protesters at cop21 in paris
© ecowatch.com
Forti tensioni a Parigi alla vigilia dell'apertura del Cop21, la conferenza sul clima indetta dalla Nazioni Unite che inizia domani proprio nella capitale francese. Molti temono che anche questo appuntamento possa concludersi con un buco dell'acqua come l'ultima edizione del 2009 tenutasi a Copenaghen.

A Parigi non era stata autorizzata nessuna manifestazione, in contemporanea con altre 200 città del mondo, dopo i tragici fatti del 13 novembre e lo stato di tensione massima. Nonostante ciò, verso le 14 di questo pomeriggio, migliaia di persone si erano radunate a Place De La Republique per un corteo non autorizzato.

Città militarizzata, numerose forze dell'ordine presenti nella capitale francese, dopo lo stato di emergenza dichiarato dal Presidente della Repubblica Hollande. Lanci di sassi e bottiglie da parte dei manifestanti, la polizia ha risposto sparando lacrimogeni e effettuando alcune cariche di alleggerimento.

I fermati sono stati circa un centinaio. Un appuntamento così importante e delicato per i contenuti che per il luogo in cui si svolgerà che si apre con scontri e polemiche.

In mattinata, nella stessa piazza, erano state portate numerose paia di scarpe per una partecipazione simbolica alla giornata di mobilitazione mondiale. Questa iniziativa era stata presa dopo il divieto assoluto di manifestazioni a Parigi durante il vertice che durerà fino al prossimo 11 dicembre.

In tutto il globo, invece, a seconda del fuso orario, sono scese in piazza migliaia di persone per gridare il loro dissenso riguardo questo attuale problema climatico altamente sopravvalutato dalle potenze moderne. Già stamane presto, si contavano più di 100.000 persone nei cortei indetti nelle città australiane di Brisbane e Sydney.