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Con l'incredibile 'bottino' di 1.284 nuovi pianeti catturati dall'occhio del telescopio spaziale Kepler della Nasa, aumenta statisticamente la probabilità di trovare una nuova Terra in grado di ospitare forme di vita. Ne e' convinto l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. "Questa eccezionale scoperta conferma ancora una volta l'eccellente servizio fornito da Kepler alla ricerca di pianeti esterni al Sistema solare, i cosiddetti esopianeti", afferma Masi in alcune dichiarazioni all'Agenzia Ansa. In un colpo solo "Kepler ha piu' che raddoppiato i pianeti scoperti nella sua missione, aumentando notevolmente il campione statistico che abbiamo a disposizione: questo ci aiutera' a capire sempre meglio le caratteristiche e la distribuzione degli esopianeti", spiega l'astrofisico.

La caccia a questi mondi alieni, che va avanti ormai da vent'anni, sta ormai facendo progressi da gigante. "All'inizio avevamo il dubbio di riuscire a stanarli - spiega Masi - poi abbiamo iniziato a localizzare i primi pianeti giganti. Ora, grazie alle tecnologie sempre piu' sofisticate, come quelle di Kepler, siamo in grado di individuare anche i pianeti piu' piccoli, di dimensioni paragonabili a quelle della Terra, intercettando la debolissima variazione di luminosita' generata dal loro transito davanti alla stella madre". "Se pensiamo che l'annuncio della Nasa arriva soltanto pochi giorni dopo quello dello European Southern Observatory (Eso), che rendeva nota la scoperta di tre pianeti probabilmente simili alla Terra - conclude - capiamo che siamo sempre piu' vicini a identificare e caratterizzare nei dettagli un pianeta che sia realmente simile al nostro, con condizioni adatte ad ospitare forme di vita".