gentiloni - killary
Nonostante il chiaro ed inequivocabile pronunciamento della grande maggioranza dei cittadini italiani a favore del NO, nel referendum sulla riforma costituzionale voluta dal Governo Renzi/Boschi/Gentiloni, il Presidente Mattarella ha dato incarico ad una controfigura di Renzi, del fronte del SI, per formare un nuovo governo che prosegua le stesse politiche di spoliazione ed invasione dell'Italia.

Un governo senza scadenza, dichiarano, indifferenti a qualsiasi problema di consenso e rappresentanza sostanziale da parte dei cittadini.
Un gioco molto pericoloso quello della classe politica al Governo che ancora una volta, nonostante sia priva di qualsiasi legittimità democratica, si ostina ad operare alle spalle degli interessi e delle necessità dei cittadini chiudendosi a riccio rispetto alle legittime richieste di andare al voto, agitando i soliti pretesti della emergenza finanziaria, dei mercati e degli impegni internazionali.

Facile prevedere che il regime cercherà di creare nuove "emergenze" per giustificare una prosecuzione a tutti i costi dell'attività del governo ed evitare una consultazione popolare da cui il PD, il partito che rappresenta gli interessi del Grande Capitale, uscirebbe sicuramente sconfitto. Mentre Renzi ha da poco portato via i suoi scatoloni dagli uffici che occupava come primo ministro, a stretto giro arriva il nuovo sostituto, grazie alla veloce designazione fatta del Presidente Mattarella. In realtà, come si può capire, il nome di Gentiloni è stato suggerito dai potentati finanziari, da Bruxelles e da Washington come persona di provata fedeltà alle centrali di potere sovranazionale che dirigono il sistema Italia.

Non per nulla il "conte" Gentiloni (il personaggio ha delle ascendenze nobiliari) aveva manifestato la sua subalternità a queste centrali dimostrandosi un fervente sostenitore della NATO, di Washington, un grande entusiasta della subalternità alla oligarchia europea di Bruxelles tanto da dichiarare la "necessità di consegnare ogni sovranità dello Stato Italiano a beneficio dell'Unione Europea".

Quando nel 2011 avvenne il primo colpo di mano, un vero e proprio golpe, con la destituzione dell'ultimo premier eletto, Silvio Berlusconi, ad opera della Troika, grazie alla complicità di Napolitano, quello che oggi è il nuovo premier nominato , il conte Gentiloni, conversando con Carlo Cattaneo, plaudeva al colpo di mano e scriveva su Twitter: "Esatto, dobbiamo cedere sovranità a un'Europa unita e democratica". (vedi Libero.it)

Per quanto riguarda le sue posizioni manifestate come Ministro degli esteri, Gentiloni è noto per essere un fedele esecutore delle politiche dettate da Washington, tanto da ripetere a pappagallo tutti i dispacci inviati dal Dipartimento di Stato USA, senza mai discostarsi di un millimetro dalla linea di Washington: questo accadeva ad esempio sulla questione delle sanzioni alla Russia e sulle politiche di provocazione della NATO con le concentrazioni di truppe ed esercitazioni alle frontiere russe. Fu lo stesso Gentiloni a dichiararsi a favore dell'invio di militari italiani in Lettonia a seguito dei reparti NATO.

Allo stesso modo è nota la sua posizione anti Assad sulla Siria che gli aveva fatto manifestare "grande preoccupazione" quando nel Settembre del 2015 la Russia schierò le sue forze in Siria in aiuto ed a sostegno del governo di Damasco. ""Complicato se la Russia pensa di risolvere a mano armata la situazione", disse Gentiloni in quell'occasione.

"Spero che le notizie sulla presenza russa siano meno gravi di quanto appaiono": se Mosca "avesse l'illusione di risolvere mano armata la situazione sarebbe una complicazione del quadro, uno sviluppo negativo". Così dichiarava il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Sky Tg24 sulla presenza russa in Siria nel 2015.
Le previsioni di Gentiloni si è visto quanto erano adeguate, considerando che la Russia, con il suo decisivo appoggio, è riuscita a risolvere il conflitto annientando la presenza dei terroristi ad Aleppo ed in tutte le città siriane. D'altra parte Gentiloni ha dimostrato di essere apertamente schierato dalla parte dei gruppi terroristi di ispirazione salafita/saudita.

A questo proposito, noi di controinformazione, scrivevamo nel 2015:
"......Ancora più grave è il fatto che l'Italia, oltre a fare affari con i paesi che sostengono il terrorismo, in ossequio alle direttive del Dipartimento di Stato USA, partecipa alle sanzioni contro la Siria, negando anche la fornitura di medicinali e generi di necessità alla popolazione siriana stremata da quasi 5 anni di conflitto. Lo stesso governo italiano partecipa all'embargo contro lo Yemen, per consentire alle forze degli "amici" sauditi di massacrare meglio la popolazione locale".

"Questa è la politica estera dell'Italia dei Renzi e Gentiloni, quelli che si riempiono poi la bocca del rispetto dei "diritti umani" (nei paesi non conformi agli interessi USA) e fanno affari ed alleanze con i peggiori ceffi del Medio Oriente, con le mani in pasta nel terrorismo e delle persecuzioni contro la propria popolazione".
Adesso Paolo Gentiloni ex ministro degli esteri, i quarto premier non eletto dal popolo, nominato da Mattarella è un personaggio che risulta ancora più servile di Renzi, ancora più spregiudicato nel richiedere l'annullamento di ogni sovranità dello Stato Italiano a beneficio dell'Oligarchia di Bruxelles rispetto al suo predecessore.

Risulta fra l'altro che Gentiloni è un fervente sostenitore di Israele, l'anno scorso aveva partecipato al meeting della Trilateral Commission, quell'organismo dell'elite che lavora per un "Governo Mondiale". Lo stesso ex ministro ha partecipato ad un Workshop dove erano presenti i noti criminali come Kissinger e Soros e supermassoni come Draghi, Monti, Amato e Letta. Inoltre il "conte" è solito partecipare ed essere invitato ai convegni dell'Aspen Insitute e della lobby mondialista dei Rockefeller, lui stesso risulta avere stretti collegamenti di parentela con noti massoni.

Nel corso delle elezioni presidenziali statunitensi Gentiloni non ha esitato a coprirsi di ridicolo implorando un incontro a tu per tu con la candidata democratica Hillary Clinton, dichiarandosi un suo fervente sostenitore, si è recato personalmente a New York per per tifare per la Clinton e farsi fotografare con lei.

Naturalmente adesso il "conte" si trova a disagio dovendosi confrontare con Donald Trump, come nuovo padrone, il personaggio che aveva aspramente criticato. Non ci sono dubbi che sarà pronto ad "adeguarsi" come sempre ha fatto nella sua carriera.