche. Chiunque sia troppo informato sulla psicopatia verrà accusato di tutto ciò che può essere inventato, tra cui l'anormalità psicologica. Gli verrà dato del "pazzo", del "paranoico", del "mentalmente instabile" e "pericoloso".

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SOTT Focus: Ponerologia 101: La Verità dietro la Guerra al Terrorismo

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Le relazioni umane sono afflitte dalla paura. Questo ciclo molto spesso ha inizio durante il primo rapporto con i nostri genitori. Troppo egocentrici per poter riconoscere ciò che il bambino richieda veramente da loro, molti genitori non sono in grado di soddisfare i bisogni del proprio figlio, ovvero, il suo bisogno emotivo per il conforto, la sicurezza, la fiducia e l'amore incondizionato da parte di chi gli sta vicino. Essendo stato privato di questi bisogni emotivi, il ragazzo, ormai diventato un genitore egli stesso, potrebbe sentirsi minacciato dalle esigenze emotive del suo proprio figlio, diventando dipendente egli stesso dai suoi figli e dal coniuge, per cercare ciò che non ha mai avuto. Il circolo vizioso si muove a spirale, e, a sua volta, i suoi figli imparano a soffocare le loro esigenze, a negare i propri sentimenti, e a fingere nello specchio che riflette le esigenze di loro padre. Quando un bambino deve soddisfare i bisogni emotivi di un genitore, e non il contrario, la relazione padre-figlio viene invertita. Stephanie Donaldson-Pressman e Robert Pressman chiamano questo fenomeno la 'dinamica della famiglia narcisista', ed i problemi che provoca sono direttamente rilevanti nei confronti dei vasti problemi geopolitici che il mondo sta affrontando adesso.

Questi bambini, come i loro genitori, cercano una qualche fonte di consolazione, un certo senso di sicurezza, ma non sapendo dove cercare e cosa cercare di preciso, si ritrovano a guardare sempre nei posti sbagliati: i loro figli, i loro amanti, il loro lavoro, movimenti religiosi o politici. Per quanto possano negarlo, sono motivati dalle stesse paure che hanno sperimentato da bambini - la paura di essere soli, emarginati, incerti, non amati, confusi, abbandonati. Cercano di trovare sollievo dal dolore nelle braccia aperte sbagliate, che in seguito si rivela essere una pessima decisione, e come sentirsi "al sicuro" su una nave che sta per affondare o costruire un castello sulla sabbia. Non volendo più affrontare e provare quel tipo di dolore, essi rinforzano le loro difese, procurandosi così un falso senso di sicurezza. Vedendo le cose solo a metà, attraverso le lenti delle emozioni negate e distorte, essi costruiscono una narrazione della loro vita basata e mantenuta su bugie. Possiamo negare il fatto che ci troviamo in una relazione con uno psicopatico, una persona che, nonostante gli abusi e la tortura mentale ai quali ci sottopone, ci offre un falso senso di conforto e stabilità nella vita. Oppure possiamo negare di aver trascurato e abusato i bisogni emotivi dei nostri cari: il bambino che viene criticato e deformato secondo i nostri ideali contorti, o il nostro compagno al quale viene richiesto di fingere di essere una persona che non è.

Bad Guys

SOTT Focus: Ponerologia 101: Lo Psicopatico Politico

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Prima della loro ricerca sulla psicopatia aziendale, Paul Babiak ed i suoi colleghi hanno sollevato alcune domande che necessitano delle risposte. Domande che sono altrettanto rilevanti per lo studio della psicopatia politica e possono essere riformulate come segue:
- Come può uno psicopatico eclissare gli altri candidati e raggiungere il successo in politica?

- Perché lo psicopatico vorrebbe entrare in politica?

- Per quanto tempo potrebbe uno psicopatico operare con successo in un ambiente del genere?
Jim Kouri, che ha fatto parte del National Drug Task Force, ha addestrato agenti di polizia e agenti di sicurezza in tutti gli Stati Uniti, ed è attualmente il quinto vice-presidente dell'Associazione Nazionale dei Capi di Polizia, risponde alla prima domanda in un editoriale per examiner.com:
In poche parole, la maggior parte degli [psicopatici] serial killer e molti politici di professione devono imitare ciò che essi credono siano risposte adeguate alle situazioni che devono affrontare come la tristezza, l'empatia, la simpatia, e altre risposte umane a stimoli esterni. ... Se i criminali violenti sono psicopatici, sono in grado di aggressioni, stupri e omicidi senza doversi preoccupare delle conseguenze legali, morali o sociali. Questo permette loro di fare ciò che vogliono, quando vogliono. Ironicamente, questi stessi tratti esistono in uomini e donne che sono attratti da posizioni di potere e di alto profilo nella società, compresa la politica.

Eye 2

SOTT Focus: Ponerologia 101: Serpenti in giacca e cravatta

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Lo psicopatico criminale è stato osservato e studiato per quasi un secolo. Ma ad eccezione di un breve accenno da parte di Cleckley, l'idea di uno psicopatico di successo - ordinario da quasi tutti i punti di vista - è rimasta avvolta in una sorta di "congiura del silenzio" pervasiva. Mentre questa serie progredirà, diventerà chiaro perché questo sia vero e quali siano esattamente le ramificazioni e le conseguenze per la società in generale. Finora l'unica presentazione approfondita del problema degli psicopatici di successo è stato il libro scritto da Robert Hare e Paul Babiak intitolato Serpenti in Giacca e Cravatta, pubblicato nel 2006. Il libro è una lettura essenziale, e ha il potenziale per salvarvi la vita, letteralmente. Le informazioni che contiene sono universali e possono essere applicate a qualsiasi livello sociale.

Babiak, lavorando come psicologo in varie aziende, ha incontrato il suo primo psicopatico aziendale nel 1992. Studiando operatori come "Dave" nell'ambiente aziendale, Babiak non solo ha esposto le modalità con cui gli psicopatici si infiltrano e salgono la scala di successo aziendale, ha anche distrutto le illusioni precedenti su ciò che uno psicopatico è in grado o meno di realizzare. Molti nel settore industriale erano del pensiero che gli psicopatici non sarebbero in grado di avere successo nel mondo degli affari. Secondo loro il comportamento da bulli e il narcisismo dello psicopatico avrebbe scoraggiato qualsiasi dirigente ad assumerli, e che il loro comportamento abusivo e manipolativo avrebbe portato inevitabilmente al fallimento dell'azienda. La verità è, che i cosiddetti "esperti" non sanno di cosa stanno parlando. Essi sembrano aver trascurato la straordinaria capacità degli psicopatici di presentare un'immagine di estrema normalità ed eccellenza, verso le loro vittime. E questo è ciò che siamo per loro: delle vittime, potenziali "bersagli", dei fessi.

Hearts

Perché la solitudine fa male alla salute

solitudine
© i k o/Flickr CC

Solitudine e sensazione di isolamento provate da molti adulti aumenterebbero del 14% le probabilità di morire prematuramente, oltre ad abbassare notevolmente le difese immunitarie dell'organismo


Nonostante i ricercatori sappiano da tempo che la solitudine, e in particolare la sensazione di isolamento dalla società percepita da molti adulti, ha conseguenze importanti sulla salute dell'individuo, i meccanismi cellulari che sono responsabili di questo fenomeno non erano fino ad ancora chiari finora. Qualcosa in più al riguardo lo suggerisce oggi uno studio condotto da John Cacioppo della University of Chicago e il suo team di psicologi, che ha mostrato come la solitudine possa portare a un aumento del 14% delle probabilità di morte prematura e ha fatto luce su come faccia scattare delle reazioni psicologiche in grado, essenzialmente, di farci ammalare.

La ricerca, pubblicata su Pnas, mostra che l'isolamento porta il corpo a rispondere con un tipo di reazione chiamata "combatti o fuggi" un meccanismo psicologico che viene solitamente usato dall'organismo quando si percepisce un pericolo immediato. Questo, alla lunga, può danneggiare la produzione dei globuli bianchi.

Già in studi precedenti era emerso il collegamento tra la sensazione di isolamento e un fenomeno chiamato Ctra (Conserved Transcriptional Response to Adversity), che consiste nell'aumento dell'espressione dei geni coinvolti nelle infiammazioni e una diminuzione dell'espressione dei geni che invece si occupano di combattere i virus. In breve, le persone isolate hanno una risposta immunitaria meno efficiente di quelle che invece non si sentono sole.

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SOTT Focus: Ponerologia 101: La Maschera di Sanità dello Psicopatico

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Uno Psicopatico a Wall Street?

Nel 1960 Bernie Madoff ha fondato la sua azienda a Wall Street, la Bernard L. Madoff Investment Securities LLC. Come presidente del consiglio di amministrazione fino al suo arresto, nel dicembre del 2008, Madoff ha visto la sua azienda (e se stesso) occupare una posizione prestigiosa a Wall Street, grazie allo sviluppo della tecnologia che diventò il NASDAQ, la prima e la più grande borsa finanziaria degli Stati Uniti. Un multi milionario con oltre $800 milioni in beni condivisi con la moglie sin dai tempi del liceo, Ruth Alpern, Madoff era ben considerato come genio finanziario e filantropo prolifico. Egli emanava un'aura di ricchezza, sicurezza di sé e di notorietà, e molti lo consideravano come un pilastro della comunità. Sembra un brav'uomo, no?

La sua immagine umanitaria veniva sostenuta dal suo lavoro per vari gruppi non-profit, come il Congresso americano ebraico e l'Università Yeshiva di New York, le varie commissioni di amministrazione presso le quali occupava sempre un posto, e i milioni di dollari che donava a progetti educativi, politici, culturali e medicali. Prima del suo arresto, il sito web aziendale precisava (ora è stato rimosso): "I clienti sanno che Bernard Madoff ha un interesse personale nel mantenere immacolato un record di valore, trattative eque, ed elevati standard etici che da sempre sono stati il segno distintivo della società". E' interessante come le cose cambino di prospettiva e come un certo modello emerga solo in seguito. Non è stato prima del dicembre 2008 che il pubblico si rese conto che questo "interesse personale" era tutt'altro che quello di integrità, e quella sua immagine di prima non faceva più parte ormai della realtà.

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SOTT Focus: Ponerologia 101: Lobaczewski e le origini della Ponerologia Politica

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Subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e continuando nei decenni successivi dopo l'imposizione della dittatura sovietica sui paesi dell'Est Europa, un gruppo di scienziati - in primo luogo polacchi, cechi e ungheresi - hanno collaborato segretamente ad uno studio scientifico sulla natura del totalitarismo. Ostacolati dai servizi segreti di stato in modo da non avere alcun contatto con l'Occidente, il loro lavoro è rimasto segreto, anche se ricercatori americani come Hervey Cleckley e Gustave Gilbert stavano studiando lo stesso fenomeno.1 L'ultimo membro vivente conosciuto di questo gruppo, uno psicologo polacco ed esperto di psicopatia di nome Andrzej Lobaczewski (1921-2007), eventualmente avrebbe dato un nome alla loro nuova scienza - una sintesi di studi psicologici, psichiatrici, sociologici e storici - "Ponerologia", un termine che ha preso in prestito dai sacerdoti dell'Abbazia benedettina dello storico villaggio polacco di Tyniec. Derivato dal termine greco poneros usato nel Nuovo Testamento, la parola suggerisce un male congenito con un'influenza corruttrice, un'adatta descrizione della vera natura della psicopatia e dei suoi effetti sulla società.

La maggior parte di ciò che sappiamo su questa ricerca proviene da ben poche fonti. L'unico contatto di Lobaczewski con gli altri ricercatori era attraverso Stefan Szuman (1889-1972), un professore in pensione che passava sintesi anonime di ricerca tra i vari membri del gruppo. Le conseguenze erano gravissime per chi fosse scoperto a lavorare a questo tipo di ricerca; gli scienziati rischiavano l'arresto, la tortura, e persino la morte, perciò mantenere una cospirazione rigorosa all'interno del loro piccolo gruppo era essenziale. Salvarono sé stessi e il loro lavoro condividendo le ricerche in forma anonima. In questo modo, se qualcuno di loro veniva arrestato e torturato, non potevano rivelare i nomi e le posizioni degli altri, una vera e propria minaccia per la loro sicurezza personale nonché la fine effettiva della loro ricerca. Lobaczewski condivise solo i nomi di due professori polacchi della generazione precedente che erano stati coinvolti nelle prime fasi della ricerca - Stefan Blachowski (1889 - 1962) e Kazimierz Dąbrowski (1902 - 1980).2 Blachowski morì in circostanze sospette e Lobaczewski ipotizza che sia stato ucciso dalla polizia di stato per la sua parte nella ricerca. Dąbrowski emigrò, è non volendo rinunciare alla sua cittadinanza polacca per lavorare negli Stati Uniti, prese posto presso l'Università di Alberta in Canada, dove fu in grado di mantenere la doppia cittadinanza. Una lettura attenta delle opere pubblicate da Dąbrowski in inglese, mostra le radici teoriche di quella che sarebbe diventata la scienza della Ponerologia.3

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Gem

L'afantasia è la strana malattia che impedisce di formarsi immagini mentali

Se pensate che i giornalisti scientifici siano bravi solo a tirare fuori titoli a effetto sui risultati degli ultimi studi in merito ai benefici forniti dal cioccolato, il vino rosso o la dieta vegetariana, vi sbagliate di grosso. Sappiate che a volte, certi articoli di divulgazione scientifica possono anche sconvolgere la vita di qualcuno.

Ed è qui che entra in gioco Blake Ross, una delle menti dietro al browser Mozilla Firefox. In un post su Facebook pubblicato la scorsa settimana, Ross ha spiegato l'impatto che l'articolo del giornalista Carl Zimmer pubblicato dal New York Times nel giugno 2015 ha esercitato su di lui. Zimmer ha scritto del misterioso fenomeno noto come afantasia, battezzato nel 2010 da un team di ricercatori di psicologia e neuroscienze cognitive dell'Università di Exeter guidato da Adam Zeman.

L'afantasia, come suggerisce il nome, identifica una "mancanza di immaginazione, vale a dire 'l'incapacità di formare immagini mentali'. Chi è affetto da questa malattia sperimenta una sorta di cecità psichica: non riesce a rappresentarsi un luogo, una persona, una scena, se non si trova fisicamente davanti ai suoi occhi."

Hearts

Congratulazioni Gianluca Spaziani, dottore in Lettere con la sindrome di down

spaziani
© Massimo Lorello
Il teatro classico e per Pasolini. Gianluca, con la sindrome di down, ha unito due delle sue passioni nella sua tesi, che gli ha permesso di conseguire la laurea in lettere all'Università di Palermo.

Con la sua tesi dal titolo "La riscrittura del tragico antico in Pasolini. Per una lettura 'corsara' di Medea" Gianluca Spaziani ha raggiunto l'ambito traguardo, dimostrando che non è un cromosoma in più a porre limiti alla voglia di imparare.

La storia di Gianluca ne ricorda molte altre, da quella della Locanda dei girasoli, ristorante di Roma gestito da ragazzi con sindrome di down al Caffè di Istanbul, pensato per dare lavoro ai ragazzi e alle ragazze colpiti dalla sindrome.

Esempi che andrebbero imitati e che servono a dimostrare come la diversità non sia affatto un limite.