babushka Merkel
© AFP 2015/ Thomas Kienzle


Gli esperti del "Financial Times" Germania hanno previsto una rivolta delle amministrazioni locali contro le politiche di Angela Merkel
sullo sfondo della crisi migratoria, hanno commentato l'accordo tra Mosca e Washington sulla Siria ed hanno analizzato le condizioni del mercato petrolifero.

I giornalisti del "Financial Times" hanno condiviso con i lettori le loro previsioni sullo sviluppo degli eventi economici e politici più importanti nel 2016.

Alla domanda se "il presidente siriano Bashar Assad resterà al potere", l'editorialista del giornale Roula Khalaf ha risposto affermativamente, tuttavia ha rilevato che i poteri del discusso capo di Stato siriano saranno solo nominali. Il piano concordato tra Mosca e Washington per una soluzione politico-diplomatica della crisi presuppone un periodo di 18 mesi entro cui in Siria verrà implementata la transizione del potere. La Khalaf ritiene che il processo non scorrerà senza intoppi e Bashar Assad resterà al potere fino all'ultimo.

In Germania, che lo scorso anno ha accolto circa 1 milione di profughi dal Medio Oriente, si sta sviluppando una difficile situazione politica, aggiunge il commentatore di politica estera del "Financial Times" Gideon Rachman. I sostenitori di Angela Merkel dell'Unione Cristiano Democratica (CDU) hanno apprezzato con ovazioni l'intervento del cancelliere al congresso di partito, ma il supporto dei suoi compagni di partito non è sufficiente per salvare la poltrona: Angela Merkel ha promesso di ridurre i flussi migratori in entrata, ma per lei sarà molto difficile mantenere la promessa.

"Il fattore decisivo potrebbe essere una rivolta delle autorità regionali, che si sono dichiarate impotenti nel far fronte al flusso migratorio. La minaccia interna (dalla CDU), dimostra la mancanza di solidità della Merkel," — suppone Rachman.

Il 2015 è stato un anno difficile per coloro che credevano nel rimbalzo imminente del mercato del petrolio alle posizioni precedenti, ritiene il redattore del giornale Ed Crooks. Anche il nuovo anno promette di essere complicato: nel mercato saturo potrebbe entrare l'Iran dopo la cancellazione delle sanzioni per il suo programma nucleare. Tuttavia i produttori mondiali di idrocarburi continueranno a patire l'instabilità finanziaria, a seguito della quale le imprese dovranno limitare gli impianti di perforazione ed annullare i progetti d'investimento, fatti che certamente influenzeranno il mercato.

"Il prezzo inferiore ai 50 $ per un barile di petrolio Brent è troppo basso per attirare gli investimenti industriali necessari per supportare la crescente domanda globale. Se l'economia mondiale non scivolerà nella recessione, il prezzo del petrolio potrebbe tornare a livelli più consoni," — ipotizza l'editorialista del "Financial Times".