Demirtas
Il partito filocurdo Hdp in Turchia ha annunciato a una tv locale di Diyarbakir per bocca del suo leader, Salahattin Demirtas, che nei prossimi giorni volerà a Mosca per incontrare il ministro degli Esteri Sergei Lavrov. Ufficialmente tale visita rientra tra i tentativi di disinnescare la tensione tra Mosca e Ankara dopo l'abbattimento da parte dei turchi di un Sukhoi russo il 24 novembre scorso.

Si rafforzano i legami tra la Russia e i curdi di Turchia, non proprio una minoranza come le altre dal momento che la questione curda continua ormai da anni a tenere banco e proprio i curdi sono protagonisti in questo periodo in quanto subiscono una tenace repressione da parte delle autorità turche. Selahattin Demirtas, leader del filocurdo Partito democratico del Popolo (Hdp) ha annunciato tramite una tv locale di Diyarbakir di essere in procinto di partire per Mosca per incontrare il ministro degli Esteri russo Lavrov e discutere della spinosa spirale di nervosismo che ha guastato i rapporti tra Russia e Turchia dopo l'abbattimento da parte di Ankara di un Su-24 russo al confine con la Siria. A seguito di quell'atto ostile Mosca ha accusato Erdogan di usare il confine siro-turco per commerciare petrolio con l'Isis e la tensione è salita notevolmente in tutta la regione.

I rapporti tra curdi e russi dunque si starebbero rafforzando pericolosamente per Ankara, non a caso Demirtas ha annunciato entro il 2016 di voler aprire una sede dell'Hdp proprio a Mosca, ma anche in altre metropoli europee come Parigi e Londra. Al momento l'Hdp, piaccia o meno, rappresenta l'unica reale opposizione al regime di Erdogan, che ovviamente guarderà all'avvicinamento dei curdi alla Russia con rinnovato timore. Probabile che Demirtas sia in missione anche per provare a blandire la furia dei russi che non hanno preso per niente bene l'abbattimento dell'aereo e le dichiarazioni aggressive di Erdogan e soci successive all'incidente. Magari Demirtas tenterà di convincere il Cremlino a revocare le sanzioni contro la Turchia, ma la sensazione è che Putin non si farà convincere in alcun modo. Viceversa sembra più facile che Erdogan e il governo turco si innervosiscano ulteriormente, inasprendo in questo modo la repressione interna che negli ultimi giorni ha colpito pesantemente proprio la comunità curda.