Armi porto Trieste - da Turchia a Belgio
© IlGiornale.itLe armi da guerra erano trasportate, senza le necessarie autorizzazioni, da un autoarticolato olandese condotto da un cittadino turco. Il carico era composto da 781 fucili a pompa modello "Winchester SXP" da 12-51 cm, 66 fucili a pompa "Winchester SXP" da 12-41 cm. e 15 calci per fucile.
La gravità dello scenario internazionale ha imposto un inevitabile innalzamento del livello di attenzione nei controlli delle frontiere, nel contesto triestino uno dei fronti "caldi" è ovviamente il Porto di Trieste, con i suoi flussi di merci che provengono dai paesi dell'area mediterranea e per una quota rilevante dalla Turchia.

La Guardia di Finanza e l'Agenzia delle Dogane e dei monopoli nell'ambito del dispositivo di vigilanza del traffico di merci che quotidianamente transitano nello scalo giuliano, grazie ad un'attività di analisi dei profili di rischio collegati ai flussi di merci in arrivo nell'area portuale, hanno sottoposto a controllo un autoarticolato olandese, condotto da un cittadino turco, sbarcato nel porto di Trieste il 23 novembre, proveniente dalla Turchia e il cui carico risultava diretto in Germania, Olanda e Belgio.

Durante la verifica fisica della merce trasportata - eseguita nella giornata di ieri - sono state trovate, per altro non occultate, centinaia di scatole, contenenti ciascuna un fucile a pompa, per un totale di 781 pezzi, modello "Winchester SXP", fabbricati in Turchia.


La particolare natura del carico, la provenienza e la sua destinazione, hanno naturalmente determinato un approfondimento sulla documentazione che accompagnava i fucili. La verifica ha appurato che, sebbene dal punto di vista doganale non vi fossero irregolarità, l'esportatore non aveva richiesto nessun tipo di autorizzazione.

Nel corso della conferenza stampa è stato precisato che le armi in questione, sono di natura lecita, non "da guerra" ma che in mani sbagliate possono essere letali, il trasporto e la loro successiva commercializzazione ovviamente devono seguire precise regole ed autorizzazione che permettano la tracciabilità completa del loro percorso. La normativa di settore, infatti, prevede che ancor prima che il trasporto abbia inizio, tale particolare tipologia di "merce", anche se non destinata al territorio nazionale, debba essere autorizzata dalla competente Autorità di PS.

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