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Sette israeliani sono stati formalmente accusati dal tribunale di Nazareth di aver formato una cellula dello Stato Islamico con l'obiettivo di compiere attacchi terroristici.

Mentre al Palazzo di Vetro dell'ONU per la prima volta sventola la bandiera della Palestina, il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, interverrà oggi all'Assemblea Generale dell'Onu.
All'indomani delle dure parole contro Israele espresse dal leader palestinese, Mahmoud Abbas, gravi verità emergono a Nazareth.

Sette israeliani sono stati formalmente accusati dal tribunale di Nazareth di aver formato una cellula dello Stato Islamico con l'obiettivo di compiere attacchi terroristici.

Secondo quanto riportato da Adnkronos che cita quanto riferiscono i media locali, alcuni degli imputati sarebbero stati in contatto con altri israeliani che sono partiti per la Siria per combattere nelle fila dell'Is.

Tre esponenti del gruppo — Ahmed Mahagna, 20 anni, Mohamamd Sharif, 22 anni, e Mohamamd Ghazali, 23 anni — sono accusati di aver contattato agenti stranieri e un'organizzazione illegale per pianificare attentati contro obiettivi militari israeliani.

I tre, che si sarebbero anche allenati a sparare nel bosco, volevano aprire il fuoco contro un veicolo della polizia e una base militare.

Altri tre imputati sono accusati di aver fornito le armi. Il settimo, Ahmed Ahmed, già in carcere per aver ucciso un tassista israeliano nel 2009 e residente a Nazareth, avrebbe pianificato gli attacchi in contatto telefonico con i complici.