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© Sputnik. Andrei Stenin

Se l'autore del film "Ucraina. La maschera della rivoluzione", il giornalista francese Paul Moreira, avesse mostrato le immagini della carneficina in centro a Kiev, gli organizzatori del colpo di stato sarebbero stati completamente smascherati.


Il documentario del giornalista francese Paul Moreira "Maschera della rivoluzione", dedicata agli eventi avvenuti in Ucraina nel 2014, è il primo racconto veritiero sul colpo di stato che è stato mostrato in Occidente, ritiene l'ex primo ministro ucraino Mykola Azarov, a capo del governo durante i fatti di Maidan.

Tuttavia ha sottolineato che a sensazione nel filmato è rimasto qualcosa di non svelato. Azarov è convinto che non tutti i materiali a disposizione dei giornalisti obiettivi siano stati utilizzati.

Quindi non si è riusciti a trasmettere il "quadro completo e convincente di come la gente venisse usata come scudo, dove i militanti neonazisti che hanno effettuato la presa del potere trovavano riparo."
"Ora ci sono tutte le prove che ad aprire il fuoco per primi contro i loro stessi sostenitori siano stati i militanti su ordine diretto degli organizzatori del golpe" - scrive l'ex premier.
L'ex capo del governo ucraino insiste sul fatto che se Moreira avesse mostrato le immagini della carneficina in corso nel centro di Kiev, i veri organizzatori del colpo di stato sarebbero stati completamente smascherati.

Inoltre il giornalista francese non ha parlato del ruolo dei ministri degli Esteri di Francia, Germania e Polonia sull'accordo del 21 febbraio per una soluzione politica della crisi, ha aggiunto il politico.

Questi 2 eventi, è convinto Azarov, sono diventati il catalizzatore del sanguinoso colpo di stato.

Tuttavia osserva che dal documentario si sono autorivelate da sole le personalità criminali, che hanno avuto un ruolo importante verso "l'integrazione europea".