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Si sono registrate nella giornata di ieri le "deliranti" dichiarazioni di uno dei massimi esponenti militari USA in Europa: "In caso di conflitto le forze armate statunitensi in Europa sono pronte a combattere e sconfiggere la Russia, se necessario", ha dichiarato il comandante supremo delle forze alleate della NATO in Europa, il generale statunitense Philip Breedlove.
"Siamo pronti, se necessario, a combattere e vincere," — ha detto Breedlove durante un'udienza della commissione Forze Armate della Camera dei Rappresentanti
Circa le misure stabilite dalla NATO per "fronteggiare l'aggressione russa" in Europa, Breedlove ha detto che la Russia "ha scelto di diventare nemico" degli Stati Uniti e dell'Alleanza Atlantica e quindi minaccia l'Europa.

Intervenendo nella commissione delle Forze Armate degli Stati Uniti della Camera dei Rappresentanti, il generale ha accusato la Russia di aver cercato di "riscrivere le regole" delle relazioni sulla scena internazionale. La Russia considera gli Stati Uniti e la NATO "ostacoli alle sue aspirazioni egemoniche", ritiene Breedlove, che comanda le forze armate americane in Europa.

Tuttavia il militare ha rifiutato le informazioni che danno l'impressione dell'inizio di una Guerra Fredda tra le sue parti ed ha aggiunto che gli Stati Uniti non hanno in programma di aumentare le loro truppe in Europa ai livelli di quella epoca. "Non torneremo mai indietro, non sarà una "Guerra Fredda", ha sottolineato. L'espansione della NATO verso est, dai paesi baltici alla Georgia, non è considerata da Breedlove come un fatto significativo. Mosca tuttavia non è dello stesso parere ed ha ricordato in più occasioni che gli accordi precedenti (negli anni '90) con Washington escludevano questa espansione della NATO verso i propri confini.

Da considerare che le relazioni tra la Russia e l'Occidente hanno toccato il punto più basso nelle ultime settimane, ad un livello senza precedenti rispetto al periodo della Guerra Fredda, per effetto della crisi Ucraina, di cui entrambi i paesi (Russia e USA) si addossano le colpe.

Generale Breedlove
Generale Breedlove
Gli Stati Uniti negano che ci sia stata una azione di forza ed un Golpe a Kiev, nonostante le prove evidenti dell'infiltrazione di agenti provocatori dei servizi di intelligence sulla piazza di Maidan, a Kiev, come confermato anche dalle ammissioni della ex responsabile della UE Catherine Ashton e le dichiarazioni fatte dalla Viktoria Nuland (vicesegretario di Stato USA) con cui ammetteva di aver investito 5 miliardi di dollari in Ucraina per provocare la destabilizzazione del paese.

D'altra parte è un fatto noto che la strategia USA mirava a far distaccare l'Ucraina dall'influenza russa ed in particolare a sottrarre la Crimea al controllo di Mosca, per menomare la capacità strategica della Federazione Russa. Da quel momento le sanzioni e la politica di accerchiamento con le basi militari della NATO sotto i confini della Federazione e con le massicce manovre militari della NATO a pochi kilomentri dalle frontiere russe e nel Mar Nero, hanno fatto aumentare la tensione e sono state considerate una provocazione da parte di Mosca.

Non si capisce inoltre quali siano, secondo Breedlove, le "aspirazioni egemoniche" della Russia visto che questa si è limitata a difendere il suo territorio e la sua sfera di influenza, inclusa la Crimea, dove vi è stato un chiaro pronunciamento democratico a mezzo di referendum della popolazione della Crimea, per l'integrazione con la madrepatria russa. Secondo l'Amministrazione di Washington la Russia non avrebbe dovuto appoggiare il referendum in Crimea e non doveva difendere la posizione delle Repubbliche del Donbass (che sono abitate da circa 8 milioni di russi) dal tentativo di "pulizia etnica" portato avanti dal governo golpista di Kiev, inquinato dalla presenza di elementi neo nazisti.

L'intervento russo in Siria da un lato ha aggravato le tensioni con la NATO ma dall'altro ha dimostrato che la Russia non è disposta ad assistere passivamente ad altre operazioni USA/NATO di destabilizzazione dei paesi del Medio Oriente, come quelle fatte in Libia e tanto meno ad accettare il rovesciamento del governo di Damasco, da sempre alleato di Mosca, ad opera di gruppi jihadisti armati ed appoggiati dalla NATO, dalla Turchia, dall'Arabia Saudita e dall'Occidente. Mosca ha tracciato la sua linea rossa mettendo in chiaro che questa riguarda anche la propria sicurezza nazionale.

Risulta singolare che un esponnte della cerchia militare USA, che ha scatenato guerre su guerre dall'Afghanistan all'Iraq, dalla Somalia alla Libia, alla Siria ecc. , con pretesti vari, possa lanciare dichiarazioni bellicose accusando Mosca di "aspirazioni egemoniche" e di "minaccia di aggressione", trascurando il fatto che è stata Washington quella che ha fatto circondare la Federazione russa di basi militari e si trova da 14 anni impegnata in guerre di aggressione contro paesi che non hanno mai costituito una minaccia reale per gli Stati Uniti ed i loro alleati.

La spiegazione sta nel fatto che Breedlove e l'Amministrazione USA vogliono creare la psicosi della "minaccia russa" in Europa per evitare un riavvicinamento degli Stati europei alla Russia e che vengano messe in discussione le sanzioni alla Russia che hanno danneggiato economicamente l'Europa ed oggi vengono apertamente contestate da alcuni paesi.

I pretoriani di Washington "ringhiano" per far sentire la loro voce ma in questo modo dimostrano l'impotenza della politica estera americana verso i nuovi sviluppi geopolitici.


Fonti
: Hispan TV RT Actualidad

Traduzione e sintesi: Luciano Lago