Assad
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha dichiarato che il primo passo per sradicare le reti terroristiche in Siria sta nel fermare il flusso di terroristi attraverso le frontiere, in particolare quella della Turchia.

In un'intervista con l'agenzia di stampa spagnola "EFE" Assad ha affermato che la Turchia è l'unica arteria della rete terroristica Isis, "Daech" in arabo, assicurando che l'Arabia Saudita, Turchia e Qatar sono le parti principalmente coinvolte nella atrocità commesse da questo gruppo terrorista.

"Siamo pronti a condurre negoziati con l'opposizione, ma dobbiamo prima definire questa opposizione che non significa lotta armata", ha dichiarato al-Assad, che ha assicurato che c'è una grande differenza tra uomini armati e terroristi da una parte e l'opposizione dall'altra.

Alla domanda se la delegazione siriana sarà presente alla conferenza, che si terrà a New York, il presidente al-Assad ha spiegato che la conferenza non era stata ancora confermata,aggiungendo: "I russi preferiscono tenere la conferenza a Vienna, hanno indicato che non è opportuna tenerla prima della definizione dei gruppi terroristi e coloro che non sono terroristi. Per noi in Siria, si considera "un terrorista" chiunque impugni le armi. Quindi è illogico tenere la riunione a New York o in qualsiasi parte del mondo senza la definizione di questo termine."

Per quanto riguarda lo sradicamento di Daech, al-Assad ha ribadito che deve prima essere definito un accordo a lungo termine con le istituzioni per vietare l'ideologia wahhabita-saudita e si devono bloccare i fondi a quelle istituzioni in giro il mondo che diffondono il terrorismo.

Facendo riferimento alla lotta contro il terrorismo da parte dell'esercito siriano e di tutte le parti che sostengono il presidente al-Assad ha sottolineato la necessità di affrontare, nel breve periodo, questo fenomeno attraverso la cessazione di tutte le forme di sostegno fornito da Arabia Saudita, Qatar e Turchia ai terroristi.

A proposito di coloro che acquistano petrolio da Daech il presidente al-Assad ha parlato delle sequenze video diffuse dai russi sulle navi cisterna cariche di petrolio e che attraversano il confine -turco-siriano, che indicano come la Turchia, sia l'unica via per i terroristi Daech per vendere questo petrolio a prezzi "economici" in altri paesi.

In merito alla questione su quando la guerra finirà in Siria, secondo il Presidente siriano, nel momento in cui, alcuni paesi, come la Turchia, l'Arabia Saudita e Qatar, finiranno di sostenere il terrorismo, il conflitto finirà in meno di un anno.

Inoltre, al-Assad ha notato che non c'è assolutamente alcun coordinamento militare tra l'esercito siriano e la coalizione guidata dagli Stati Uniti, evidenziando a tal fine la diffusione di Daech nonostante i raid guidati dalla Coalizione da oltre un anno. "Al contrario, i due eserciti, russi e siriani, hanno ottenuto dopo alcune settimane di attacchi delle vittorie più importanti di quelle condotte dalla Coalizione per oltre un anno" ha affermato.

"Gli Stati Uniti non sono seri nella lotta contro il terrorismo e vogliono debellare Daech o l'estremismo o il terrorismo", ha spiegato al-Assad.

Inoltre, ha aggiunto che anche la Francia non è seria nella lotta contro il terrorismo, dichiarando guerra all'Isis solo dopo gli attacchi che si sono verificati lo scorso mese a Parigi.

Assad ha anche assicurato che l'Europa può lottare contro il terrorismo ed ha, come la Siria l'interesse a farlo, sottolineando che "tutti hanno l'interesse nella lotta contro il terrorismo, ma c'è bisogno di forza di volontà e io non sono attualmente ottimista circa l'esistenza di una tale volontà ".

Alla domanda su cosa il presidente Vladimir Putin gli abbia chiesto in cambio dell'aiuto militare russa, Assad ha assicurato che la Russia vuole la stabilità della Siria, dell'Iraq e nella regione, evidenziando che la Russia è a difesa diretta dell'Europa, che non è lontano dalla Siria.

Inoltre, il presidente al-Assad ha ribadito che non lascerà qualunque siano le circostanze che è rimasto dopo circa cinque anni a causa del supporto della maggioranza dei siriani.

Il leader siriano ha smentito, tra l'altro, che gli iraniani pensano di stabilire una base militare in Siria.

Sulle opportunità per la partecipazione di Erdogan alla ricerca di una soluzione della crisi in Siria, al-Assad ha osservato: "Non abbiamo alcun problema con Erdogan, se rinuncia alla posizione criminale che egli ha adottato fin dall'inizio della crisi in Siria nel sostenere i terroristi con qualsiasi mezzo. Ma noi non crediamo che Erdogan cambierà, per un semplice motivo, vale a dire l'ideologia dei Fratelli Musulmani che segue."

Alla domanda circa i suoi timori circa un compromesso, Ucraina contro Siria, tra gli Stati Uniti e la Russia, il presidente al-Assad ha spiegato di non termerla, perché i russi sono pragmatici, adottano al tempo stesso una moralità politica che si basa su valori e principi, non solo sugli interessi.

Per quanto riguarda il suo parere in merito all'abbattimento del caccia russo da parte della Turchia, il presidente al-Assad ha parlato di un cambiamento positivo sul terreno a terra dopo l'inizio del coinvolgimento militare russo in Siria per combattere contro le reti terroristiche, indicando che Erdogan crede il suo fallimento in Siria, è la fine del suo futuro politico, e che spingerà la NATO a un conflitto con la Russia a complicare ulteriormente la situazione sul terreno in Siria.

"Accusare il governo siriano di attaccare i civili non ha senso. La prova è che la maggior parte delle famiglie dei combattenti dell'opposizione non vive con loro, ma sono supportati dal governo ", ha precisato.

Quando gli è stato chiesto un suo messaggio ai rifugiati siriani che hanno preso la fuga dei loro paesi, il presidente al-Assad ha affermato che la maggior parte dei rifugiati sono sostenitori del governo e che hanno dovuto lasciare il paese a causa della situazione dei crimini dei terroristi che ucciso delle persone e hanno distrutto infrastrutture e a causa dell'embargo imposto dall'Occidente in Siria e che li ha privati ​​di ottenere i loro bisogni primari.

"Non ho alcun messaggio per i rifugiati perché ritorneranno nella loro terra d'origine, dopo il miglioramento della situazione, perché la maggior parte di loro amano la loro patria. Il mio messaggio deve essere inviato ai governi europei che hanno aiutato i terroristi e hanno imposto un embargo che ha dato beneficio ai terroristi ed ha esortato i rifugiati a lasciare la Siria per altri paesi. Il mio messaggio è che i governi europei, se stanno lavorando per l'interesse del popolo siriano come dicono, è necessario togliere l'embargo e porre fine l'afflusso di terroristi in Siria ", ha evidenziato.

Assad ha concluso: "L'unico modo per ottenere una reale soluzione politica è la riconciliazione che si basa sulla concessione da parte del governo siriano di amnistia ai terroristi che cedono le loro armi."