Trump yellen
Trump contro la Yellen (Federal Reserve)
"Il presidente Trump riafferma il primato della politica sulla finanza". A dirlo in un'intervista con Labitalia Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, società di consulenza nel settore bancario, che ha lavorato a lungo negli Usa ed esperto dei mercati.

"Patrick McHenry, vicepresidente del dipartimento Finanza dell'amministrazione Trump - spiega Primanni - ha scritto alla presidente della Federal Reserve, Janet L. Yellen. McHenry dichiara, parlando in nome di Donald Trump, inaccettabili le iniziative della Fed in alcuni tavoli internazionali e alcune decisioni che vanno a condizionare l'economica Usa sia all'esterno che all'interno. Il messaggio è chiaro: in futuro le prese di posizione e le partecipazioni ai contesti deliberativi nazionali e internazionali devono essere concordate con l'amministrazione".

"La Fed - prosegue Primanni - sotto l'amministrazione Obama ha allargato sempre più i suoi margini di incidenza sulla politica economica Usa. Le conseguenze, come spesso succede quando sono i tecnici a occuparsi di economica politica, sono stati maggiore burocrazia e obblighi amministrativi per imprese e banche. Quello dell'amministrazione Trump è un invito alla Fed a stare dentro i paletti che le dovrebbero essere propri".

"Al di là delle polemiche - fa notare Primanni - sul valore dell'euro, sulla Brexit o sulla crisi politica dell'Unione europea, non vi è dubbio che l'attuale architettura macroeconomica dell'Unione, con al centro la Bce e la moneta unica, ma al contempo con le politiche fiscali, titoli del debito pubblico e spread specifici per ciascun Paese, condizionano troppo pesantemente la politica economica dei Paesi europei, spesso non in positivo".

"In un certo senso, Trump teme la europeizzazione, la burocratizzazione anche economica degli Usa".

"Quella di Trump - sottolinea il ceo di Excellence Consulting - è la volontà di riaffermare il primato della politica sulla finanza. Un imprenditore come lui non può accettare che il lavoro, le imprese, il mercato siano troppo vincolati da regole e procedure che hanno l'unico obiettivo di evitare rischi. In fondo il rischio è la dimensione chiave di ogni iniziativa imprenditoriale, le chiamiamo non a caso imprese".

"Soprattutto Trump - conclude Primanni - disapprova che la Fed contraddica le scelte e la visione della sua amministrazione in termini di politica economica e di realizzazione del suo programma di rilancio dell'economia. Viviamo in mercati troppo interconnessi e l'Europa non potrà restare a guardare. Anche in Europa la politica dovrà seguire questo esempio. Per il futuro, quindi, aspettiamoci anche da noi più impresa e meno burocrazia".

Queste circostanziate critiche all'impianto soffocante, iper burocratico, gestito da ragionieri dell'euro avvinghiati ai grafici e ai burocrati rinchiusi nei loro uffici a Bruxelles dimostrano quanto rigida sia la gabbia Ue e quanto invasiva sia la Bce, entrambe nemiche della crescita e dello sviluppo della libera impresa.

Redazione Milano

Fonte: Il Nord