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Scattano oggi nella capitale italiana le misure si di sicurezza annunciate dalla Questura pochi giorni fa. Il ministro Alfano: nessun Paese può dirsi a rischio zero.

Roma si risveglia blindata. All'indomani degli allarmi di Bruxelles e come annunciato nei giorni scorsi dal questore della capitale Nicolò D'Angelo, da oggi per le strade di Roma ci saranno duemila uomini delle forze dell'ordine in più, chiamate con presidi mobili e fissi a monitorare capillarmente tutto il territorio della città. Il prefetto Franco Gabrielli, che ha commentato questa mattina le nuove misure, ha affermato che pur in presenza di misure più stringenti, che saranno inevitabilmente percepite dalla popolazione, le libertà e le normali abitudini dei romani non cambieranno.

A due settimane dall'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro, installati metal detector nei dintorni della piazza e allo stadio Olimpico, così come una sorveglianza speciale è stata predisposta nei pressi dei principali monumenti quali il Colosseo, Fontana di Trevi ed altri luoghi di attrazione tradizionalmente molto affollati.

Ieri intanto era stato il ministro degli Interni a parlare della situazione italiana e del rischio attentati. Il sistema di intelligence italiano funziona, ma nessun Paese è a rischio zero: è questa la convinzione ribadita ancora una volta da Angelino Alfano, intervenuto al programma l'intervista di SkyTg24. Il ministro, che rispondendo ad una domanda specifica sul livello di penetrazione di cellule fondamentaliste nel tessuto criminale del Paese ha escluso un legame diretto tra terrorismo islamico e criminalità organizzata, è tornato anche sul tema caldo delle frontiere:
"Non esiste nessuna confederazione di Stati — ha detto a proposito delle regole di Schengen — che abbia mai cancellato confini interni e non presidiato quelli interni".