Volkswagen
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Volkswagen taglierà 30mila posti di lavoro entro il 2020. Questa la cura da cavallo predisposta dall'amministratore delegato Matthias Mueller per superare la crisi del dieselgate e rendere più competitivo il marchio Volkswagen. I dettagli del piano, anticipato dal quotidiano Handelsblatt, sono stati annunciati oggi dallo stesso Mueller e da Herbert Diess, numero uno della marca Vw, in una conferenza stampa da Wolfsburg e verranno approvati, sempre oggi, dalla prevista riunione del consiglio di sorveglianza.

La riduzione dell'organico riguarderà soprattutto i siti tedeschi del gruppo, dove lavora quasi metà degli oltre 600mila dipendenti: sono previsti in Germania 23mila tagli sul totale di 30mila. Il cosiddetto "Piano futuro" concordato con i sindacati punta a una riduzione dei costi di 3,7 miliardi l'anno entro il 2020 (di cui 3 miliardi in Germania) e prevede investimenti di 3,5 miliardi nella ristrutturazione dei siti tedeschi. La riduzione dell'organico avverrà - ha precisato Diess - senza licenziamenti ma attraverso prepensionamenti, passaggio al part time dei dipendenti più anziani e mancato rinnovo dei contratti a termine. Volkswagen si è impegnata a non effettuare licenziamenti in Germania fino al 2025, ovvero fino al termine del piano strategico presentato da Mueller nei mesi scorsi. Sono previste riduzioni degli organici anche in Nordamerica, dove è scoppiato il dieselgate oltre un anno fa, in Brasile dove il mercato dell'auto è in profonda crisi e dove il marchio Vw è stato fra i più colpiti (e anche in Argentina).

Di pari passo con i tagli, sono previsti investimenti significativi nella trasformazione del gruppo che punta sull'auto elettrica e digitale; tali investimenti porteranno alla creazione di 9mila nuovi posti di lavoro. Nella tradizione tedesca e di Volkswagen, il piano è stato concordato con i sindacati (che dispongono di dieci posti su venti nel consiglio di sorveglianza) ed è stato oggetto di un duro negoziato fra Diess e Bernd Osterloh, il potente capo del consiglio di fabbrica che ha partecipato poi alla conferenza stampa a fianco dei due manager. "Il piano di ristrutturazione più importante nella storia della marca Volkswagen" ha detto Mueller, il quale ha aggiunto che "il vero lavoro inizia adesso e la realizzazione del piano non sarà facile".

"Una pillola amara" ha definito il piano Stephan Weil, presidente della Bassa Sassonia, riferendosi ai tagli in Germania che colpiranno soprattutto i 6 stabilimenti nel Land di Wolfsburg. Una pillola addolcita con la conferma di Wolfsburg come sito strategico e polo per gli investimenti nelle vetture elettriche e nella digitalizzazione dell'auto. Proprio la sfida del fututo dell'auto è il punto chiave ma anche il maggior punto di domanda sulla realizzazione del piano. "Il mercato dell'auto è alla vigilia di una profonda trasformazione - ha detto Diess -. Tutti dovranno ristrutturare, ma noi lo facciamo in anticipo". In realtà Vw si è lanciata sulla strada dell'auto elettrica dopo numerosi concorrenti, e il successo delle vetture a batterie è ancora tutt'altro che assicurato. "Abbiamo bisogno del sostegno della politica" ha detto a questo proposito Osterloh.