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© Kevin Lamarque/ReutersLo sbirro corrotto Bernie Kerik e l'idiota del villaggio George W.
Due notizie hanno catturato la mia attenzione nella giornata di ieri mentre i media parlavano degli attacchi a Bruxelles di martedì. La prima era un reportage di Newsmax TV che dava voce all'ex commissario della polizia di New York Bernie Kerik, in cui ci delucidava sulla sua personale strategia per sconfiggere Daesh e bloccare futuri attacchi terroristici. Se il nome di Kerik suona familiare, è perché era al comando della polizia di New York durante il 9/11. Ma la parte migliore è qua sotto; ecco la saggezza che ha mostrato a tutti:
"Loro [L'intelligence belga] non hanno avuto a disposizione abbastanza informazioni per capire chi fossero [i 'terroristi'], dove fossero, cosa stessero facendo — e tutto questo all'indomani della cattura della mente degli attacchi di Parigi. ... La chiave è l'intelligence. Il nostro stato e le autorità locali e federali devono comunicare tra di loro. Dobbiamo lavorare con quelli oltreoceano."
Grazie Bernie per questa rimarchevole intuizione. (Hey, per lo meno è meglio del piano di Killary per sconfiggere ISIS sconfiggendo l'ISIS.)

La seconda storia era la notizia che uno dei sospettati degli attacchi all'aeroporto Zaventem di Bruxelles, Ibrahim El Bakraoui, ha lasciato una 'lettera di suicidio' o rudimentale 'testamento' dentro un computer che è stato ritrovato in un cestino dell'immondizia durante un sopralluogo della polizia di Bruxelles nel quartiere di Schaerbeek. La nota presumibilmente diceva said: "Non so cosa fare, braccato dappertutto, non più sicuro" e poi "Non voglio finire in una cella vicino a lui [i.e. Salah Abdeslam, presumibilmente]." La strada in cui hanno trovato il notebook era presumibilmente anche il luogo dove la polizia aveva trovato una bomba inesplosa, una bandiera ISIS e materiali esplosivi.

Tutta la storia per me non ha molto senso. Lettere suicide e testamenti che vengono scritti per essere trovati e letti. Di solito vengono ritrovati in luoghi noti e visibili, non in un cestino della spazzatura lungo qualche strada. E' sospetto, per non dire di peggio, e penso che qualsiasi investigatore responsabile terrebbe questo genere di prova nel dubbio per considerare tutte le possibilità: sarà legittimo? Ce lo hanno messo apposta? Il fatto che queste possibilità non vengano neanche considerate è per se sospetto. Una polizia degna del suo nome dovrebbe essere circospetta, non certa, di quello che dice al pubblico su una investigazione ancora in corso. Se fossero sinceri dovrebbero parlare pubblicamente dei dubbi che ancora rimangono. Il fatto stesso che non lo venga fatto suggerisce che c'è qualcosa di già pianificato: dipingere quei sospettati come colpevoli nella mente del pubblico senza ombra di dubbio alcuno. Stessa cosa per le loro motivazioni: non si ha alcun dubbio sull'intento premeditato di 'attentato suicida', non si solleva nessun'altra possibilità sul fatto che le loro intenzioni potevano essere diverse - che forse erano stati costretti, oppure palesemente incastrati.

Questa cosiddetta metodologia è stata utilizzata dagli apparati di sicurezza in risposta degli 'attacchi terroristici' sin dal 9/11. Il che mi riporta ancora una volta a Bernie Kerik.

Bernie Kerik: Preiminari alla Linea del Terrore, Copertura per il Mossad

Sabato 16 settembre 2001, Kerik annunciava il ritrovamento tra le strade di New York di uno dei passaporti dei presunti dirottatori. Secondo lui un "passante" è incappato sul passaporto a "molti isolati" dal luogo di distruzione. Era il passaporto di Satam al-Suqami. Il "passante" che secondo quanto riportato recuperò il passaporto non venne mai identificato. Ecco un'immagine dell'immacolato passaporto in questione:
suqami passport
Il passaporto era stato collocato lì di proposito: non poteva aver resistito all'impatto e all'esplosione (non in queste condizioni). Non è nemmeno plausibile averlo ritrovato in quel posto così come hanno detto. Persino Anne Karpf del Guardianaveva fatto notare come questo miracolo "avrebbe testato la credulità del più devoto sostenitore della lotta al terrorismo dell'FBI." Ed il consigliere capo della Commissione sul 9/11, Susan Ginsburg, faceva notare che il passaporto era stato "manipolato in maniera tanto fraudolenta da essere stato associato ad un'azione di al Qaeda."

Il motivo è chiaro. Quattro dei dirottatori del Volo n. 11, che impattò nella prima torre l'11 settembre, vennero all'inizio identificati come Abdul Al-Omari, Amer Kamfar, Ameer Bukhari e Adnan Bukhari (non erano fratelli) - i loro nomi erano anche nella lista di volo. Adnan era un istruttore di volo alla FlightSafety di Vero Beach, dove si erano addestrati diversi dirottatori. Ma poi venne fuori che Adnan era vivo e vegeto al 12 settembre in Florida; Ameer era morto esattamente un anno prima, l'11 settembre del 2000; Al-Omari e Kamfar erano vivi e vegeti in Arabia Saudita (avrebbero lasciato gli Stati Uniti solo due settimane prima degli attacchi). Ovviamente servivano dei nomi. E così fa il suo ingresso il miracoloso passaporto di al-Suqami.

Ed era reale il cosiddetto passante? O erano tutti frutto dell'immaginazione di Kerik? Sappiamo cosa avrebbe ribattuto Kerik a tutto questo. Secondo lui i teorici della cospirazione sono "dei ritardati". Ma parliamone di Kerik. Egli è stato chiamato un 'eroe' del 9/11 ed è stato la scelta prioritaria di Bush per il capo della sicurezza nazionale. Nel 2003 ha ricevuto un contratto multi-milioni di dollari per addestrare la polizia irachena. Ma più tardi, certi ufficiali militari hanno dichiarato: "il suo intero contributo è stato solo uno spreco di tempo e fatica". Kerik non era solo incompetente; fu anche un criminale, impegnato nella corruzione e cospirazioni personali.

Nel 2006, è stato trovato colpevole per aver violato 2 norme di etica professionale e nel 2009 è stato trovato colpevole di otto accuse federali.In questo modo, gli investigatori erano disposti a trascurare le altre sue presunte irregolarità: truffa sui mutui, frode fiscale, cospirazione di origliare, mentire nella domanda di impiego presso il Dipartimento della Sicurezza Nazionale. Ma c'è qualcosa di più per quanto concerne la storia della sua frode fiscale. Secondo il New York Times, ha ricevuto un 'prestito' di $ 250.000 per rinnovare il suo appartamento di Bronx da una società del New Jersey, Interstate Industrial Corporation, che è stata accusata di legami con la criminalità organizzata. In cambio per il loro servizio, essi volevano presumibilmente un po' "di aiuto" nell'ottenere un'autorizzazione amministrativa della città. Dopo essere venuto sotto esame per il 'prestito' nel 2005, Kerik a quanto pare ha rimborsato la somma.

Ma questa non è l'intera storia. Un altro pezzo di NYT fornisce maggiori dettagli:
Nel deporre le accuse, i pubblici ministeri assieme all'ufficio del procuratore degli Stati Uniti non sono riusciti ad identificare un "industriale israeliano ricco", che avrebbe finanziato il prestito e nemmeno ad identificare l'"uomo d'affari di Brooklyn" che faceva da intermediario nella transazione, riferendosi a loro solo come John Doe Nr. 7 e John Doe Nr. 8.

Ma le interviste con persone che sono stati informate sulla transazione indicano che l'industriale era un filantropo miliardario israeliano, Eitan Wertheimer, i cui vasti possedimenti della famiglia comprendono aziende con contratti del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. L'uomo d'affari di Brooklyn era Shimon Cohen, un commerciante di marmi e pietre che è stato un amico del Signor Kerik per diversi anni. Il Signor Wertheimer e il Signor Cohen... rifiutarono di parlare del prestito o delle ragioni per cui è stato fatto tale prestito al Sig. Kerik.

Due anni fa, però, il Sig. Cohen è stato intervistato dagli investigatori della città e ha descritto il prestito del 2003 come una transazione informale. Ha detto che consegnando i soldi, non si è messo d'accordo con il Sig. Kerik sugli interessi da pagare né ha stabilito una data specifica per il rimborso... Il prestito di $250.000 al Sig. Kerik è stato consegnato sotto forma di assegno personale firmato dal Sig. Cohen alla moglie del Sig. Kerik... non c'era nessun accordo scritto che avrebbe delineato i termini del prestito.

L'accusa sostiene che il denaro provenga effettivamente dal ricco industriale, dal quale il signor Cohen aveva preso in prestito i fondi. I procuratori non hanno offerto alcuna spiegazione sul perché la transazione sia stata gestita in tale maniera, o perché il signor Wertheimer non abbia fornito i fondi direttamente.
...
Il Sig. Wertheimer ha incontrato il Sig. Kerik attraverso il Sig. Cohen, un amico di lunga data, secondo degli associati, e i due hanno speso del tempo assieme durante il viaggio in Israele del Sig. Kerik's nell'agosto del 2001. Verso fine anno, mentre lasciava il suo posto nella polizia di New York City, il Sig. Kerik elargì 19 targhette smaltate blu e oro che nominavano altrettanti "Commissari Onorari di Polizia," ed il Sig. Wertheimer ne ricevette uno, così come il Sig. Berman e Judith Regan, l'allora amante di Kerik nonché suo editore. [HK: Kerik presumibilmente utilizzò un appartamento nei pressi di Ground Zero per la sua passione con Regan - si dice che l'appartamento fosse stato usato dal personale di soccorso stremato per il lavoro.] L'agente immobiliare Steven C. Witkoff, che figura nell'accusa come John Doe No. 5, che pagò più di $236.000 di affitto al Kerik tra il 2001 e il 2003, anche lui ha ricevuto una delle targhette.

In Israele, Wertheimer è il presidente della Iscar Ltd., un'azienda che vende macchinari per il taglio di metalli che è una delle compagnie più grandi di Israele e quella che l'anno scorso vendeva l'80 percento delle sue azioni alla Berkshire Hathaway di Warren Buffett. L'accusa si riferiva a lui come ad un industriale le cui compagnie "facevano business con il governo federale".
Wertheimer era il presidente della Iscar, Ltd., una delle compagnie più grandi di Israele. Suo padrer, Stef, un ex membro del Knesset e noto 'libero-imprenditore', guarda caso è anche il secondo uomo più ricco d'Israele. Ma avete per caso colto quel dettaglio sul viaggio in Israele nell'Agosto 2001, dove ha incontrato il suo danaroso Wertheimer? Ha viaggiato per quattro giorni alla fine di agosto (riprese video qui). E non ne avresti mai capito il perché:
Shalom, Bernie. Il Commissario di polizia Bernard Kerik parte stanotte per un viaggio di quattro giorni in Israele, dove incontrerà ufficiali governativi per discutere di tattiche anti-terrorismo e di trafficanti israeliani di pillole di Ecstasy. Kerik era stato invitato nella regione dilaniata dalle violenze dal ministro israeliano della pubblica sicurezza. Il sindaco Giuliani ha approvato il viaggio. La visita è considerata un business ufficiale, e quindi i contribuenti di New York City stanno facendo i conti. ...Kerik non porterà nessun esperto di terrorismo o di narcotici del NYPD con lui. ...Riferendosi sul problema dell'Ecstasy, Kerik ha detto, "Penso di fornirgli informazioni sui sequestri che sono stati fatti e l'intelligence accumulata sul traffico di narcotici per vedere se ci possiamo coordinare meglio e lavorare meglio assieme per affrontare alcuni di questi problemi. Ci sono stati molti processi sia federali che statali che coinvolgevano trafficanti di droga con nazionalità israeliana, ma le autorità credono che Israele sia un punto di passaggio e non un produttore di pillole. Kerik stesso non è nuovo al Medio Oriente e ha viaggiato in Israele in precedenza prima di diventare commissario. Prima di lavorare con il NYPD, coordinava la sicurezza per la famiglia reale saudita.
Mentre in Israele, Kerik ha commentato così:
Ieri, Kerik si trovava a Gerusalemme per discutere sulle comuni preoccupazioni con il commissario di polizia israeliano Shlomo Aharonishki, tra cui il terrorismo e il traffico di stupefacenti. "Ho pensato che se ho intenzione di partire, questo è il momento giusto per andare ad inviare un messaggio chiaro - non ci faremo intimidire dal terrorismo", ha detto dopo la riunione". La gente non dovrebbe avere paura di venire in Israele". Kerik ha anche assicurato i leader israeliani che la polizia di New York rimarrà in allerta per attacchi contro istituzioni ebraiche a New York finché la lotta israelo-palestinese continua. Il dipartimento sta lavorando con l'FBI e la Polizia di Stato di New York, abbiamo organizzato in comune una squadra antiterrorismo molto efficiente essendo pronta ad affrontare qualsiasi tipo di minaccia, Kerik detto. "Ci siamo trovati in quello stato che noi chiamiamo 'allerta massima' da parecchi mesi, da quando è esplosa l'ondata di violenza diversi mesi fa, e comunque ce la siamo cavata bene", ha detto. "Questo stato di allerta rimarrà tale fino a nuovi ordini".
E gli israeliani arrestati negli Stati Uniti per traffico di ecstasy? Nel luglio del 2001, nel Queens la polizia sorprese i cittadini israeliani David Roash e Israel Ashkenazi con un milione di pillole di ecstasy e $187.000 in banconote. Kerik e Rudy Giuliani tennero una conferenza stampa. Presumibilmente Kerik aveva bisogno di parlare con gli israeliani riguardo ad alcune 'coordinazioni e cooperazioni' sull'argomento. Non disponiamo di spazio sufficiente per coprire i dettagli, ma per ora direi solamente che i presunti casi degli studenti israeliani che spiavano agenti della DEA hanno probabilmente qualcosa a che fare con il crimine organizzato israeliano ed il coinvolgimento del Mossad nel traffico di droga in Florida, California, Texas e a New York. Alcuni di quegli stessi studenti d'arte si muovevano molto vicino agli individui che poi vennero identificati come dirottatori del 9/11. Sembra come se quegli "studenti d'arte" stessero spiando gli agenti della DEA per essere sempre un passo avanti rispetto alle loro investigazioni all'interno delle operazioni israeliane del traffico di droga, per non parlare del coprire gli stessi dirottatori del 9/11.

In una storia correlata, l'11 settembre cinque israeliani (due dei quali erano nella lista della contro-intelligence come potenziali agenti del Mossad, tutti erano associati con la Urban Moving Systems (una società di copertura del Mossad) vennero arrestati dopo essere stati visti filmare, fotografare e celebrare, le torri che bruciavano. Anche questa è una storia troppo lunga da raccontare in questa sede (il commento di Ryan Dawson The Empire Unmasked entra nei dettagli - vedi anche il libro di Laura Knight-Jadczyk e Joe Quinn 9/11: The Ultimate Truth). Uno dei cinque arrestati era Paul Kurzberg, che lavorava in una "unità anti-terrorismo" dell'esercito israeliano. Nel rapporto dell'FBI riguardo alle investigazioni su questi uomini e le loro azioni il giorno del, si legge:
Nello specifico, [vuoto=tredici caratteri=Paul Kurzberg] ha ammesso di essere stato assunto dal [vuoto] [vuoto] per poi aggiungere di aver partecipato a [vuoto per l'intera riga] [vuoto. Vuoto] consigliato durante un'ulteriore audizione era stato selezionato dal [vuoto, quindici caratteri, confermato sotto come "Agenzia Israeliana" incluse virgolette] di partecipare a [vuoto] per impiegati che lavorano fuori dalla nazione di Israele. Ha consigliato al suo [vuoto] per il/la [vuoto] [vuoto] era in [vuoto]. Dichiarazioni di [vuoti] associati hanno corroborato questo fatto ma anche rivelato che [vuoto, quattro caratteri, e.g. Paul] poteva essere stato operativo anche in altre paesi comunque.
Incidentalmente, Eitan Wertheimer, che Kerik incontrò due settimane prima del 9/11 e che più in là 'prestò' lui $250.000, è stato nella consiglio dei governatori per l'Agenzia Israeliana sin dal 2004.

Oltre all'arresto dei cinque israeliani danzanti (fermati per essersi 'appostati' con il loro furgone), numerosi rapporti sul 9/11 dicono che la polizia a anche arrestato due o tre uomini (israeliani) in un furgone nei pressi del ponte George Washington che era pieno di esplosivi. Gli uomini nel furgone vennero arrestati. Ad una conferenza stampa sul 9/11, Giuliani passò tutte le domande sugli israeliani e gli altri furgoni di trasporto associati a loro a Kerik, che fece del suo meglio per essere evasivo ed offuscare, smentendo la presenza di esplosivi e evitando ogni riferimento al fatto che gli uomini arrestati fossero tutti israeliani:

Un'operazione come il 9/11 non può aver successo senza l'aiuto sul campo di persone immorali e prive di coscienza come Kerik, pronto ad assicurare che la propria narrativa degli eventi svenga validata, e che ogni fatto contraddittorio sia convenientemente messo a tacere o debitamente nascosto. Questo è quanto per Kerik ed il 9/11. Torniamo a Bruxelles.

Burattini e notebook

Al contrario di Kerik, le teorie della cospirazione non sono 'ritardate'. Le cospirazioni accadono di continuo. Le agenzie di intelligence occidentali (CIA, FBI, MI6, MI5, Mossad, ecc.) hanno cospirato con gli "estremisti musulmani"per decenni. Questo è un fatto della cospirazione. E la situazione è andata peggiorando negli anni recenti. Gli attacchi a Bruxelles seguono il piano: processo mediatico, sospetti già noti alle forze dell'ordine e alle agenzie di intelligence, obiettivi presi di mira senza senso. Le sole persone che traggono beneficio da questo attacco sono i governi dei cittadini che sono stati assassinati.

Nel giro di un giorno, gli ufficiali belgi avevano rilasciato le identità dei tre sospetti: Ibrahim e Khalid El Bakraoui e Najim Laachraoui. I primi rapporti hanno detto che i Bakraouis erano noti alla polizia per i loro rapporti con la criminalità organizzata, e non per il terrorismo. Mentre evocativo, non era del tutto vero, come vedremo. Khalid a quanto riferito è entrato in Belgio usando una falsa identità e ha affittato la casa dove la polizia belga ha fatto irruzione (uccidendo Mohamed Belkaid, e da dove Abdeslam a quanto riferito è fuggito prima di essere catturato altrove). Il Telegraph fornisce gli ultimi aggiornamenti:
  1. Chiari collegamenti sono emersi tra le cellule responsabili degli attacchi di Parigi e di Bruxelles. Un bomber di Bruxelles, Khalid El Bakraoui, si presuma di aver affittato una casa sicura per gli attentatori di Parigi, mentre un altro, Najim Laachraoui, ha fatto le bombe utilizzate in quelli attentati, dicono le autorità.
  2. Due ministri belgi hanno offerto le loro dimissioni sui fallimenti di sicurezza che circondano uno degli attentatori, Ibrahim El Bakraoui. Egli è stato espulso dalla Turchia su preoccupazioni di terrorismo, ma non è stato monitorato dall'intelligence belga.
  3. Un uomo di mezza età di peso eccessivo di nome Khalid Zerkani e conosciuto come Papa Noel è stato smascherato come un importante reclutatore ISIL in Belgio. Egli è stato collegato ad almeno uno degli attentatori di Bruxelles.
  4. Ibrahim e Khalid El Bakraoui stavano presumibilmente spiando un alto funzionario nucleare belga, secondo gli esperti essi volevano costruire una bomba sporca e un rapporto affermava che l'ISIL inizialmente aveva preso di mira un impianto nucleare, ma poi dirottarono dai loro piani originari.
Questa informazione può o non può essere vera: dubito che vedremo ogni reale prova presentata in un modo o l'altro. Ma una cosa deve essere tenuta a mente: in qualsiasi modo la si guardi, questi ragazzi sono capri espiatori. Che lo sapessero o no, stavano giocando la loro parte in un'operazione di intelligence occidentale - che è essenzialmente quello che è Daesh. Diamo un'occhiata a le possibilità:
  1. Alcuni o tutti questi uomini sono innocenti dei reati in questione.
  2. Alcuni o tutti questi uomini sono stati costretti a realizzare gli attacchi.
  3. Alcuni o tutti questi uomini volontariamente e consapevolmente hanno effettuato gli attacchi.
In uno stato governato dal principio di legalità, ci vorrebbe un'indagine approfondita e Processo legale per determinare quale delle possibilità riportati in alto applicato. I funzionari avrebbero evitato ad esporre ogni dichiarazione definitiva prima che l'indagine avesse avuto luogo. Una cosa del genere non accadrà mai, ovviamente.Ma questo non significa che dobbiamo escludere le possibilità. Se 1#, è possibile che questi uomini sono stati diretti verso il luogo degli attentati, ignari che gli esplosivi sarebbero stati detonati e che avrebbero giocato il ruolo del capro espiatorio. (Questo se supponiamo che i nomi dei sospetti sono tutti accurati!) Se 2#, la questione di chi ha pianificato gli attacchi e manipolato gli uomini coinvolti è ancora una questione aperta.

I legami tra Khalid, Najim e gli attentatori di Parigi sembrano inesistenti a questo punto (se ha usato un nome falso per affittare l'appartamento, quali prove hanno che è stato Khalid in realtà ad affittare il posto?). Ma una cosa sembra relativamente certa: le autorità belghe sono state informate dall'intelligence turca riguardo Ibrahim, che è stato arrestato in Turchia il 14 giugno 2015, tre giorni dopo il suo arrivo, e deportato in Olanda il 14 luglio. (Non solo, Khalid "è stato l'oggetto di un 'avviso rosso dell'Interpol', un avviso per le forze di polizia di tutto il mondo dicendo che era ricercato in Belgio, evidentemente, per aver violato le condizioni della sua libertà vigilata.") Secondo i funzionari turchi (tra cui Erdogan), il governo turco ha avvisato in seguito i governi di Belgio e Olanda. Secondo il quotidiano turco Daily Sabah:
Le autorità turche hanno arrestato El Bakraoui per utilizzare un percorso simile a quello usato da militanti stranieri che provano di aderire a Daesh e per essere in contatto con terroristi sospetti, dicono le fonti.

Le autorità turche hanno arrestato El Bakraoui durante un controllo di routine per prendere possibili terroristi sospetti nella provincia di Gaziantep in Turchia e lo hanno deportato dall'aeroporto di Atatürk. Le autorità turche hanno riferito, "Abbiamo avvertito le autorità di Belgio e Olanda sui suoi spostamenti ed emesso un ordine di esclusione contro di lui".
Hanno fornito a corredo anche una scansione del suo passaporto:
ibrahim barkaoui
Ufficiali olandesi confermano che sono stati informati su di lui. Questo ha mosso il ministro degli interni belga Jan Jambon ed il ministro della giustizia Koen Geens ad offrire le loro dimissioni (che sono state rifiutate):
Entrambi accusano un ufficiale belga stazionato in Turchia per non aver comunicato la dovuta intelligence su Ibrahim El Bakraoui come potenziale terrorista.
...
"Ci sono stati degli errori alla Giustizia e con l'ufficiale (belga) in comunicazione dalla Turchia", ha aggiunto Jambon.

Geens ha riferito: "Forse non esiste una sufficientemente rapida trasmissione di informazioni dalla Turchia, ma anche in Belgio." ... Ha aggiunto: "Ovviamente ci sono stati dei problemi con la trasmissione di informazioni con l'ufficiale belga alle comunicazioni il 14 luglio del 2015, quando El Bakraoui era stato deportato dalla Turchia all'Olanda".
Ombre del 9/11. Secondo Haaretz, "i servizi di sicurezza in Belgio disponevano di precisi preallarmi sull'attacco all'aeroporto e, molto probabilmente, anche sulla metropolitana." L'articolo non specifica chi provvedeva a tale intelligence. Forse gli israeliani? Ed ora salgono sul treno anche gli americani dicendo che loro conoscono l'identità del terzo uomo del video delle telecamere interne; era riportato in una lista di terroristi conosciuti, assieme ad entrambi i fratelli El Bakraoui.

Mentre non è ancora chiaro il perché Ibrahim si trovasse in Turchia, non penso sia azzardato supporre che volesse unirsi a Daesh. Non lo possiamo dare per certo, ma sembra possibile, e anche verosimile - migliaia di altri giovani europei hanno fatto lo stesso. Tuttavia, perché è stato arrestato? La Turchia fa transitare regolarmente i militanti oltre il confine per unirsi a Daesh in Siria - anche gli stessi militanti Daesh descrivono essenzialmente il confine come aperto al passaggio, visto che la Turchia li supporta. Nel caso di Ibrahim (come in quello di Brahim Abdeslam, il terrorista di Parigi che era stato anche lui arrestato in Turchia), sembra che abbiano richiesto una documentazione. Persone come Ibrahim sono strumenti monouso utilizzati dai servizi di intelligence. Come nel caso di Lee Harvey Oswald, sono state raccolte prove a sufficienza per costruire una narrazione che si adatta ai fini delle agenzie per fornire un negazione plausibile e tanto necessaria. La CIA ha utilizzato informatori confidenziali, agenti e criminali di basso livello per decenni per fare il suo sporco lavoro, o li ha utilizzati semplicemente come utili strumenti sui quali addossare la colpa.

A meno che tutti i soggetti coinvolti nelle incursioni e nelle indagini dell'"anti-terrorismo" non siano coinvolti in una grande cospirazione, di cui dubito, non ho alcun problema ad accettare che alcune o gran parte delle 'prove' fornite dalle autorità siano vere. E' del tutto possibile che le autorità in realtà abbiano scoperto il computer portatile nella spazzatura, e che contenesse una 'nota suicida'. E' molto probabile che i sospetti nominati in realtà si trovarono là dove le autorità dicono che si trovassero, e anche che siano stati coinvolti negli attentati. Ma è importante tenere a mente ciò che non è necessariamente implicato. Anche se tutte queste cose sono vere (e non è stata dimostrata definitivamente la veridicità di tale prove, e né credo che lo sarà mai), è altrettanto possibile che il portatile sia stato messo lì di proposito, la nota sia stata forgiata, e i 'kamikaze' siano stati ingannati, costretti, oppure manipolati a partecipare fino ad un certo punto in questi attentati. Altrimenti come si spiega il fatto che abbiano evitato qualsiasi bersaglio di interesse strategico, come gli edifici della NATO e dell'UE nelle vicinanze? Se prendere di mira civili innocenti anziché bersagliare obiettivi militari/politici è in realtà la strategia del Daesh, non sembra divertente notare come tale strategia coincida quasi perfettamente con gli interessi geopolitici occidentali?