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Anonymous, il sito internet più famoso del mondo gestito da un gruppo di hacker, ha svelato poche ore fa l'identità di 57 appartenenti al gruppo di matrice razzista-xenofoba del Ku Klux Klan. L'iniziativa, che prende il nome di "Hoodoff" (giù i cappucci) era stata lanciata lo scorso 28 ottobre con l'obbiettivo di arrivare all'identificazione di circa 1000 appartenenti.

Tra i nomi fatti circolare in queste ultime ore ci sono anche quelli di alcuni esponenti della politica americana attuale: uno su tutti è Jim Gray, sindaco della cittadina di Lexington, nello stato del Kentucky, che però ha voluto subito smentire tale accusa. Lo scontro tra Anonymous e il Ku Klux Klan va avanti da più di un anno: precisamente dall'agosto 2014 quando a Ferguson, piccola città del Missouri, un giovane nero disarmato, Michael Brown, venne ucciso da un agente bianco.

Lo stesso Ku Klux Klan aveva minacciato di usare una "forza brutale" per contrastare le manifestazioni di protesta fatte partire dagli afroamericani di Ferguson in risposta a quel delitto che, per molti, aveva un chiaro sfondo razzista. Da lì era cominciato lo scontro con Anonymous che è arrivato alla prima pubblicazione.

Secondo i bene informati, sono ancora molti i politici che saranno citati dal sito e accusati di far parte della più importante organizzazione razzista americana. A tremare sono anche i piani alti della politica statunitense, vedremo cosa verrà fuori nei prossimi giorni.

Il Ku Klux Klan, che ancora oggi conta circa 6 mila membri, è la più importante organizzazione terroristica d'oltreoceano con chiare caratteristiche di stampo razzista. Fondata nel 1865 da alcuni superstiti della guerra di secessione americana, questa organizzazione raggiunse il successo nei primi 30 anni del XX secolo arrivando a contare, nel 1924, più di 6 milioni di affiliati.

Gli attivisti del Ku Klux Klan, famosi per il loro cappello bianco a punta e per avere un abito bianco che copre loro tutto il corpo, sono diventati tristemente conosciuti per i loro attacchi contro gli afroamericani durante il periodo della segregazione razziale. Oggi hanno perso molto del loro potere, restando aggregati attraverso una rete di piccole cellule più che grazie ad una organizzazione centrale come un tempo.