Moscow's cathedral
© flickr
Nonostante tanti sbandierati propositi alla fine l'Unione Europea, come ampiamente prevedibile, ha prorogato di altri sei mesi le sanzioni economiche contro la Russia. Sanzioni che danneggiano in primis proprio la stessa Ue e che dimostrano in modo plastico quanto l'Europa sia del tutto subalterna alle volontà degli Stati Uniti.

E così nonostante le aperture e le speranze l'Ue ha pensato bene di prorogare per altri sei mesi le sanzioni economiche contro la Russia. Nulla di imprevedibile appunto dal momento che l'isteria antirussa in concomitanza dei fatti risalenti al 2014 in Ucraina ha raggiunto il parossismo. Le sanzioni erano state decise contro Mosca per via del presunto atteggiamento aggressivo assunto dalla Russia nel conflitto ucraino il 31 luglio 2014 per un anno, e confermate per sei mesi lo scorso 22 giugno. Inutile ricordare che nel caso dell'Ucraina appare perlomeno discutibile ravvisare solamente in Mosca un atteggiamento aggressivo dal momento che l'Ue e molti politici occidentali si sono recati materialmente e fisicamente a Kiev ai tempi del Maidan per esortare la popolazione a cacciare Yanukovich con quello che potrebbe tranquillamente venire considerato come un Golpe.

Indipendentemente però dalla ricerca delle colpe e delle responsabilità a chi convengono le sanzioni economiche imposte dall'Ue alla Russia? Sicuramente non convengono all'Europa, con paesi come l'Italia che hanno perso letteralmente milioni non potendo più esportare in Russia. Una scelta inspiegabile quella dell'Unione Europea, ancor più che la Russia è un prezioso alleato in chiave anti-terrorismo in Medio Oriente. Si può dire lo stesso della Turchia che da tempo ha favorito il transito di jihadisti nel suo territorio senza che nessuno alzasse i toni contro Ankara? Come mai nessuno ha mai pensato di sanzionare la Turchia per via del suo atteggiamento ambiguo nei confronti dello Stato Islamico? Molto strano dato che quegli stessi che accusano la Russia e impongono le sanzioni sono quegli stessi che definiscono l'Isis il "male assoluto", salvo poi far finta di nulla quando gli si fa notare che i russi sono gli unici a combattere sul campo contro il Califfo.

E non è mancata la risposta salace e puntuale del ministro degli Esteri russo, Lavrov, che ha riferito alla Tass: "L'Ue sbaglia a legare le sanzioni contro la Russia alla soluzione del conflitto nel sud-est ucraino perché si tratta di una guerra" iniziata non dalla Russia, ma dalle attuali autorità ucraine, che hanno cercato di sopprimere con la forza il malcontento nel Donbass per il colpo di Stato a Kiev nel febbraio 2014" .

Anche perchè a non rispettare i famigerati accordi di Minsk sono anche e soprattutto le autorità ucraine, che però godono di una sostanziale carta bianca, potendo fare un pò quello che vogliono senza rischiare alcuna conseguenza. Insomma il timidissimo tentativo di Renzi di chiedere lo stop alle sanzioni nei confronti di Mosca è stato abortito sul nascere, forse perchè, evidentemente, l'Ue non è nemmeno libera di scegliere con chi commerciare e con chi intrattenere rapporti di amicizia.