Per 5 anni la Siria è stata immersa in un caos sanguinante, e in tutto questo tempo solo i media indipendenti sono riusciti a portare un po' di luce sulla versione ufficiale della "guerra civile siriana" ...
Ufficialmente, l'Osservatorio siriano dei diritti umani (SOHR) è un'organizzazione britannica che fornisce i suoi dati alla stampa occidentale sui movimenti di truppe, la politica del governo e l'opinione pubblica in Siria. La stampa occidentale poi ristampa le informazioni ricevute - senza fare domande:
Ciò che i redattori dei media occidentali nascondono al pubblico tuttavia, è che "l'Osservatorio siriano dei diritti umani" non è né basato in Siria né vi è un osservatore di ciò che accade realmente sul posto. Si tratta essenzialmente di un solo uomo - Abdul Rahman, alias Rami Abdulrahman, alias Osama Suleiman -
un criminale condannato tre volte in Siria, con sede a Coventry, Inghilterra, in una piccola casa e il suo 'team composto da quattro attivisti in Siria'.A quanto pare tutto ciò che serve per informare i media occidentali su ciò che sta accadendo in Siria, sono quattro persone. Quattro persone
sarebbero in grado, in teoria, di fornire rapporti ragionevolmente oggettivi, ma solo se fossero aperti a ricevere informazioni da varie fonti, tra cui anche quelle fonti che sostengono il governo siriano. Potrebbero anche essere in grado di produrre - giudicando con obiettività - statistiche affidabili sulle vittime, rifugiati e terroristi / ribelli. Ma SOHR ha fatto costantemente rapporto sulla 'guerra civile'
solamente dal punto di vista dei cosiddetti 'ribelli', ignorando interamente i rapporti del governo siriano, nonché i rapporti dai civili che stanno documentando i crimini dei ribelli.
Solo questo fatto rende SOHR altrettanto affidabile come fonte di informazioni sul conflitto siriano tanto quanto il Dipartimento di Stato statunitense e il
Foreign Office britannico, che hanno tutto l'interesse di indirizzare la guerra in una direzione precisa, ovvero, la morte o la rimozione del presidente siriano Bashar Al Assad.
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