Trump Latino
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È passata più di una settimana dalla vittoria di Donald Trump alle presidenziali statunitensi, ma è ancora grande la sorpresa per chi non si aspettava questo risultato. Dopo il voto del referendum su Brexit, si è trattato di un altro esito politico shoccante per la maggior parte della popolazione occidentale. Gli stessi votanti di Trump non speravano nella sua elezione, ma col senno di poi e a mente fredda si possono fare alcune analisi sul perché di questo trionfo a sorpresa.


Innanzitutto, come molti commentatori hanno già fatto notare (ma non i grandi quotidiani), la colpa è da ricercarsi soprattutto fra i votanti democratici, troppo impegnati a guardare il proprio ristretto orticello social senza accorgersi di come pensano e vivono gli altri americani di credo politico diverso. Assuefatti da editoriali del New York Times entusiastici su Hillary Clinton e status su Facebook dei propri amici dalle idee simili, i democratici hanno perso contatto col resto della nazione, eliminandolo dalla propria vista negli ultimi mesi se non anni. Proprio quel resto della nazione insoddisfatto e più povero che ha poi votato per Trump. Questa è stata la causa della sorpresa, ma le ragioni della vittoria vera e propria sono da ricercarsi nei numeri, come in ogni elezione che si rispetti.

Donald Trump è stato votato in dose massiccia (non sempre con la maggioranza nei vari stati, ma con dati maggiori di quanto riferivano i sondaggi) da due categorie che si pensava lo odiassero: i latinos e le donne. Perché questi due gruppi, che nell'immaginario popolare rappresentato delle minoranze quasi sottomesse al volere degli uomini di razza bianca, hanno votato per qualcuno che ha insultato in malo modo i cittadini messicani e le donne nel corso della sua campagna? L'errore è, come spesso capita, quello di generalizzare: sì, molte votanti di sesso femminile, soprattutto bianche e laureate, erano arrabbiate con Trump per le sue frasi sessiste e l'hanno fatto notare con numerosi articoli e interventi nelle settimane prima del voto. Esistono però molte altre donne negli Stati Uniti, anch'esse di razza bianca e spesso con laurea, che si considerano repubblicane a ogni costo e che per questo non hanno avuto timore nel votare l'imprenditore.

La paura dello straniero, in special modo degli immigrati di sesso maschile, così diversi dalla cultura americana, nonché difficili da integrare e giudicati più violenti, ha avuto la meglio su qualche battuta mal riuscita di Trump. Le donne bianche adulte degli Stati Uniti hanno votato per chiudere le frontiere, per far ottenere posti di lavoro ai mariti lasciati a casa e per ritrovare quell'America perduta: ovvero proprio le promesse fatte dal candidato repubblicano. Se le manterrà o meno è un'altra faccenda, ma di certo non sarà una battuta sessista, sentita altre mille volte nella loro vita come capita purtroppo a tutte le donne, a far cambiare loro idea su questioni più importanti. Anche il fatto che dall'altra parte ci fosse una donna non è bastato a convincerle. Troppo simile ai politici del passato la Clinton, pronta a chiamare i repubblicani come ignoranti e vista sempre come qualcuno con la puzza sotto al naso anche da persone del suo stesso sesso.

Not my president
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Per quanto riguarda i latinos, altro voto a sorpresa per Trump soprattutto in Florida, la questione è ancora più semplice. I cittadini di origine centro e sud americana che possono votare negli Usa, cioè che hanno già i documenti per farlo e sono quindi sul territorio con tutti i permessi, non vogliono altri immigrati irregolari. Sarebbero pronti a rubare loro il lavoro, abbassando ancora di più i compensi e creando una guerra fra poveri di cui nessuno ha bisogno. Ovviamente gli immigrati irregolari sostenevano la Clinton, come fatto con Obama perché prometteva vie più facile per la cittadinanza, ma non hanno potuto votare in quanto clandestini. Una parte dei votanti di madrelingua spagnola negli Usa hanno sostenuto Trump e non c'è da meravigliarsi: anche loro vogliono più lavoro e l'America di un tempo, quella che sognavano quando erano in un altro stato e che hanno fatto di tutto per raggiungere. Dopo aver ottenuto l'agognata cittadinanza, hanno votato per chi promette di rendere la loro nuova nazione una rinnovata potenza economica, da cui sperano di trarre personale profitto economico.

Sarebbe sbagliato giudicare la vittoria di Donald Trump (o di Brexit o del Movimento 5 Stelle per quanto si possano fare paragoni sul voto anti-establishment) come un trionfo del cittadino semplice e meno acculturato, perché si farebbe ancora una volta l'errore di giudicare un'intera classe di persone in malo modo senza averne il diritto né la competenza. Donne, latinos, laureati e non hanno votato per Trump e a tutti non resta altro che accettare il voto e cominciare a chiedersi come mai sia stato una sorpresa, cercando di capire che un mondo esiste al di fuori del nostro ristretto cerchio di conoscenze che con presunzione pensiamo sia quello più corretto.