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© Christian Hartmann / Reuters

Colloquio con Giulietto Chiesa a cura di Andrea De Angelis.


La vittoria di Macron in Francia, capace di ottenere il doppio dei voti di Le Pen, era prevista da tutti i sondaggi. Come va letto però questo successo? Si tratta di una boccata d'ossigeno per l'Europa, di una conferma al muro contro i populisti eretto già con le elezioni in Austria e Olanda? Oppure di un ultimo, disperato tentativo di far riacquisire alla Francia il ruolo di leader politico all'interno del continente? IntelligoNews ne ha parlato con lo scrittore Giulietto Chiesa, con cui si è anche parlato del Fiscal compact e del suo possibile inserimento all'interno dei Trattati Europei...

Macron è il nuovo inquilino dell'Eliseo. Pronostico rispettato, ma cosa accade adesso?

"L'elezione di Macron è stato un tentativo di restaurazione. Essa però durerà poco, non c'è ampio respiro in questa operazione che giudico artificiale. La definirei anche disperata, perché i gruppi dirigenti europei temevano fortemente che si ripetesse la Brexit e l'elezione di Trump, sappiamo bene cosa è accaduto in Inghilterra e negli Stati Uniti. Per questo hanno concentrato tutti i loro sforzi nella creazione di un candidato artificiale, inventato. Questa restaurazione avrà un respiro debole perché i sommovimenti profondi, tellurici che stanno avvenendo nelle opinioni pubbliche europee non saranno facilmente fermati da un'operazione di facciata".

Insomma, Macron non le piace proprio.

"Non è un personaggio in grado di reggere. Svolge il ruolo per conto delle grandi banche d'investimento internazionale e della Germania. Questo signore per me metterà la Francia al guinzaglio di queste forze".

C'è il tentativo da parte di Renzi di salire sul carro del vincitore e l'idea di portare l'Italia al tavolo con Francia e Germania. Cosa chiederanno però questi due paesi all'Italia magari già a Taormina, c'è il rischio che visti i suoi conti debba pagare un prezzo?

"Penso di sì, soprattutto la Germania più che Macron. Chi guida il gioco? Il croupier di questa faccenda si chiama Merkel, non Macron. L'Italia dovrà pagare a questo tavolo comunque perché si trova in una situazione deplorevole. Credo che la partita sia diretta tutta verso la Germania. Mi dispiace per i francesi, ma la Francia sparisce dalla circolazione come grande protagonista europeo. In qualche misura paradossalmente Renzi potrebbe acquisire maggior peso avendo un solo grande partner padrone, cioè la Merkel, e non un secondo padrone com'era la Francia di Hollande. La Francia scende di uno scalino e in qualche misura l'Italia potrà ricavarne un vantaggio".

Come saranno i rapporti tra Macron e Putin?

"Li vedo male. Questo Macron rappresenta il peggio della politica estera francese, almeno dalle sue dichiarazioni. Ci sarà un aggravamento della tensione con la Russia, nonostante tutti gli sforzi russi di fare il contrario. Comunque se l'Europa andrà in questa direzione, Macron si inchinerà alle indicazioni di Merkel che intende inasprire i rapporti con la Russia".

Chiudiamo con il Fiscal compact. Il suo inserimento all'interno dei Trattati Europei significherebbe per l'Italia un ulteriore perdita di sovranità?

"Sì, qualunque mossa in questa direzione significa rinunciare a un altro pezzo di sovranità. La vera sovranità dell'Italia si riacquista solo se esce dalla Nato prima ancora che dai Trattati Europei, ma la sostanza è questa".


Originariamente pubblicato sul sito: intelligonews.it