Figli della SocietàS


Better Earth

Francia, primarie del centrodestra: vittoria a valanga di Francois Fillon

Francois Fillon
L'affermazione su Alain Juppé al ballottaggio conferma i sondaggi degli ultimi giorni: oltre il 60% per il vincitore, sotto il 40% per il sindaco di Bordeaux. "Ho sentito gradualmente l'onda che ha travolto tutte le previsioni. Ha vinto la Francia della verità e dell'azione", ha detto Fillon davanti ai suoi sostenitori in visibilio.

Netta vittoria di Francois Fillon alle primarie del centrodestra. L'affermazione su Alain Juppé al ballottaggio conferma i sondaggi degli ultimi giorni: una vittoria a valanga contro il sindaco di Bordeaux. Lo si apprende nei due quartier generali dei candidati, dove si respira un'atmosfera molto diversa: festosa e affollatissima in quello di Fillon, rassegnata in quello di Juppé, dove alcuni dei suoi sostenitori sono già rientrati a casa. Fillon ha ottenuto il 68,6% delle preferenze su quasi la metà dei seggi scrutinati. L'ex premier e sindaco di Bordeaux Alain Juppé non è andato oltre il 31,4%. Lo ha reso noto Thierry Solère, presidente della commissione organizzatrice del voto.

"Ho sentito gradualmente l'onda che ha travolto tutte le previsioni. Ha vinto la Francia della verità e dell'azione". Ha detto Fillon davanti ai suoi sostenitori in visibilio, commentando la vittoria a valanga nelle primarie della destra. E Alain Juppè ha riconosciuto la vittoria dell'avversario. In una breve dichiarazione dal suo quartier generale, l'ex premier augura "buona fortuna per la sua campagna e la vittoria" alle presidenziali del 2017, assicurandogli tutto il suo "sostegno".

Commenta: Francois Fillon si candida alle presidenziali schiacciando l'avversario Alain Juppé alle primarie di destra e ponendo un ostacolo alle ambizioni di Marine Le Pen di vincere le elezioni in Aprile.
"Barack Obama ha iniziato dalla strategia del 'reset' che mirava a correggere le relazioni con la Russia. Tuttavia tutto è andato per il verso storto e la Russia è stata trasformata di nuovo in un nemico. Un nemico virtuale perché credo che la Russia infondo non sia un rivale per l'Europa".



Candle

La povertà energetica uccide. Quante Rosa ci saranno ancora questo inverno in Europa?

povertà energetica

di Riccardo Petrella


"La pobreza energética mata" [tr.: la povertà energetica uccide]. Da quattro giorni questo è il grido portato avanti con tabelloni in Spagna in manifestazioni di strada o sui "social networks" dopo la morte di Rosa, una donna anziana di 81 anni di Reus (nella provincia di Terragona), a causa dell'incendio della sua stanza provocato da una candela. Rosa non aveva più l'elettricità, la compagnia GAS Natural Fenosa, privata, aveva tagliato l'erogazione per insolvenza.

Non sarebbe forse più corretto dire la politica privatizzata (o ingiusta) dei servizi pubblici essenziali (acqua, elettricità, gas, alloggio...) uccide gli impoveriti ?

Secondo i dati pubblicati da varie fonti dopo la morte di Rosa, ci sono 5 milioni di persone in Spagna che passeranno (?) l'inverno senza riscaldamento. In Italia, secondo i dati dell'ISTAT una persona su 10 vive (2015) in famiglie in stato di povertà di deprivazione materiale, cioè senza accesso ai beni di base per vivere (cibo, energia, acqua sana...).

Il numero di impoveriti in Europa non ha fatto che aumentare a causa delle politiche di austerità. Ci sono ora più di 124 milioni d'impoveriti nell'Unione europea. Anche il numero dei miliardari è aumentato: sono 342. Cosi tra il 2009 ed il 2015 il numero delle persone in stato di povertà e di indigenza assoluta (senza soldi per pagare il riscaldamento o far fronte a spese impreviste) ha superato i 50 milioni.

Dollar

Spread in rialzo a 190 punti, pesano le aspettative per il referendum

BTP Bund Spread
Lo spread Btp Bund ha toccato i 190 punti e viaggia verso quota 200. Il differenziale sui titoli di stato a 10 anni è gravato dall'attesa per il referendum costituzionale di domenica prossima sul quale il mercato ha riposto ampie aspettative idonee alla speculazione.

La tensione è ben palpabile, oltre sullo spread Btp Bund, anche sui prezzi dei titoli di stato italiani a breve termine. Oggi il Tesoro ha prezzato in asta Ctz con rendimenti positivi e in rialzo di 0,50% rispetto all'asta di ottobre. Non solo. La Banca centrale europea, secondo indiscrezioni di stampa, potrebbe prendere tempo a dicembre e rinviare alcune decisioni, visto che il rialzo dei rendimenti ha attenuato l'effetto scarsitá dei bonds, sottolinea Giuseppe Sersale, strategist di Anthilia Capital Partners, puntualizzando che "rumors del genere alimentano la percezione che vi sia disaccordo all'interno del board della Bce, il che, come 11 mesi fa, potrebbe legare le mani a Draghi". Per l'esperto però indiscrezioni di questo tipo "avranno effetti piú rilevanti dopo il referendum costituzionale italiano e a condizione che vinca il sì. Non me lo vedo Draghi traccheggiare o peggio annunciare il tapering dopo un eventuale vittoria del no, anche se l'iniziale reazione non dovesse essere esagerata".

Commenta: I finanzieri dela Bce hanno già in passato ricattato i cosiddetti paesi europei periferici, minacciando di sospendere l'acquisto dei titoli di stato. Ciò porterebbe ad un innalzamento dei tassi di interessi e di conseguenza ad un'eventuale crisi del debito pubblico, come successe in Italia nel 2011 quando Berlusconi dovette dimettersi in seguito alla crisi dello spread.


Che Guevara

Il Meglio del Web: È morto Fidel Castro, leader della rivoluzione di Cuba

Fidel Castro
© Associated Press

L'ex presidente cubano, leader della rivoluzione comunista dell'isola è morto all'età di 90 anni.
Lo ha annunciato la tv di stato cubana.

«Oggi, 25 novembre, alle 10:29 della notte è morto il Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana Fidel Castro Ruz»: lo scrive il sito web ufficiale Cubadebate.

Il corpo di Fidel Castro sarà cremato nelle prossime ore, ha detto Raul Castro annunciando in tv la morte del fratello.

Aveva compiuto 90 anni lo scorso 13 agosto, quando era riapparso in pubblico.

Tutta la vita di Castro

Fidel Castro, eroe per la sinistra nel mondo e dittatore sanguinario per i nemici, è stato protagonista di una piccola isola caraibica per quasi sessant'anni, sulla scia della sua tenace battaglia contro la maggior potenza del mondo, gli Stati Uniti.

Nato a il 13 agosto 1926 a Biran, figlio del proprietario terriero spagnolo Angel Castro e della cubana Lina Ruz, ha studiato prima nei collegi La Salle e Dolores di Santiago de Cuba, poi, dal 1941 al 1945, a L'Avana, nella prestigiosa scuola gesuita di Belen, periodo che incide fortemente nella sua formazione culturale, così come in quella del fratello, Raul.

Document

Graziani: "Risoluzione dell'Europarlamento è un atto inutile e irresponsabile"

Europarlamento
© flickr.com / European Parliament
Approvata a Strasburgo una risoluzione in cui denuncia che il Cremlino starebbe finanziando partiti e altre organizzazioni all'interno dell'Ue' e condanna il supporto di Mosca a forze antieuropee.
"Il governo russo — si legge nel documento votato dall'Eurocamera — sta utilizzando un ampio ventaglio di strumenti come think tanks, tv multilingua come Russia Today (RT), pseudo-agenzie di stampa e service come Sputnik, social media e troll sul web per sfidare i valori democratici e dividere l'Europa". Nel documento si segnala anche la crescita della pressione propagandistica dei gruppi jihadisti. Inoltre la risoluzione sottolinea la necessità per l'Europa di contrastare queste "campagne di disinformazione".
Sputnik-Italia ha raggiunto Tiberio Graziani, Presidente dell'IsAG per capire se gli esperti e i politologhi italiani condividono le conclusioni espresse in questa durissima mozione.

Ritengo questa mozione un atto ad un tempo irrituale ed irresponsabile, che non porterà alcun beneficio nelle relazioni — già oltremodo burrascose — tra l'UE e la Federazione Russa. L'ondata euroscettica che attraversa l'Europa non è certamente da imputare all'atteggiamento eurocritico che il Cremlino sembra perseguire negli ultimi tempi, a causa del contenzioso sull'Ucraina e la Crimea. Le cause di successo del movimento euroscettico e della sua crescita sono ben altre. Esse risiedono principalmente nella politica di austerity che Bruxelles ha imposto ed impone agli Stati membri. Un politica che ha implicitamente contribuito, tra l'altro, ad assottigliare il ceto medio dell'intera Unione, a snaturare i residui del welfare dei paesi membri dell'UE e, dunque, a incrementare gli egoismi nazionali. Il malcontento dei cittadini degli Stati membri si riversa, logicamente, o nei movimenti e nei partiti anti-sistema tradizionali, come è il caso del Front National in Francia, della Lega in Italia e del partito di Farage in Gran Bretagna, tanto per fare alcuni esempi noti, oppure ne esprime dei nuovi. Più Bruxelles antepone gli interessi della euroburocrazia alle necessità ed alle aspettative dei cittadini europei, in particolare di quelli dell'Europa mediterranea, almeno per quanto concerne la questione dell'immigrazione, più cresce il cosiddetto populismo antieuropeo ed aumenta fortemente la tentazione di abbandonare l'Unione. Bruxelles, piuttosto che accusare Mosca, dovrebbe fare una salutare autocritica e non alimentare la russofobia.

Megaphone

Confesso: scrivo per Sputnik e collaboro con diversi canali russi. Che ne sarà di me?

giulietto chiesa
© Sputnik. Eugene Odinokov
Il Parlamento europeo ha approvato ieri una risoluzione solenne che addita i media russi come pericolo per la sovranità dei paesi europei.

La risoluzione, che ha avuto come iniziatrice e prima firmataria la deputata Anna Fotyga, ex ministro degli esteri della Polonia, equiparando i media russi allo Stato Islamico, costituisce a modo suo una specie di record del delirio russofobico ormai dilagante in alcuni circoli dirigenti dell'Occidente.

Tuttavia il risultato della votazione appare indicare un significativo cambio di marcia all'interno delle componenti anti-russe del Parlamento europeo. Nonostante, infatti, l'esistenza di una potente lobby anti-russa di un centinaio di deputati (che occupano gran parte del loro tempo di "legislatori", nostalgici della Guerra Fredda, per attizzare, rinfocolare, esasperare gli umori ostili al grande vicino dell'Europa), questa volta — a differenza di precedenti votazioni su analogo tema — ha registrato il voto favorevole di 304 deputati, Il voto contrario di 179 deputati e l'astensione di 208 deputati. Dunque il numero dei contrari e degli astenuti ha superato largamente quello dei favorevoli.

guerra contro i media russi
© Sputnik. Vitaly Podvitsky Nell'UE lottano contro i media Russi.

Bizarro Earth

Il Meglio del Web: La Matrice che ci imprigiona

pillola rossa e pillola blu

Siamo imprigionati all'interno di un quasi-mercato manipolato ed etero-diretto da conglomerate ed istituzioni finanziarie il cui obiettivo di fondo è di appropriarsi di risorse dell'economia reale, attualmente di proprietà degli Stati, delle famiglie e delle imprese.
Ma chi tira le fila di questo sistema? Chi sono i burattinai?

L'architrave del sistema poggia su poche grandi conglomerate definibili come "super-entità" per la forza d'urto, per la trasversalità settoriale e la transnazionalità della sfera d'azione. Tra queste, vale la pena citarne almeno quattro.

BlackRock, posseduta principalmente da Merrill Lynch (al 49,8%), a sua volta posseduta da Barclays, State Street Corporation, Axa, Vanguard Group e altri. BlackRock gestisce direttamente oltre $5.000 miliardi di capitali, pari a quasi la metà del PIL di tutta l'Eurozona (!).

The Vanguard Group Inc., posseduta per l'86% da hedge funds tra cui Price Associates, BlackRock e Credit Suisse, con $3.000 miliardi di capitali in gestione (il doppio del PIL italiano).

State Street Corporation, posseduta tra gli altri da Barclays, Citigroup, General Electric e Vanguard, con $2.500 miliardi di capitali in gestione.

Capital World Investors, posseduta da numerosi hedge funds con sfera di azione globale, e con circa $1.500 miliardi in gestione.

Queste conglomerate posseggono quote rilevanti delle principali società quotate nelle principali borse valori mondiali, sono proprietarie di banche "troppo grandi per fallire" ("TBTF", come Bank of America, Bank of New York, JP Morgan, Barclays etc.), banche centrali (FED, BCE, BOE, per il tramite delle banche commerciali), società di rating (Moody's, Standard&Poor's, Fitch), cartelli interbancari per la determinazione dei tassi di mercato (Libor e Euribor).

Commenta: La matrice di quale sta parlando l'autore dell'articolo è controllata da individui spietati, estremamente intelligenti e privi di empatia, compassione ed altre emozioni che vengono attribuite ad un essere umano "normale". Il loro potere ed il loro dominio su di tutti noi è stato raggiunto grazie alla nostra ignoranza sulla vera essenza, natura di questi individui. Ritengo sia opportuno riportare le parole del saggio generale e filosofo cinese Sun Tzu:
"Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Se conosci te stesso ma non il nemico, le tue probabilità di vincere e perdere sono uguali. Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia."
Facciamo il primo passo ed informiamoci bene chi sono questi individui che hanno l'aspetto fisico e psicologico di un essere umano, ma non sono affatto esseri umani:


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Il Meglio del Web: Perché votare No Referendum Costituzionale 4 dicembre 2016, analisi per tutti

Referendum Costituzionale
I motivi, semplici e chiari, spiegati a chi ancora ha dubbi o idee confuse: ormai mancano pochi giorni al voto.

Poco meno di un mese e si saprà se la riforma costituzionale, cercata e voluta dal duo Renzi-Boschi, riceverà l'appoggio degli italiani chiamati a votare al Referendum. L'appuntamento del 4 dicembre si avvicina e con il passare dei giorni il dibattito si fa più sfaccettato e, se possibile, sfrontato. Da una parte i sostenitori del Sì, agevolati certamente sul fronte comunicativo dagli argomenti nazional-popolari; dall'altro il No, che sta conducendo la propria battaglia personale contro Renzi, forse, tralasciando la spiegazione di alcuni punti chiave che porterebbero a proprio favore una quota maggiore degli aventi diritto al voto. In questo articolo analizzeremo le ragioni del No.

Commenta: Per una lettura approfondita sul tema del Referendum Costituzionale, consigliamo la lettura dei seguenti articoli:


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Francia, Fillon: Russia nemico virtuale frutto della fantasia dell'Occidente

Francois Fillon
© AFP 2016. Eric Piermont
Negli ultimi anni l'Occidente ha trasformato la Russia in un nemico virtuale, rifiutandosi di sviluppare la cooperazione e le relazioni bilaterali. Lo ha dichiarato oggi il vincitore del primo turno delle primarie del centrodestra in Francia ed ex premier Francois Fillon.

Fillon ha evidenziato che l'attuale inasprimento dei rapporti tra la Russia e l'Occidente ha avuto origine dal tentativo fallito di Barack Obama di riavviare le relazioni tra Washington e Mosca.

"Barack Obama ha iniziato dalla strategia del 'reset' che mirava a correggere le relazioni con la Russia. Tuttavia tutto è andato per il verso storto e la Russia è stata trasformata di nuovo in un nemico. Un nemico virtuale perché credo che la Russia infondo non sia un rivale per l'Europa", ha spiegato Fillon a radio Europe 1.

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Ecco la "nuova via della seta"

Xi Jinping
© La Presse
Ci sarà più Italia sulla "nuova via della seta". Anche di questo hanno discusso Matteo Renzi e Xi Jinping, durante lo scalo in Sardegna, effettuato dalla delegazione del presidente cinese, la scorsa settimana, prima di arrivare in Sud America per il vertice Apec. Si è parlato, infatti, soprattutto dell'intensificazione della cooperazione italo-cinese, attraverso un coinvolgimento sempre maggiore dell'Italia nella Belt and Road Initiative, l'iniziativa di sviluppo infrastrutturale e commerciale eurasiatica, lanciata dal presidente cinese Xi Jinping nell'autunno del 2013. Non un semplice progetto di sviluppo commerciale, ma una vera e propria strategia di politica estera con cui la Cina punta a posizionarsi al centro dei processi geopolitici, economici e commerciali globali.

"Going out": da Pechino al "centro del mondo"

Con la Belt and Road Initiative, infatti, la Cina punta a promuovere il proprio ruolo nello scenario internazionale tramite lo sviluppo di una rete di infrastrutture, ferrovie e strade che colleghino Pechino a Lisbona attraverso l'Asia Centrale e il Medio Oriente, e i porti cinesi con la costa africana e quindi, passando per il canale di Suez, con il Mediterraneo, attraverso la nuova "via della seta marittima". In questo modo Pechino convoglierà la propria sovrapproduzione industriale verso l'Europa e l'Asia Centrale e rafforzerà la sua influenza politica ed economica in oltre sessanta Paesi coinvolti nel progetto, che contano in totale per oltre 4 miliardi di cittadini.