Francois Fillon
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PARIGI - Il sorpasso nell'ultimo rettilineo. La metafora piace a François Fillon, 62 anni, appassionato di macchine da corsa e della gara 24H du Mans organizzata nella sua città natale. L'outsider delle primarie del centrodestra, diventato favorito per il ballottaggio di domenica prossima, si è paragonato ieri sera al pilota belga Jacky Ickx che in un leggendario exploit "partiva per ultimo ed era arrivato primo".

Sposato alla gallese Penelope, con la quale ha avuto cinque figli, Fillon rappresenta la destra cattolica conservatrice, radicata nelle campagne nella Francia profonda.

Ha un approccio duro su temi come l'immigrazione e terrorismo, ha pubblicato un libro dal titolo non equivoco: Contro il totalitarismo islamico. Reazionario su temi sociali: è contro l'aborto ("per ragioni di fede"), anche se ha promesso di non cambiare la legge se sarà eletto. E' contro il matrimonio gay: non vuole cancellare la riforma socialista ma limitare al massimo le possibilità di adozione per coppie omosessuali. Durante i comizi, per convincere i suoi sostenitori a smentire sondaggi e previsioni, ha usato spesso la frase di Papa Wojtyla: "Non abbiate paura!"

Rispetto ad Alain Juppé
, che ha distaccato di ben 16 punti, è anche molto più liberale sull'economia, forse l'unico vero thatcheriano tra i candidati della destra. Promette una terapia choc per il paese: 110 miliardi di euro in tagli sulla spesa pubblica, oltre 500mila funzionari pubblici da mandare a casa, aumento dell'Iva di 2 punti per finanziare sgravi alle imprese, abolizione delle 35 ore e libertà di accordi aziendali. In politica estera è un europeista prudente (sogna un ritorno alle sovranità con "L'Europa delle nazioni"), è dichiaratamente filo-russo, amico di Vladimir Putin da quando era premier. Si avvicina a una tradizione gollista antagonista rispetto agli Stati Uniti.

Dal punto di vista dell'esperienza politica, ha governato la Francia per cinque anni dal 2007 al 2012, in una convivenza non sempre facile con il presidente Nicolas Sarkozy che lo chiamava con disprezzo "il mio collaboratore" e lo soprannominava "Mr Nobody". Nel 2012, dopo la sconfitta alle presidenziali di Sarkozy, Fillon aveva annunciato la candidatura ufficiale alle elezioni per la presidenza dell'Ump (il Partito da cui è nato l'attuale Republicains) fissate a novembre. Ma il 30 luglio, mentre era ospite a Capri di Luca di Montezemolo, cadde in motorino rimanendo ferito. Le cure, e un successivo intervento anche ai reni, lo costrinsero a ridurre la sua campagna elettorale per la presidenza del partito. E, nonostante i pronostici lo dessero in largo vantaggio sul concorrente Jean-François Copé, venne battuto.

Discreto, sobrio, Fillon è umanamente l'opposto di Sarkozy. Mai una frase provocatoria, mai una gaffe anche se ha usato formule forti in passato, come quando ha dichiarato che la Francia èvirtualmente "uno Stato fallito". Nelle ultime settimane ha fatto campagna lontano dai riflettori, convinto che gli elettori non volevano del ritorno di Sarkozy ma neppure di Juppé, considerato troppo morbido su temi come Islam e immigrazione. E alla fine ha avuto ragione lui.