Aleppo

L'esercito siriano avanza nella zona orientale di Aleppo, ed è sempre più vicino a tagliare in due la sacca della resistenza jihadista, portandola al collasso finale.


Le ultime notizie sull'avanzata dell'esercito siriano fanno capire che i combattimenti ad Aleppo potrebbero essere vicini alla conclusione, dal momento che la resistenza jihadista, nella zona orientale di Aleppo, è prossima al collasso.

Sembra che nella giornata di oggi le truppe siriane abbiano ricatturato altri due quartieri ad ovest dell'aeroporto di Aleppo, Karam al-Jazmati e Karam al-Tarab, arrivando così a meno di 2 km. dalla Cittadella di Aleppo, nel centro della città, che, per tutta la durata del conflitto, è stata nelle mani dell'esercito siriano, un bastione nella parte occidentale della città, rimasto sempre sotto il controllo delle truppe governative.

Dopo queste ultime avanzate, è confermato che ora l'esercito siriano controlla più della metà di quella che, originariamente, era la sacca di resistenza di Al-Quaeda ad Aleppo-est.

Sembra che l'obbiettivo dell'esercito siriano sia quello di avanzare verso ovest, dai quartieri appena conquistati, verso la Cittadella di Aleppo, tagliando nuovamente in due quello che rimane della sacca jihadista.

A quel punto gli Jihadisti nella zona orientale di Aleppo sarebbero costretti a ritirarsi ancora di più nell'area meridionale della zona sotto il loro controllo, che comunque avrebbe una superficie talmente ridotta da renderla sempre più indifendibile.

Com'è già emerso dalle discussioni e dai commenti recenti dei miei ultimi articoli sui combattimenti ad Aleppo, agli Jihadisti di Al-Qaeda nella zona orientale di Aleppo non arrivano rifornimenti in quantità significative fin dal mese di luglio, quando l'esercito siriano aveva tagliato la Castello Road, a nord della città, fino ad allora sotto il controllo degli Jihadisti.

La breccia nelle linee siriane verificatasi nel mese di agosto, nella zona sud-occidentale di Aleppo, è stata troppo piccola e troppo combattuta, per far sì che, attraverso di essa, potessero arrivare ad Aleppo-est rifornimenti in quantità significative. In ogni caso, quel varco era stato poi chiuso dalla successiva offensiva dell'esercito siriano, ai primi di settembre. Da allora la sacca jihadista è sempre stata tagliata fuori da ogni genere di rifornimento proveniente dal mondo esterno.

Man mano che, nel corso delle ultime settimane, la sacca diventava sempre più piccola, si riduceva anche il suo perimetro, rendendo possibile un controllo più serrato da parte dell'esercito siriano. Il risultato è che, dopo ogni ritirata, l'assedio agli Jihadisti ad Aleppo-est diventa sempre più stretto, ed ora è praticamente impossibile far arrivare loro alcun genere di rifornimento, senza il consenso dell'esercito siriano.

Ed è proprio perché gli Jihadisti ad Aleppo-est sono attualmente impossibilitati a ricevere rinforzi e rifornimenti e non possono rimpiazzare le perdite in uomini, munizioni ed equipaggiamento, il motivo per cui sono sempre più incapaci di resistere agli attacchi dell'esercito siriano. Sanno benissimo che la ferocia e il fanatismo non possono sostituire la mancanza di rifornimenti e di materiali.

Anche se molti di loro sono combattenti coraggiosi e determinati, non sono superuomini e, come tutti i combattenti, hanno i loro limiti normali, umani e fisici. La rapidità del loro recente collasso indica come stiano combattendo oltre la soglia della loro resistenza fisica. Inevitabilmente questo peserà sul loro morale, come avremo modo di vedere nei prossimi giorni e nelle prossime settimane (p.e. un numero sempre più alto di rese o di suicidi).

Anche se, senza dubbio, ci sarà ancora da combattere duramente, sembra sempre più probabile che le previsioni, secondo cui l'assedio di Aleppo-est si sarebbe trascinato ancora per diversi mesi, siano destinate a rivelarsi errate.

Visto che agli Jihadisti di Aleppo-est le uniche alternative rimaste sono quella di arrendersi e lasciare la città, oppure morire sul posto, sembra sempre più probabile che l'assedio possa finire, e che la sacca jihadista sia finalmente soppressa, prima di Capodanno.

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Articolo di Alexander Mercouris pubblicato su The Duran il 4 dicembre 2016

Tradotto in italiano da Mario per Sakeritalia.it