Molise terremoto sciame
A distanza di quasi 4 anni dal terremoto dell'Emilia, 7 anni da quello dell'Aquila e 14 anni da quello di San Giuliano di Puglia, torna la paura in Molise per lo sciame sismico che da alcuni giorni è in atto nel territorio della provincia di Campobasso distretto sismico Baranello-Vinchiaturo. Lo spettro della faglia del Matese, il grande mostro storicamente capace di rilasciare energia per magnitudo anche superiori a 7, spinge il mondo scientifico a studiare la serie sismica in corso ormai da giorni, con estrema attenzione e cautela".

Lo ha dichiarato poco fa Domenico Angelone, Consigliere Nazionale dei Geologi e già Presidente dell'Ordine dei Geologi del Molise. "Come sempre accade nel nostro Paese, nel buio della perduta memoria si accendono i riflettori su un evento che, sebbene di poca rilevanza dal punto di vista energetico (M = 4.1), costituisce grande preoccupazione ed angoscia in quelle popolazioni che ancora continuano a vivere il terremoto di 14 anni fa nel proprio animo", ha sottolineato.

Angelone ha dunque inteso ricordare che in Molise il 70% delle scuole è a rischio sismico e ugualmente gli altri edifici pubblici. "Il nuovo approccio che gli eventi dell'Aquila hanno prodotto, inducono a considerare l'attività di sciame sismico come una normale attività di rilascio graduale dell'energia, che però non esclude il verificarsi di eventi di maggiore intensità e/o durata, non necessariamente nelle stesse aree epicentrali fino ad ora interessate, ma in un intorno coincidente con il distretto sismico di riferimento (Baranello-Vinchiaturo). Considerato che non esistono ad oggi le condizioni per procurare un ingiustificato allarme, si invitano comunque gli amministratori locali a porre in essere tutte le procedure di verifica e protezione degli edifici sensibili".

Intanto, il presidente della Regione Molise, Paolo Frattura, ha invitato i sindaci dei Comuni della Regione che gravitano nel raggio di dieci chilometri dal luogo del'epicentro sismico e che, dunque, hanno potuto risentire dei contraccolpi delle scosse avvertite in maniera massicce ieri e nelle ultime ore, a valutare la possibilità di chiusura degli edifici scolastici per la giornata di domani, lunedì 18 gennaio.

"È una sollecitazione condivisa - ha spiegato il presidente della Regione - con il nostro sevizio di Protezione Civile e il direttore Gino Cardarelli: ulteriori e più approfonditi controlli e verifiche sugli edifici scolastici. Per questo il nostro invito a valutare la chiusura delle scuole domani al di là delle decisioni derivanti dalle attuali condizioni meteorologiche".

A Campobasso, le scuole resteranno chiuse.