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In Sardegna esonda il Rio Siligheddu causa di una drammatica alluvione due anni fa: «Colpa di un ponte ricostruito dopo l'alluvione ma in maniera incongrua», denuncia il sindaco. I cittadini invitati a spostarsi ai piani alti. Dirottata una nave da crociera. Una violenta ondata di maltempo sulla Sardegna e in particolare sulla zona della Gallura e Olbia, dove molti canali sono straripati. In particolare è esondato in diversi punti della città il Rio Siligheddu che fu causa dell'alluvione del 2013. Varie zone della città sono allagate e alcune famiglie sono state evacuate. Chiusi tutti gli uffici pubblici e dichiarato lo stato d'emergenza. Il Comune ha invitato i cittadini a salire ai piani alti delle case, evitando in ogni caso gli spostamenti non strettamente necessari. «I cittadini non devono uscire da casa, abbiamo bisogno di svolgere le operazioni di assistenza e soccorso alle persone. Una volta che ci si mette in sicurezza nei piani alti, si rimanga a casa. Non si deve andare in giro a fotografare i canali, è pericoloso, dobbiamo attivare una sorta di coprifuoco», è l'appello che il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, lancia alla popolazione.

L'area interessata è quella in cui due anni fa persero la vita Patrizia Corona e la piccola Morgana, due delle 19 vittime del Ciclone Cleopatra in Sardegna: madre e figlia morirono travolte dall'acqua mentre erano in auto in via Belgio. Il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha anche ricevuto la telefonata del premier Matteo Renzi che si è informato sulla situazione e ha assicurato che è pronto a inviare la Protezione civile nazionale se dovesse essere necessario.


L'abbattimento del ponte e le polemiche

A Olbia, nei rioni Baratta e Isticcadeddu il livello della acqua è di oltre un metro e alcune zone praticamente isolate. Tutta l'area che costeggia il fiume è presidiata dalle forze della ordine e dalle squadre della protezione civile che hanno chiesto agli abitanti di spostarsi ai piani alti. In diverse aree della città si registrano blackout elettrici e problemi alle linee telefoniche. Agenti della polizia locale hanno scoperto e rimosso dal rio Siligheddu una cisterna contenente mille litri di olio combustibile esausto, parte del quale si è riversato in acqua. Il sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, dopo il via libera avuto dal prefetto di Sassari e del Genio Civile, ha disposto la demolizione del ponte di via Vittorio Veneto che attraversa il Rio Siligheddu, esondato giovedì mattina, che era stato distrutto dall'alluvione del novembre 2013 e ricostruito due mesi dopo. «Un tappo» che ha fatto esondare il Rio, ha spiegato il sindaco che due anni fa aveva sollevato delle perplessità nella ricostruzione del ponte, per la quale erano stati spesi 80 mila euro. «Avevamo chiesto di ricostruire il ponte ex novo - sottolinea ancora il sindaco - con una campata unica e non uguale al precedente ma i fondi della Protezione civile per le emergenze riguardavano esclusivamente il ripristino e non è stato possibile farlo. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti». Dopo l'alluvione del 2013, vennero previsti degli interventi che individuavano una serie di «opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio comunale di Olbia», in particolare in quelle del Rio Seligheddu, per un valore complessivo di 59,5 milioni. Interventi che, però, non sono mai arrivati alla fase della progettazione definitiva.


Dirottata nave da crociera

Situazione critica a Torpè (Nu) dove sono state fatte evacuare precauzionalmente cinque abitazioni di altrettante famiglie nella parte bassa del paese.E per il maltempo è stata dirottata da Olbia a Civitavecchia la nave da crociera Prinsendam della compagna Holland America. A causa delle avverse condizioni meteo la compagnia ha deciso nel cuore della notte il cambio di destinazione. La nave, con 700 passeggeri a bordo e 300 uomini di equipaggio, sarebbe dovuta attraccare al Porto Isola Bianca di Olbia nella mattinata.

In Sicilia

Maltempo anche in Sicilia. Sulla strada statale 114 «Orientale Sicula» è stato chiuso il tratto dal km 105,250 al km 107,100 in località Pantano D'Arci nei pressi della zona industriale di Catania, a causa dell'esondazione del torrente Bruno dovuta alle intense precipitazioni. Nella zona nord di Catania sono caduti, dalle 18 di mercoledì fino alle 6 di giovedì mattina, circa 300 millimetri di pioggia per metro quadrato. Nel 2009, il 1 ottobre, l'alluvione causò 31 vittime.