satellite antena
Il quotidiano tedesco Spiegel Online ha pubblicato un'inchiesta su come Daesh e altri gruppi islamisti armati riescano a utilizzare internet pur operando in aree come in Siria e in Iraq dove le infrastrutture legate alle telecomunicazioni sono state distrutte. Secondo l'inchiesta sarebbe la Turchia a fornire le reti satellitari assieme ad alcune aziende europee.

Gran parte dell'efficacia dello Stato Islamico e della sua propaganda deriva quasi integralmente dall'utilizzo pervasivo ed efficace di internet. Daesh infatti utilizza in modo molto efficiente il web per fare reclutamento attivo in tutto il mondo e ottenere finanziamenti, ma anche per documentare sul campo le proprie azioni militari. Spiegel si è giustamente chiesto come facciano i guerriglieri dell'Isis a utilizzare internet operando in zone dove le infrastrutture legate alle telecomunicazioni sono state largamente distrutte, e la risposta che da a questa domanda dovrebbe far riflettere in quanto gli analisti tedeschi indicano anche in compagnie di telecomunicazioni europee i responsabili che danno accesso ai terroristi alla rete web. Rimane poco chiaro in che modo questo avvenga ma Spiegel Online ha dichiarato di aver ottenuto dei documenti che mostrano come le compagnie interessate potrebbero, se solo lo volessero, tagliare fuori dall'oggi al domani la rete internet a tutti i membri dello Stato Islamico. Questo evidentemente non accade in quanto manca la reale volontà politica di farlo. Secondo l'articolo tutti coloro che hanno bisogno di collegarsi a internet in Siria e Iraq possono recarsi nella provincia di Hatay, un angolo di Turchia tra il confine siriano e il Mar Mediterraneo. Qui, nella città di Antakya, è possibile acquistare tutto il necessario per collegarsi alla rete. Sarebbero infatti stati installati migliaia di sistemi per garantire agli utenti di collegarsi a internet utilizzando il satellite, non a caso il settore dell'Internet satellitare ha fatto affari d'oro negli ultimi anni. Per collegarsi al satellite basta avere a disposizione un disco con trasmissione e ricezione, un antenna e un modem, poi si potrà navigare a grande velocità (22 Megabits al secondo). Per acquistare un kit di connessione bastano 500 dollari e molti li utilizzano per non rimanere isolati dal mondo in zone di guerra.

Spiegel ha però spiegato come i terroristi utilizzino questa stessa tecnologia per i loro fini in modo indisturbato e particolarmente efficace, scambiandosi informazioni e anche pianificando direttamente online i loro attacchi. Ad Antakya la domanda per la tecnologia satellitare ha prodotto un vero e proprio boom economico e secondo quanto riferito ci sarebbero almeno 2500 utenti in Siria attivi in questo momento. Chiaramente chi vende questi kit non pensa di farlo a dei terroristi, o comunque nemmeno se lo chiede, limitandosi a rispondere che li vendono solamente per motivi commerciali e non sanno chi siano i clienti finali. Chiaramente Spiegel ha ricordato come lo Stato Islamico abbia creato un vero e proprio stato territoriale in alcune zone, e di conseguenza sarebbero direttamente gli uomini del Califfo a controllare l'accesso a internet. I media siriani come Aleppo24 e Deirezzor24 hanno riferito allo Spiegel Online che nelle città dominate dall'Isis come Raqqa solamente i tecnici affiliati ai terroristi possono installare sistemi di internet satellitari. In sostanza sarebbero proprio i capi dell'Isis a decidere chi potrà utilizzare internet e chi no, infatti alcune regioni sarebbero state completamente oscurate da internet. Spiegel ha poi ammesso che molti di questi "piatti satellitari" provengono in Medio Oriente da Rotterdam, con manifatture nel "Far East" e i clienti basati a Parigi, Londra o Lussemburgo: "Un certo numero di firme della distribuzione sono coinvolti in questa catena di vendite di tecnologie che servono per ottenere l'accesso a internet. All'inizio della catena ci sono i principali operatori satellitari europei come la francese Eutelsat, la britannica Avanti Communications e la lussemburghese SES.

In Turchia tutti coloro che vogliono acquistare una connessione internet tramite satellite devono registrarsi con l'autorità di telecomunicazioni del governo, la BTK. Secondo i dati più recenti ci sarebbero 11.000 utenti registrati in Turchia durante la prima parte del 2015, solo 500 in più rispetto all'anno precedente. Se si guarda però al 2013 e al 2014, Spiegel ha mostrato come la Sat Internet Services abbia esportato solo in Turchia ben 6.000 apparecchiature. Appare chiaro dunque come queste apparecchiature vengano vendute dalla Turchia, ed è altrettanto probabile che da lì siano finite in Siria e in Iraq. Come suggerisce Spiegel Online inoltre quando qualcuno compra un kit di connessione satellitare è obbligato a fornire le proprie coordinate GPS. Di conseguenza in teoria sarebbe possibile verificare dove sono stati attivati, e sulla base dei dati esaminati sul 2014-15 si sarebbe effettivamente constatato come i kit satellitari siano stati montati e attivati in zone sotto controllo dell'Isis, in particolare ad Aleppo, ma anche a Raqqa e a Mosul.