Svolta nel caso Yara? Nella giornata più importante del processo (fino ad oggi), Salvagni e Lago stanno discutendo di una prova decisiva: un filmato in cui a detta degli inquirenti (fino ad oggi) appariva il furgone di Massimo Bossetti che gira freneticamente intorno alla palestra di Brembate la sera in cui è scomparsa Yara.
Si è detto tante volte, lo hanno spiegato gli inquirenti: "È il predatore che si mette in caccia della sua preda". È il filmato che ha creato non poche tensioni tra Marita e Massimo Bossetti: "Tu quella sera erì li! Ti ho visto con il furgone! Che cosa facevi?". Anche lei aveva visto il filmino dei Ris e lo aveva creduto vero. Ieri, come racconta Luca Telese su
Libero, è apparsa una nuova verità in Aula. E a rivelarla è stata un carabiniere.
Quel documento è stato confezionato dai Ris e diffuso ai media, ma che incredibilmente non compare nel fascicolo processuale. E subito dopo ho scoperto un secondo elemento: questo filmato, immaginifico e decisivo, è un falso. Un filmino tarocco. E a rivelarlo sono i dialoghi, come sottolinea Telese, tra l'avvocato e il carabiniere dei Ris.
"Colonnello Lago, abbiamo visto questo video proiettato migliaia di volte. Perché se adesso lei ci dice che solo uno di questi furgoni è stato effettivamente identificato come quello di Bossetti?". "Perché dice questo, avvocato?".
"Perché, colonnello, sommare un fotogramma con il furgone di Bossetti con un altro fotogramma di un altro furgone è come sommare pere e banane!". Qui il carabiniere si tradisce: "Questo video è stato concordato con la procura a fronte di pressanti e numerose richieste di chiarimenti della circostanza che era emersa". L'avvocato lo incalza: "Cosa vuol dire colonnello?".
"È stato fatto per esigenze di comunicazione. È stato dato alla stampa". Dunque riemergono i dubbi: quello che appare nelle videocamere è davvero il furgone di Bossetti. E soprattutto perché il video non è stato acquisito agli atti del processo?
Commento: A seguire i processi mediatici in Italia viene subito il mal di testa, oppure una strana sindrome da opinionista, da parte di quelli che seguono costantemente decine di ricostruzioni di un ipotetico accaduto su decine di talk show e settimanali che hanno il solo scopo di far tanto cassa quanto è più alta la confusione sul delitto del momento. L'adrenalina che scorre nelle vene degli italiani per dire a se stessi, "io so chi era l'assassino!" è grande per quanto sia incomprensibile come non ci sia mai una certezza su chi sia il colpevole. E' il tripudio delle opinioni! Tanto le opinioni sono MIE e sempre legittime. Ergo, non trovandosi mai il colpevole - anche a processo chiuso - IO avrò sempre ragione e quindi non avrò mai sbagliato a dire la mia... la verità non serve, esiste solo la ricostruzione mia e del mio partito.
A volte ci si chiede a quando gli italiani, a cominciare da quelli in Procura, cominceranno a sciogliersi qualche nodo nel cervello e smetterla di godere nel farsi prendere in giro senza accorgersene, per anni. Il fatto è che non li prende in giro nessuno, ma lottano fino allo sfinimento, dalle aule fino ai blog, per prendersi in giro con le loro stesse convinzioni basate sul nulla, seguendo le loro "logiche" formulabili solo dalla mente di un italiano.
Da Meredith a Poggi, dalla Franzoni a Bossetti, il mondo intero ci guarda con pena infinita.
Commento: A seguire i processi mediatici in Italia viene subito il mal di testa, oppure una strana sindrome da opinionista, da parte di quelli che seguono costantemente decine di ricostruzioni di un ipotetico accaduto su decine di talk show e settimanali che hanno il solo scopo di far tanto cassa quanto è più alta la confusione sul delitto del momento. L'adrenalina che scorre nelle vene degli italiani per dire a se stessi, "io so chi era l'assassino!" è grande per quanto sia incomprensibile come non ci sia mai una certezza su chi sia il colpevole. E' il tripudio delle opinioni! Tanto le opinioni sono MIE e sempre legittime. Ergo, non trovandosi mai il colpevole - anche a processo chiuso - IO avrò sempre ragione e quindi non avrò mai sbagliato a dire la mia... la verità non serve, esiste solo la ricostruzione mia e del mio partito.
A volte ci si chiede a quando gli italiani, a cominciare da quelli in Procura, cominceranno a sciogliersi qualche nodo nel cervello e smetterla di godere nel farsi prendere in giro senza accorgersene, per anni. Il fatto è che non li prende in giro nessuno, ma lottano fino allo sfinimento, dalle aule fino ai blog, per prendersi in giro con le loro stesse convinzioni basate sul nulla, seguendo le loro "logiche" formulabili solo dalla mente di un italiano.
Da Meredith a Poggi, dalla Franzoni a Bossetti, il mondo intero ci guarda con pena infinita.