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Sarebbe un errore ritenere l'instabilità dell'economia cinese l'inizio della sua recessione. Il più grande centro analitico dell'India, il "National Institute of Public Finance and Policy", ritiene che l'attuale instabilità dell'economia cinese faccia parte della strategia di Pechino per rafforzare la sua posizione nel mercato finanziario mondiale.

Il professore del "National Institute of Public Finance and Policy" N.R. Bhanumurthi ha osservato in un'intervista con Sputnik:

"La Banca Mondiale stava per conferire allo yuan una valuta di riserva, si sarebbe dovuto fare già il mese scorso. Allora gli Stati Uniti, l'Unione Europea e il Giappone si erano opposti e si è dovuto rinviare questa decisione."

Bhanumurthi afferma che tutto quello che sta accadendo è un piano ideato dalla Cina. Nonostante il calo dello yuan, proseguono gli sforzi per normalizzarlo. Entro la fine di quest'anno la Cina sta progettando di creare un proprio sistema di pagamento internazionale sul tipo dell'American Express e Master Card.

Inoltre la Cina, invece di comprare i titoli di stato USA li vende. In questo modo la Cina sta rafforzando le sue riserve di valuta in yuan e non in dollari. Secondo i dati statistici, nonostante il forte calo del mercato azionario nel mese di agosto, il tasso di acquisto dei buoni del Tesoro USA è diminuito notevolmente, segno che la fiducia nei bond americani è diminuita tra gli investitori. Inoltre la Cina sta cercando di negoziare con l'Arabia Saudita l'acquisto di petrolio in yuan, fatto che potrebbe essere annunciato nel prossimo futuro.

Considerando tutti questi fatti, se il FMI conferirà allo yuan lo status di valuta di riserva, si prevede che la maggior parte delle transazioni finanziarie future mondiali avverrà in yuan, creando così seri problemi al dollaro.